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domenica 22 marzo 2009

Più rischi di difetti alla nascita per i bimbi in provetta.

Roma, 22 mar. (Adnkronos Salute) - Più rischi di difetti alla nascita per i bimbi in provetta. Labbro leporino e problemi al palato, difetti alla valvola cardiaca e anomalie all'apparato digerente tra i problemi più diffusi. Ma anche più pericoli per il piccolo di dover fare i conti con malattie genetiche, tra le quali spicca la sindrome di Angelman, causa di ritardo mentale. Così la Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) del Governo britannico intende avvertire le coppie che si apprestano a sottoporsi a una tecnica di fecondazione assistita dei maggiori pericoli per il futuro bebè, che si attestano, per alcuni difetti alla nascita, fino al 30% in più rispetto ai piccoli concepiti naturalmente.

E lo farà con un annuncio sul proprio sito web, online già dal prossimo mese. Chiarendo, però, che la maggior parte dei piccoli nati da queste tecniche sono sani. L'avvertimento, che dovrà essere recepito dai Centri di fecondazione entro ottobre, riguarderà un vero e proprio esercito di coppie, considerando che in Gb si contano circa 10 mila nascite l'anno legate alla provetta. Del resto in questi anni sono stati molti gli studi che hanno evidenziato maggiori pericoli per i bimbi nati grazie a queste metodiche.

Lo scorso mese, ad esempio, una ricerca degli statunitensi Centres for Disease Control and Prevention di Atlanta sul tema, pubblicata sulla rivista Human Reproduction, ha evidenziato i maggiori rischi per i bebè concepiti in provetta monitorandone oltre 13.500.

Non è ancora chiaro quale siano i motivi che sembrerebbero mettere maggiormente a rischio i 'figli della provetta'. Alcuni esperti sostengono che i farmaci utilizzati per stimolare l'ovulazione inciderebbero negativamente sulla qualità degli ovuli che verranno fecondati. Altri addetti ai lavori, invece, puntano il dito sull'età delle donne - mediamente più alta - che decidono di sottoporsi a queste tecniche.

Finora la Hfea aveva messo in guardia solo quelle coppie che si sottoponevano alla microiniezione intracitoplasmatica (Icsi), una tecnica che comporta la microiniezione di un singolo spermatozoo in un ovocita maturo allo scopo di ottenerne la fertilizzazione. Ma ora, alla luce dei nuovi studi sul tema, ha deciso di estendere l'avvertimento a tutte le metodiche indistintamente.

"Abbiamo scoperto che c'è un leggero aumento del rischio di anomalie per tutte le tecniche di fecondazione assistita, non solo per l'Icsi - commenta Richard Kennedy, della British Fertility Society - è giusto che i pazienti vengano informati e che la Hfea abbia aggiornato il suo orientamento al passo con le nuove evidenze emerse".

http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3133456278

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