A rivelarlo è stata una ricerca effettuata Elizabeth Brooks, professoressa di scienze biologiche presso il Jefferson Medical College in Philadelphia, che ha condotto uno studio di due anni sulla quantità di virus e batteri presenti nei tester di negozi privati, grandi magazzini, supermercati e centri commerciali degli Stati Uniti. Dalla sua analisi è emerso che la maggior parte dei tester per make-up sono comunemente contaminati da diverse specie di batteri, tra cui streptococchi, stafilococchi e persino l'Escherichia coli.
“Ogni volta che vedete scritto Escherichia coli dovete solo pensare che E. coli significa feci”, sottolinea Brooks. “Ciò significa che qualcuno si è recato in bagno e non si è lavato le proprie mani, che sono poi venute a contatto con i cosmetici”, prosegue la dottoressa. La percentuale dei tester contaminati, spiega la ricercatrice, sale al 100% durante i giorni festivi, in cui ci sono più donne che si sottopongono alle prove di trucco utilizzando gli stessi tester. I disturbi si trasmettono più facilmente sono le infezioni alla bocca e agli occhi, come gli herpes e le congiuntiviti.
Come scongiurare questo rischio? Secondo Elizabeth Brooks, sarebbe opportuno adottare alcune misure di sicurezza prima di sottoporsi a una prova di trucco come: accertarsi che il truccatore utilizzi tester monouso; prediligere prodotti per capelli che non necessitano del contatto con le mani del parrucchiere o del truccatore, come le lacche spry; accertarsi che le superfici esterne dei trucchi vengano disinfettate con alcol o rimosse, specialmente nel caso dei rossetti.
Fonte: Handle those store makeup testers with care. The Los Angeles Times; 18 aprile 2010.
stefano massarelli
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