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venerdì 27 febbraio 2009

osteoporosi :cos'è? che fare?

Di cosa si tratta

L'osteoporosi è una malattia dismetabolica dello scheletro caratterizzata da una diffusa riduzione della massa ossea. Il tessuto osseo perde progressivamente la sua originaria compattezza e acquisisce un'anomala porosità che lo rende fragile e, di conseguenza, esposto al rischio di fratture. Per capire, però, come la malattia riesca ad instaurarsi e a progredire nel tempo gradualmente bisogna prima conoscere la struttura delle ossa e i loro meccanismi di sviluppo e mantenimento.


LA STRUTTURA DELLE OSSA

Il tessuto osseo è caratterizzato da una struttura rigida e allo stesso tempo molto leggera. La rigidità è importante per permettere alle ossa di sopportare il peso di carichi importanti, mentre la leggerezza è essenziale per consentire ai muscoli di poter muovere lo scheletro. Le due caratteristiche coesistono grazie alla presenza, all’interno delle ossa, di due tessuti differenti. Uno è detto "corticale" ed è compatto e resistente ai carichi; l'altro è detto "trabecolare" e presenta una struttura porosa per potersi adattare ai movimenti muscolari. L'80% della massa dello scheletro è composta da tessuto compatto che forma la superficie esterna di tutte le ossa; il restante 20% è formato da tessuto poroso rappresentato da un reticolo rigido mineralizzante.
Il tessuto osseo, nel suo insieme, è costituito da proteine (che formano l'impalcatura ossea), da sali di calcio (per dare rigidità e la compattezza allimpalcatura proteica) e da particolari cellule che prendono il nome di osteoblasti e osteoclasti. Queste lavorano insieme sviluppando le ossa nell'infanzia e nell'adolescenza, e garantendo un continuo rinnovamento nell'età adulta. Le ossa, infatti, non sono strutture statiche ma crescono, invecchiano, muoiono e si rinnovano. Nello specifico, i due gruppi di cellule svolgono le seguenti funzioni:

Gli osteoblasti
servono a produrre il tessuto dell'osso, sintetizzando il collagene. Questo è un tessuto formato da proteine e rappresenta il 65% della struttura dell'osso. Le cellule, così, partecipano al meccanismo della mineralizzazione delle ossa, che avviene grazie al calcio trasportato dal sangue. Gli osteociti, invece, sono i precursori degli osteoblasti e si trovano sia sulla superfice, sia all'interno del tessuto osseo;

Gli osteoclasti
hanno il compito di rimuovere il tessuto osseo, privandolo prima del calcio e poi fagocitandolo. Sono cellule abbastanza grandi e hanno un bordo esterno molto rugoso. La parte di tessuto che vanno a scavare viene selezionata in base alla presenza o meno di osteoblasti in superficie. La loro azione distruttrice, però, è contrastata dagli estrogeni (ormoni femminili prodotti dalle ovaie) che inibiscono il rilascio delle citochine (mediatori chimici che stimolano la formazione degli osteoclasti).

Entrambi i gruppi di cellule provvedono, pertanto, al continuo ricambio del tessuto osseo, sostituendo la parte vecchia con nuovo tessuto. Questo meccanismo è molto importante per la salute dell'osso poichè permette di rimediare alle microfratture che quasi ogni giorno si producono nello scheletro.
Quando, però, l'azione degli osteoclasti (cellule distruttrici) supera quella degli osteoblasti (cellule costruttrici) le ossa si indeboliscono, diventando letteralmente più "spugnose". Questo avviene anche quando si hanno carenze di calcio.

continua qui
http://www.dica33.it/cds/osteopor/fotograf.asp

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