Lo dimostra uno studio di Sarah Lamb, dell'Universita' di Warwick, in Gran Bretagna, che ha coinvolto oltre 700 persone con mal di schiena acuto e cronico ed e' stata pubblicata sulla rivista Lancet.
Si tratta di terapia cognitivo-comportamentale di gruppo. Gli effetti sono sorprendenti gia' a breve termine e perdurano un anno: a quattro mesi i benefici sono gia' comparabili a quelli di trattamenti quali agopuntura, ginnastica posturale, massaggi, manipolazioni della colonna vertebrale. Inoltre la terapia e' costo-efficace, cioe' determina un risparmio per il sistema sanitario rispetto alle terapie tradizionali.
Il mal di schiena non e' pero' un problema psicologico, ha sottolineato Zara Hansen, psicoterapista co-autrice dello studio intervistata dall'ANSA; il dolore lombare e' un problema fisico a tutti gli effetti ma una terapia di gruppo mirata a cambiare atteggiamenti e comportamenti del paziente funziona.
Il dolore lombare, sempre piu' diffuso perche' figlio degli stili di vita attuali, e' una delle sei principali voci di costo per il sistema sanitario e, tenendo conto della sua diffusione, e' anche la terza malattia piu' invalidante nei paesi occidentali, e' spiegato su Lancet.
Il problema e' che chi soffre di mal di schiena spesso entra in un circolo vizioso in cui per paura del dolore, invece di rimanere fisicamente attivo in accordo con le linee guida della gestione della patologia, si auto-preclude l'attivita' fisica.
Di qui l'idea di aiutare i pazienti a uscire da schemi mentali sbagliati che amplificano il problema, e quindi di tentare una psicoterapia cognitivo-comportamentale di gruppo.
Gli esperti hanno diviso in due gruppi il campione di 701 persone con dolore acuto e cronico e coinvolto solo uno dei due gruppi in un ciclo di terapia cognitivo-comportamentale.
''Si tratta - ha spiegato Hansen - di un intervento basato su un modello psicologico secondo cui il nostro modo di pensare al problema di salute che ci perseguita (in questo caso il mal di schiena) determinera' come ci comporteremo nella sua gestione. Se abbiamo schemi di pensiero erronei, un intervento di terapia cognitivo-comportamentale mirata verso i pensieri e i comportamenti sbagliati potra' essere utile. Per esempio se ho mal di schiena cronico e sono convinto che dovrei evitare qualunque cosa possa scatenare il dolore, di fatto amplifico il problema perche' lentamente riduco sempre di piu' ogni tipo di attivita' fisica, cosi' la forma fisica peggiorera' sempre piu' e la rigidita' e la debolezza muscolare conseguenti a loro volta acuiranno il dolore.
''La psicoterapia spiega quindi il circolo vizioso e aiuta a uscirne - ha aggiunto Hansen - aiutando il paziente a capire che il dolore non e' sintomo di un danno alla colonna e che bisogna aumentare gradualmente l'attivita' fisica contrastando rigidita' e debolezza che possono essere invece parte del problema''. Il principale scopo della terapia, conclude, e' quello di aiutare chi soffre di mal di schiena a capire che puo' tornare con tranquillita' all'attivita' fisica che ha interrotto per paura del dolore. E funziona, anche a un anno dalla fine della terapia.(ANSA).
Approfondimenti su Ansa.http://it.notizie.yahoo.com/salute.html
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