L’autismo è una malattia devastante che colpisce i bambini fin dalla prima infanzia. E’ una malattia che pervade ogni area dello sviluppo, ma particolarmente quella della comunicazione e socializzazione.
La sua incidenza è in forte aumento e secondo le ultime statistiche internazionali colpisce un bambino su 150. La National Autism Association Renews americana, ha chiesto al CDC (Center of Disease Control and Prevention) di trattare l’autismo come una “emergenza nazionale”.
Uno studio pubblicato nel 2006 su Lancet rileva, in Europa, una incidenza della patologia di 1 bambino su 100. La sua diffusione è vertiginosamente aumentata negli ultimi 20 anni. Si è passati infatti da una prevalenza di 1:5000 negli anni ‘80 fino all’allarmante stima americana di 1: 150 attuali.
I maschi sono 4 volte più a rischio di sviluppare autismo rispetto alle femmine.
Ancora oggi, è una patologia, su cui la medicina tradizionale ha scarsa conoscenza, sia per ciò che riguarda le cause, sia per i metodi di riabilitazione applicabili.
Recenti ricerche tra le famiglie hanno evidenziato un dato a prova di tutto questo, ma allo stesso tempo sconcertante.
Nella sola Lombardia, quasi il 50% delle famiglie intervistate a campione, ha dichiarato che quasi tutte le informazioni riguardanti, l'autismo le ha reperite personalmente attraverso i propri mezzi (internet, genitori, associazioni), e non dalle istituzioni preposte.
“In questa patologia, è importante agire tempestivamente, -sostiene la dottoressa Fardowza.A.Nur, gastroenterologa al Policlinico San Donato e Presidente del comitato Contro Autismo Lombardia -, ma per farlo bisogna saper riconoscere i primi sintomi della malattia fin dall’esordio (in genere entro i 3 anni), in questo caso le possibilità di un recupero completo aumenteranno nettamente. Purtroppo le strutture delegate all’accertamento del disturbo ci aiutano relativamente, lasciando trascorrere troppo tempo, prima di fare la diagnosi precoce”.
L'Autismo contrariamente a quanto ritenuto e propagandato non è una condizione senza speranza. Molto può essere fatto per migliorare lo stato dei nostri bambini, soprattutto se si interviene precocemente e gli studi del Dipartimento di Psicologia dell’Università del Connecticut, USA, hanno evidenziato che tra il 3 e il 25 % dei bambini perdono la diagnosi di autismo ed entrano nel normale range di abilità cognitive, di adattamento sociale, grazie soprattutto all’uso di tecniche comportamentali.
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