Che cosa si misura
L’esame misura la concentrazione di azoto non proteico nel sangue, cioè la concentrazione di urea nel sangue. L’urea è un composto di scarto che deriva dalla degradazione delle proteine. È prodotta dal fegato e rilasciata nel sangue, per poi essere filtrata dai reni ed eliminata con le urine. L’azotemia indica la funzionalità dei reni. Valori diversi da quelli di riferimento segnalano un’imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.
L’esame misura la concentrazione di azoto non proteico nel sangue, cioè la concentrazione di urea nel sangue. L’urea è un composto di scarto che deriva dalla degradazione delle proteine. È prodotta dal fegato e rilasciata nel sangue, per poi essere filtrata dai reni ed eliminata con le urine. L’azotemia indica la funzionalità dei reni. Valori diversi da quelli di riferimento segnalano un’imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.
Quando e perché il test è indicato
Insieme al test della creatinina, l’azotemia fa parte degli esami che vengono prescritti di routine per controllare la funzione renale. L'esame è indicato:
1. per coloro che lamentano un malessere non specifico;
2. per i soggetti che mostrano segni o sintomi di qualche alterazione renale;
3. per vedere se i reni funzionano prima di iniziare alcune terapie farmacologiche;
4. prima e durante i ricoveri ospedalieri;
5. per accertare l’efficacia della dialisi o di altri trattamenti in pazienti con malattie renali croniche e acute;
6. per le persone che soffrono di malattie croniche come il diabete e lo scompenso cardiaco (controlli a intervalli regolari).
Insieme al test della creatinina, l’azotemia fa parte degli esami che vengono prescritti di routine per controllare la funzione renale. L'esame è indicato:
1. per coloro che lamentano un malessere non specifico;
2. per i soggetti che mostrano segni o sintomi di qualche alterazione renale;
3. per vedere se i reni funzionano prima di iniziare alcune terapie farmacologiche;
4. prima e durante i ricoveri ospedalieri;
5. per accertare l’efficacia della dialisi o di altri trattamenti in pazienti con malattie renali croniche e acute;
6. per le persone che soffrono di malattie croniche come il diabete e lo scompenso cardiaco (controlli a intervalli regolari).
Come si fa il test
È sufficiente il prelievo di un campione di sangue dalla vena di un braccio.
È sufficiente il prelievo di un campione di sangue dalla vena di un braccio.
Quali sono i valori normali
I valori di riferimento sono: 10-50 mg/dl, con una variabilità che dipende dall’età e dal sesso. Nei bambini molto piccoli i valori sono circa il 60 per cento di quelli degli adulti; negli anziani (dopo i 60 anni) aumentano lievemente. Nelle donne si osservano in genere valori un poco più bassi rispetto agli uomini.
I valori di riferimento sono: 10-50 mg/dl, con una variabilità che dipende dall’età e dal sesso. Nei bambini molto piccoli i valori sono circa il 60 per cento di quelli degli adulti; negli anziani (dopo i 60 anni) aumentano lievemente. Nelle donne si osservano in genere valori un poco più bassi rispetto agli uomini.
Come interpretare i risultati dell’esame
La maggior parte delle malattie dei reni o del fegato possono alterare i livelli di urea nel sangue. Infatti l’azotemia aumenta se il fegato produce più urea o se i reni ne filtrano meno. Valori superiori a quelli normali possono essere causati da malattie renali acute o croniche, da qualsiasi causa di ostruzione delle vie urinarie (calcoli) o da un ridotto flusso di sangue ai reni dovuto per esempio a scompenso cardiaco, shock, ustioni, traumi, emorragie. Anche altre condizioni possono far aumentare l’azotemia: una dieta ricca di proteine, il digiuno, alcune malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale, pielonefrite), la cirrosi, la gotta, le emorragie intestinali. Valori inferiori a quelli normali non sono molto comuni; possono essere causati da alcune malattie del fegato (epatiti), da un eccesso di idratazione, da una dieta povera di proteine o da malnutrizione. L’azotemia non è comunque utilizzata per diagnosticare o seguire queste condizioni.
La maggior parte delle malattie dei reni o del fegato possono alterare i livelli di urea nel sangue. Infatti l’azotemia aumenta se il fegato produce più urea o se i reni ne filtrano meno. Valori superiori a quelli normali possono essere causati da malattie renali acute o croniche, da qualsiasi causa di ostruzione delle vie urinarie (calcoli) o da un ridotto flusso di sangue ai reni dovuto per esempio a scompenso cardiaco, shock, ustioni, traumi, emorragie. Anche altre condizioni possono far aumentare l’azotemia: una dieta ricca di proteine, il digiuno, alcune malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale, pielonefrite), la cirrosi, la gotta, le emorragie intestinali. Valori inferiori a quelli normali non sono molto comuni; possono essere causati da alcune malattie del fegato (epatiti), da un eccesso di idratazione, da una dieta povera di proteine o da malnutrizione. L’azotemia non è comunque utilizzata per diagnosticare o seguire queste condizioni.
Informazioni aggiuntive
Oltre ai due esami dell’azotemia e della creatinina, per valutare la funzionalità renale il medico può prescrivere anche i cosiddetti esami degli elettroliti, che misurano le concentrazioni di alcune particelle cariche chimicamente nel sangue (ioni), come sodio, potassio e calcio. Talvolta il medico valuta il rapporto tra azotemia e creatinina presente nel sangue, per capire meglio le cause di un aumento dei due parametri. Il rapporto è di norma compreso tra 10:1 e 20:1. Un rapporto più basso potrebbe essere dovuto a un ridotto flusso di sangue ai reni (scompenso cardiaco, disidratazione), a emorragie gastrointestinali o a diete iperproteiche. Invece, una riduzione del rapporto può essere causata da una malattia del fegato o da malnutrizione.
Oltre ai due esami dell’azotemia e della creatinina, per valutare la funzionalità renale il medico può prescrivere anche i cosiddetti esami degli elettroliti, che misurano le concentrazioni di alcune particelle cariche chimicamente nel sangue (ioni), come sodio, potassio e calcio. Talvolta il medico valuta il rapporto tra azotemia e creatinina presente nel sangue, per capire meglio le cause di un aumento dei due parametri. Il rapporto è di norma compreso tra 10:1 e 20:1. Un rapporto più basso potrebbe essere dovuto a un ridotto flusso di sangue ai reni (scompenso cardiaco, disidratazione), a emorragie gastrointestinali o a diete iperproteiche. Invece, una riduzione del rapporto può essere causata da una malattia del fegato o da malnutrizione.
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