Le gonadotropine di origine menopausale
In Italia sono 10 mila l'anno i bambini nati con tecniche di procreazione assistita e più di 3 milioni nel mondo. Una coppia su 7 è infertile, e più di 50.000 sono ricorse alla fecondazione assistita.
Le tecniche danno buoni risultati, con l'eta' media delle pazienti di 36 anni e un parto su 4 avviene in ultraquarantenni. Questi dati arrivano dal congresso dell'International Society of Gynecological Endocrinology (Isge), tenutosi a Firenze nel 2010, dopo 50 anni circa dalla scoperta delle gonadotropine, sostanze utilizzate per stimolare ovaio e indurre la gravidanza.
Fra gli specialisti presenti, Bruno Lunenfeld, pioniere nel trattamento basato su questa famiglia di ormoni. Nel solo triennio 2005-2008, in Italia le gonadotropine sono state usate in oltre 200 mila cicli per trattare donne con difficoltà di concepimento: così la stimolazione ovarica ha permesso a oltre 21 mila bambini di venire alla luce. Un risultato ottenuto grazie a un lungo cammino della ricerca.
"In Italia - spiega Andrea Genazzani, ordinario di medicina della procreazione e dell'eta' evolutiva dell'Universita' di Pisa e presidente del congresso - per ottenere gonadotropine di estrazione urinaria da donne in menopausa furono utilizzate le urine delle suore del Vaticano. In questo modo le religiose contribuirono a rendere fertili un gran numero di donne che non riuscivano a concepire"."L'evoluzione delle tecniche - prosegue l'esperto - ha reso poi possibile riprodurre le gonadotropine in vitro con procedure di ingegneria genetica, inserendo i geni che codificano le proteine in batterida cui sono state estratte le gonadotropine ricombinanti".
"Negli anni sono stati affinati i processi di purificazione e l'efficacia del prodotto ha potuto essere verificata nel tempo" - spiega Lunenfeld, che ha tenuto al congresso una lettura magistrale.
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