L'obiettivo è anticipare al massimo il momento della diagnosi per sfruttare un vantaggio sostanziale nei confronti della malattia. È il principio alla base di una ricerca americana pubblicata sulla rivista Public Library of Science (PloS), secondo la quale si potrebbe sviluppare presto un semplicissimo test delle urine per individuare quei soggetti che mostrano alte probabilità di insorgenza del tumore alla prostata.
L'autore della ricerca, il dott. Holmes del Prostate Cancer Charity, ha posto l'accento sulla presenza di una variante genetica che aumenterebbe del 50 per cento le possibilità di sviluppare il cancro alla prostata negli uomini che la posseggono. La variante è individuabile attraverso l'abbassamento della proteina MSMB, valore che si manifesta attraverso un semplice esame delle urine.
Il dott. Holmes commenta: "trovare una tecnica che riesca a diagnosticare accuratamente la propensione al tumore alla prostata sarebbe come il Santo Graal nella ricerca in questo campo. Questo spiega perché i risultati sono particolarmente entusiasmanti".
Per realizzare il test, i ricercatori del Prostate Cancer Charity stanno arruolando circa 1200 uomini e contano di comunicare i risultati della loro ricerca entro la fine dell'anno. Gli scienziati statunitensi confidano di aver trovato il sistema per escludere gli errori frequenti in esami di questo genere che si basano su semplici analisi del sangue o delle urine per stabilire la reale natura di un determinato rischio clinico.
http://italiasalute.leonardo.it/tumoreprostata.asp
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