http://qn.quotidiano.net/sport/calcio/2011/03/02/467626-chantal_borgonovo.shtml
Roma, 2 marzo 2011 - "Ho assistito il 14 febbraio scorso al Convegno istituito dalla Figc a Coverciano, durante il quale a mio parere la parola d’ordine è stata: la Sla ha basi prettamente genetiche, il calcio non c’entra. Trovo questo punto di vista estremamente miope e poco lungimirante, soprattutto per il bene di uno sport come il calcio".
Roma, 2 marzo 2011 - "Ho assistito il 14 febbraio scorso al Convegno istituito dalla Figc a Coverciano, durante il quale a mio parere la parola d’ordine è stata: la Sla ha basi prettamente genetiche, il calcio non c’entra. Trovo questo punto di vista estremamente miope e poco lungimirante, soprattutto per il bene di uno sport come il calcio".
È un passaggio della lettera inviata da Chantal Borgonovo agli organizzatori del convegno ‘Sport e sclerosi laterale amiotrofica' che si è svolto oggi presso l’Aula Magna del Polo didattico Neuromed a Camerelle.
Un evento che ha messo a confronto i medici ed i pazienti ripercorrendo la storia della cura di questa patologia, i nuovi risultati della ricerca ed i suoi collegamenti con il mondo dello sport. Presenti le associazioni dei familiari e i maggiori esperti nazionali del settore.
Un evento che ha messo a confronto i medici ed i pazienti ripercorrendo la storia della cura di questa patologia, i nuovi risultati della ricerca ed i suoi collegamenti con il mondo dello sport. Presenti le associazioni dei familiari e i maggiori esperti nazionali del settore.
"La matematica non è un’opinione, i numeri dei calciatori che si sono ammalati di Sla parlano da soli, quindi negare tout-court un’evidenza così plateale è assolutamente incomprensibile", si legge nella missiva di Chantal Borgonovo, moglie dell’ex calciatore Stefano Borgonovo, che non è intervenuta di persona a causa di un impegno preso in precedenza.
"Il fenomeno -prosegue- non è solo italiano; ci sono e ci sono stati calciatori malati di Sla in Francia, Germania, Turchia, Inghilterra e addirittura in California. Il merito dell’Italia è stato quello di portare all’attenzione pubblica il problema e proprio dall’Italia, a mio parere, se si facesse una ricerca seria e assolutamente super partes potrebbe partire una spinta importantissima per promuovere addirittura a livello europeo una ricerca mirata a valutare le possibili connessioni tra uno sport come quello del calcio e una malattia come la Sclerosi Laterale Amiotrofica".
"I calciatori italiani che si sono ammalati sono circa l’1% del totale dei malati di Sla in Italia con un’incidenza però nettamente superiore alla media nazionale", sottolinea Chantal Borgonovo. "In una malattia rara avere un cluster di questo genere e studiarlo significa avere un’opportunità unica per recepire informazioni che potrebbero essere fondamentali per combattere la malattia".
"La Fondazione Stefano Borgonovo Onlus sta lavorando in questo senso e presto si attiverà per riuscire a realizzare un progetto di ricerca in Europa", conclude l
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