La ricerca dell’antiossidante miracoloso
Se la prospettiva del 2030 non vi alletta, al momento le uniche soluzioni più promettenti già disponibili sono quelle degli antiossidanti. L’ossidazione, un fenomeno chimico comune, avviene infatti anche nelle nostre cellule: per poter funzionare, hanno bisogno di acqua e ossigeno, quindi in generale di un enorme apporto di O2, la molecola dell’ossigeno. Ma, nel corso delle reazioni chimiche che avvengono normalmente nella cellula attraverso questo combustibile naturale, vengono prodotti anche radicali liberi, responsabili del processo di ossidazione. I radicali liberi si combinano facilmente con altre molecole, danneggiandole attraverso la produzione di nuove reazioni chimiche che, in un processo a catena, possono provocare gravi danni all’intera cellula. Che tipo di danni? Si va dalle lesioni al nucleo cellulare, DNA compreso, ai danni alla membrana cellulare, tramite l’ossidazione dei lipidi; dai danni alle cellule dei vasi sanguigni fino a disturbi gravi come arteriosclerosi, artrite, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. In generale, gli ossidanti accelerano il processo di invecchiamento attraverso una più rapida degenerazione delle cellule.
Gli antiossidanti potranno mantenerci giovani e longevi per un po’, ma solo la genetica potrà veramente regalarci l’immortalità.
Attraverso gli antiossidanti, è possibile rallentare questo processo e allungare la speranza di vita. Ricerche si concentrano oggi sugli antiossidanti naturalmente presenti nel cibo, sotto forma anche di vitamine, allo scopo di definire diete capaci di incrementare giovinezza e longevità, ma per accelerare il procedimento è necessario puntare su soluzioni maggiormente incisive. Nel 2006 ricercatori dell’Università Sant’Anna di Pisa hanno dimostrato che la somministrazione del resveratrolo, un potente antiossidante naturale, in un piccolo pesce dalla vita media di nove settimane, ne ha allungato l’età fino al 30%.
Altre ricerche si concentrano sul noto coenzima Q10, usato anche nelle creme di bellezza per ringiovanire la pelle; tutto vero, anche se i risultati sono naturalmente modesti. L’Energiser HPE 40 messo a punto da un’équipe croata diretta dal professor Miroslav Radman dell’Università di Parigi V è un cocktail di diversi antiossidanti la cui potenza, dichiara la casa farmaceutica che l’ha appena messo in commercio , è centinaia di volte superiore a quella degli antiossidanti naturali. È vero che non ci sono ricerche in merito pubblicate sulle riviste scientifiche, per cui la cautela è d’obbligo. Ma Radman sostiene di utilizzare il ritrovato quotidianamente con ottimi risultati. Quale che sia la verità, gli antiossidanti potranno mantenerci giovani e longevi per un po’, ma solo la genetica potrà veramente regalarci l’immortalità. Per farcene cosa, poi, è tutto da capire.
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