l'avvento della tecnologia molecolare è di sicuro impatto sulle prospettive future dell'immunoterapia. Esistono già studi clinici in cui il vaccino somministrato è basato su estratti non naturali ma ricombinanti ed 'engineered', cioè modificati ad arte per renderli meglio tollerabili.
Tuttavia il problema economico è quello che maggiormente ostacolerà la diffusione di questi approcci. Finora si sono utilizzati vaccini derivati dalla sorgente allergenica, contenenti quindi tutte le molecole della sorgente, comprese quelle per cui esiste una sensibilizzazione specifica. La registrazione di un prodotto di questo tipo, che potremmo definire 'spurio' è già di per sè enormemente onerosa per le aziende produttrici (a causa dei costi connessi agli studi clinici di efficacia e sicurezza necessari alla registrazione). Con i vaccini ricombinanti, che contengono solo ed esclusivamente quelle molecole specifiche per cui risulta esserci la sensibilizzazione, vale a dire vaccini estremamente personalizzati, gli oneri di registrazione andrebbero moltiplicati, in quanto ogni vaccino diventerebbe un prodotto a sè, che necessita di registrazione e quindi di dimostrata efficacia e sicurezza. Far fronte a costi di questo tipo è oggi impensabile. Può darsi che in futuro si aprano comunque strade che al momento sembrino poco credibili.
Al momento la tecnologia molecolare è probabilmente più utile per individuare meglio da un punto di vista diagnostico il profilo molecolare di sensibilizzazione del paziente e per conoscere con più precisione il contenuto molecolare dei vaccini attualmente disponibili. Questo paziente meglio caratterizzato potrà così beneficiare di prescrizioni vaccinali più adeguatehttp://forum.corriere.it/allergie_respiratorie/26-04-2010/vaccini-personalizzati-1530991.html
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