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venerdì 20 marzo 2009

Curare l'insonnia,perchè non dormire fa far male tutto.

La grande diffusione dei disturbi del sonno, ed in particolare dell'insonnia, ha fatto sì che questi vengano spesso sottovalutati, considerati un fenomeno “normale” o un fastidio contingente, anche quando durano più di quattro settimane di seguito o si presentano a scadenze regolari e ravvicinate.
Poiché l’insonnia a breve termine non è una malattia rischiosa per la salute, chi ne soffre pensa di poterla arginare con i soliti metodi: una camomilla o una tisana la sera, qualche tazzina di caffè in più il giorno dopo, senza sapere che in questo modo si può accumulare un debito di sonno invalidante ed aggravare il rischio di una cronicizzazione del disturbo.

La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dell’insonnia, invece, prevengono l’aggravamento del disturbo e il presentarsi di tutte quelle complicanze che sono legate alla cronica privazione di sonno: invecchiamento precoce, disturbi psicologici e comportamentali, ipertensione arteriosa e maggior rischio di patologie cardiovascolari, solo per citare le patologie più rischiose per la salute.
A seconda dell’età, del sesso, dell’ambiente e della causa dell’insonnia, il medico che ha in cura un paziente insonne deciderà, di comune accordo con quest'ultimo, quale terapia prescrivere.

La terapia farmacologica
La terapia farmacologica prevede la somminstrazione al paziente insonne dei farmaci “ipnotici”, quei farmaci in grado di indurre o mantenere il sonno. Questa terapia è particolarmente indicata per la cura delle insonnie acute o di breve termine.

La terapia non farmacologica
La terapia non farmacologica ha come scopo la normalizzazione e la regolazione delle abitudi errate dei pazienti insonni. La corretta igiene del sonno viene ripristinata attraveso sedute di cronoterapia e/o fototerapia (si tratta di esposizioni ripetute ad intense fonti luminose) per regolare di nuovo l’orologio biologico e il ritmo circadiano del paziente. Talvolta, il disturbo del sonno viene analizzato tramite la psicoterapia ed il controllo degli stimoli legati al sonno: queste rilevazioni in alcuni casi possono segnalare le cause non immediatamente evidenti dell'insonnia.

I due tipi di terapia (quella farmacologica e quella non farmacologica) possono essere abbinati. In alcuni casi si può adottare una terapia farmacologica “intermittente”, che prescrive la somministrazione del farmaco solo in alcuni giorni della settimana prestabiliti o "al bisogno", quando il paziente lo ritiene strettamente necessario.
In ogni caso sono necessari il consiglio e le prescrizioni del Medico curante e del Medico Specialista di Medicina del Sonno.


Un impegno costante che non ci fa dormire di notte.Wasm Associazione Italiana Di Medicina Del Sonno Progetto Morfeo Dormiresano Sanofi Aventis © A.I.S.M. Associazione Italiana Di Medicina Del Sonno - info@morfeodormiresano.it

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