Iodio: il minerale marino per la gravidanza
Una tazza di latte a colazione, sale iodato per condire i cibi, pesce e alghe nella dieta e, se necessario, un integratore: così non può mancarti lo iodio in gravidanza.
Sanihelp.it - Si trova in abbondanza nei prodotti del mare: pesce, molluschi, crostacei, sale marino e soprattutto alcune alghe come la laminaria e la quercia marina. È fondamentale per il corretto sviluppo del nostro organismo e per questo non deve mai mancare in gravidanza.
Stiamo parlando dello iodio, minerale fondamentale durante la dolce attesa, soprattutto per la sua influenza sul corretto funzionamento della tiroide. Un sufficiente apporto alimentare di iodio è indispensabile per permettere la produzione degli ormoni tiroidei, poiché quest’elemento ne è il costituente fondamentale.
La gravidanza rappresenta un momento particolarmente critico per la tiroide materna, che ha bisogno di produrre una maggiore quantità di ormoni tiroidei, indispensabili sia per la donna sia per un corretto e armonico sviluppo del sistema nervoso centrale del feto. Se il fabbisogno giornaliero di iodio negli adulti si aggira intorno ai 150 microgrammi al giorno, nella donna gravida il corretto apporto iodico giornaliero raggiunge i 200-250 microgrammi.
L’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova ha concluso un importante studio sul fabbisogno di iodio nella donna in gravidanza, pubblicato su Clinical Endocrinology.
La ricerca, condotta in collaborazione con i ginecologi del territorio, ha esaminato circa 300 gestanti di diversa provenienza geografica, per confrontare la presenza di iodio con il fabbisogno ideale, verificare l’influenza delle abitudini alimentari sul comportamento dello iodio e scoprire eventuali correlazioni tra origine geografica o razza e quantità di iodio presente.
I risultati per alcuni aspetti sorprendono. Nel Veneto la gravidanza rappresenta una condizione di potenziale, significativa, deficienza di iodio nelle donne italiane; una deficienza che diventa particolarmente evidente in quelle straniere. Soltanto il 13% delle donne monitorate ha una concentrazione adeguata di iodio nelle urine –la cosiddetta ioduria - e quindi il necessario apporto giornaliero di iodio. Nel 33% dei casi, invece, è del tutto deficitaria, con vette del 50% nelle gestanti provenienti dai paesi dell’Est-Europa o dell’Africa. ...continua a leggere
http://www.sanihelp.it/news/scheda/9092.html
Fonte: Unità Operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova
di Roberta Camisasca
ultima revisione: 26-05-2009
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