SCLEROSI MULTIPLA:ASSOCIAZIONE CCSVI -La Spal si schiera col prof.Zamboni
dal gruppo di facebook ccsvi nella sclerosi multipla
CCSVI nella Sclerosi Multipla Associazione "CCSVI nella SM": SPAL CALCIO SCHIERATA A FIANCO DI ZAMBONI PER LA RICERCA SULLA SCLEROSI MULTIPLA
http://www.ccsvi-sm.org/?q=node%2F478
"Anche la Società Polisportiva Ars et Labor 1907 - SPAL 1907 la principale società calcistica di Ferrara, si schiera a sostegno della ricerca del professor Paolo Zamboni per la cura della sclerosi multipla.
Il presidente Cesare Butelli, l’amministratore delegato Stefano Bena e il consigliere Sergio Gessi hanno incontrato il professor Paolo Zamboni, direttore del Centro delle Malattie vascolari dell’Università di Ferrara conversando per oltre un'ora con il medico ferrarese che insieme al suo team multidisciplinare di lavoro sta contribuendo a ridare una speranza concreta ai malati di SM.
Il professor Zamboni studiando le malformazioni dei vasi sanguigni, ha riscontrato una correlazione fra insufficienza venosa cerebro-spinale cronica CCSVI e insorgenza della sclerosi multipla. Gli oltre 130 pazienti affetti da CCSVI e Sclerosi Multipla finora trattati dall’equipe del professor Zamboni hanno una riduzione delle ricadute del 70% a 18 mesi. Grazie ad un intervento endovascolare eseguito in day hospital uomini e donne affetti da sclerosi negli stadi iniziali hanno significativamente migliorato gli indici di qualità della vita da riversare negli affetti familiari e negli impegni professionali.
Sensibile al problema, la Spal – sentendosi partecipe della vita cittadina, ha inteso segnalare al docente dell’Ateneo estense la propria piena disponibilità, con l’auspicio di poter contribuire, grazie alla visibilità di cui gode, a dare risalto alla vicenda, affinché sia velocizzato l’iter e siano riservate risorse per la ricerca e la sperimentazione.
“Abbiamo ascoltato con estremo interesse e con grande rispetto la testimonianza del prof. Zamboni, del quale apprezziamo l’impegno e la sensibilità umana”,ha dichiarato il presidente Butelli. “Crediamo che quando c’è di mezzo la salute l’unico interesse da tutelare sia la cura del malato. La sua abnegazione e l’importanza dei risultati conseguiti meritano considerazione e appoggio. Per questo stiamo ragionando su una serie di iniziative utili alla causa, da attuare nelle prossime settimane”.
In Italia, infatti, la possibilità di operare su altri pazienti è attualmente inibita, in attesa che venga approvato e concluso il protocollo per la sperimentazione del metodo messo a punto dal ricercatore ferrarese."
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