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venerdì 27 febbraio 2009

facebook,nuoce gravemente alla salute,maneggiare con cura

Web, scoppia la Facebook mania
Ma attenti a non restare in trappola

Dopo aver festeggiato il suo quinto compleanno, Facebook, il social network più famoso del mondo, festeggia anche il record di iscritti, passati in meno di un mese da 150 a 175 milioni. Il numero dei visitatori unici, stando a quanto reso noto dalla società di analisi e ricerche comScore, nel mese di dicembre, sarebbe schizzato a quota 220 milioni, il 22,4% degli internauti del pianeta, con quasi 80 miliardi di pagine viste. “Se Facebook fosse un Paese - aveva detto un mese fa il suo fondatore Mark Zuckerberg - sarebbe quello con l'ottava popolazione mondiale, superando addirittura Giappone e Russia”. Tale affermazione, visto il nuovo risultato, è ormai vecchia. Con gli attuali 175milioni di iscritti il popolare social network guadagna due posizioni, scavalcando di fatto Pakistan e Bangladesh.

Anche gli utenti italiani sono stati conquistati, alcuni usano il termine stregati, dalla magia di Facebook. A fine 2008, evidenzia la comScore, il numero dei nostri connazionali iscritti al social network era pari a circa 8 milioni e mezzo (il 40,8% degli internauti con più di 15 anni). Un dato importante che crea tuttavia non poca preoccupazioni nei genitori dei navigatori più giovani. Molti, infatti, considerano Facebook al pari di una droga. Ci sono ragazzi che ormai dimenticano di studiare e, a dirla tutta, anche adulti che lavorano poco o male e trascurano persino la famiglia. L’importante è restare on-line il più possibile. Tutto farebbe pensare insomma ad una vera e propria dipendenza collettiva che, confermano anche gli esperti, è dovuta a stimoli di soddisfazione e piacere che la parte più arcana del nostro cervello riceve con lo stare perennemente collegati a Internet.

I genitori devono pertanto stare con gli occhi ben aperti e vestire i panni del controllore: fare cioè quanto possibile per limitare il numero delle ore trascorse on-line dal proprio figlio. La Rete crea infatti dipendenza e tale patologia ha già un nome: “Internet addiction disorder”. Per un utente del Web è particolarmente difficile rendersi conto che sta progressivamente diventando “dipendente dalla Rete”. Chi osserva dall’esterno può invece notare cambiamenti che possono essere sintomatici. Chi “cade nella rete” del Web ha bisogno di trascorrere on-line un tempo sempre maggiore, anche semplicemente per restare in attesa di fantomatici messaggi di posta elettronica che potrebbero esser letti anche il giorno seguente.

Un sintomo che evidenzia uno stato di malessere psicologico è poi rappresentato dalla perdita di interesse per tutte quelle attività che non sono collegate a Internet. La persona “intossicata” presenta quella che gli esperti chiamano sindrome da astinenza: ansia, depressione, sudorazione, paura perché non si sa che cosa sta succedendo in quel momento sul network. Nel caso in cui un genitore dovesse accorgersi che il proprio figlio ha difficoltà a separarsi dal computer e dunque anche da Internet, è bene prenda contatti con uno psicologo che saprà certamente offrire dei validi consigli.


-http://www.giornaletecnologico.it/news/200902/19/499c1aea054b1/-------------------------------------------------------------------------------

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