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martedì 19 maggio 2009

aids:lo sviluppo di un vaccino è vicino?

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Un'iniezione di speranza per un vaccino contro l'Aids
Autore: Redazione pubblicato il : 18/05/2009
L'Hiv è stato identificato per la prima volta nel 1983 e gli ultimi ventisei anni sono stati dedicati dagli scienziati di tutto il mondo alla ricerca di una cura e di un vaccino in grado di sconfiggere questa devastante malattia. Ora una speranza per lo sviluppo di un vaccino sembra vicina. Secondo uno studio pubblicato ieri sulla rivista online Nature Medicine, un gruppo di ricercatori del Children's Hospital di Philadelphia, guidati da Philip Johnson, è riuscito ad ottenere ottimi risultati dall'utilizzo di un nuovo approccio clinico che potrebbe finalmente aprire la strada ad un vaccino contro l'Hiv. La nuova tecnica messa a punto dai ricercatori, che comporta l'inserimento all'interno del muscolo di un anticorpo geneticamente modificato usando come vettore un virus, è stata in grado di bloccare le infezioni di Hiv nelle scimmie "bypassando il sistema immunitario che era il bersaglio di tutti i precedenti candidati vaccini contro Hiv e Siv", ha detto il Dr Philip Johnson.
Iniettato nel muscolo il vaccino ha prodotto una proteina per bloccare la Simian Immunodeficiency Virus (SIV), che è strettamente legata al virus HIV e allo sviluppo dell'Aids.
Il risultato è stato che nessuna delle scimmie sottoposte a questa tecnica ha sviluppato l'Aids e un anno dopo il trattamento avevano ancora gli anticorpi anti-Hiv. Mentre i due terzi delle scimmie non trattate hanno sviluppato complicazioni fatali da Aids.

Johnson ha sottolineato che per lo sviluppo di un vaccino contro l'HIV per le persone è probabile che ci vorranno ancora molti anni. Ma i risultati sono comunque incoraggianti dopo i suoi 10 anni di lungo cammino nella ricerca e Johnson è intenzionato a chiedere la fase 1 di sperimentazione clinica sull'uomo alla Food and Drug Administration, anche se i tempi per ottenere il via libera non sono affatto brevi, potrebbero passare fino a tre ani. Tuttavia ha comunque aggiunto che "non vi è alcuna garanzia che le cose che funzionano nelle scimmie funzionino anche negli esseri umani".

La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Allergy and Infection Diseases

http://www.italia-news.it/?idcnt=5801&idct=13&idvmn=14&lang=it

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