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sabato 20 giugno 2009

Nuove possibilità nella diagnosi e cura della degenerazione maculare

Bloccare una proteina per ridurre la crescita anormale dei vasi sanguigni


Nuove prospettive per una corretta diagnosi e possibilità di cura per la degenerazione maculare. Le scoperte sono state fatte da ricercatori americani dell’Università del Nord Carolina in collaborazione con l’Università del Kentucky.
Gli scienziati della Chapel Hill School of Medicine hanno dimostrato che bloccando l’attività di una proteina detta CCR3, si può ridurre la crescita anormale dei vasi sanguigni, causa della degenerazione maculare.

Questo tipo di patologia colpisce la zona centrale della retina, detta macula, di cui ne altera le funzioni. Si sviluppa progressivamente e può portare alla perdita della vista. Colpisce circa il 20% della popolazione anziana, di cui viene detta DMLE se legata all'età o senile (AMD).

Inoltre, suggeriscono i ricercatori, bersagliare questa nuova proteina può essere un più sicuro e più efficace trattamento per la malattia di quello attuale che agisce su una proteina chiamata fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF).
Le osservazioni finora condotte su modelli animali hanno dato buoni risultati e il fatto di poter agire tempestivamente, bloccando questa proteina, offre la possibilità di evitare danni strutturali alla retina e preservare la vista, ha dichiarato la dr.ssa Mary Elizabeth Hartnett professore di oftalmologia della Facoltà di Medicina dell’UNC.
L’obiettivo è quello di produrre farmaci mirati per agire sulla proteina CCR3 in modo da offrire una nuova cura a tutti quei pazienti che non rispondono agli attuali trattamenti, concludono i ricercartori.
Lo studio è stato pubblicato nella versione online della rivista "Nature".
(lm&sdp)

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