5-Le persone possono infettarsi mangiando carne di maiale e salumi?
No, i virus dell’influenza suina non sono trasmessi dal cibo. I salumi sono sicuri, la carne cruda se cotta a 70-80 gradi (e il maiale si mangia ben cotto) è strasicura.
6-Come si diagnostica l’infezione da virus influenzali suini nell’uomo?
Per il virus A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4-5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando l’infezione è più virulenta). Alcune persone, in particolar modo i bambini, possono espellere virus anche per 10 giorni e più.
7-Che differenza c’è tra l’attuale influenza suina e l’aviaria che ha creato tanto allarme nell’agosto-ottobre del 2005?
L’aviaria ha creato allarme perché era più «letale»: meno infettati, più vittime. Ma il virus per fortuna non ha mai fatto un «completo» salto di specie da divenire facilmente trasmissibile da uomo a uomo. In questo caso, invece, il virus passa da uomo a uomo, ma è percentualmente meno letale.
8-Quindi è possibile la pandemia? E che cosa significa fase 3 di allerta dell’Oms?
Gli esperti dell’Oms sono al lavoro per far scattare, o meno, il passaggio dall’attuale fase 3 di allerta pandemico alla fase 4. La maggior parte delle vittime avevano tra i 25 e i 45 anni: un fatto che preoccupa, perché un segno caratteristico delle pandemie del passato è stato l’alto tasso di decessi tra i giovani adulti in buone condizioni di salute. Nei piani di preparazione per contrastare una pandemia si definiscono sei livelli di allerta. Le fasi 56 sono la pandemia.
9-Quali farmaci possono essere usati?
I virus influenzali suini isolati recentemente negli uomini sono resistenti all’amantadina e alla rimantadina.
Pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento-prevenzione dell’influenza umana da virus suino. Sembra che il virus sia sensibile ai farmaci inibitori delle neuroaminidasi. La corsa all’approvvigionamento individuale è però sbagliata, anche perché si rischia di scambiare per influenza qualsiasi infezione virale (e in questo periodo è molto improbabile che lo sia). Non esiste ancora un vaccino.
10-E’ quindi meglio non recarsi in Messico in questo periodo?
Non è il caso di andare nelle zone in cui si sono verificati i focolai d’infezione. E’ consigliabile consultare prima di partire il sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri. Le zone da evitare sono: Sonora, Baja California, Stato del Messico e Oaxaca.
Fonti: Cdc di Atlanta (Usa), governo italiano
Mario Pappagallo
27 aprile 2009
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