Patologie spinali degenerative: quando il bisturi porta sollievo

Ieri - 18.03

Pensiero Scientifico" Versione stampabile I pazienti che soffrono di spondilolistesi degenerativa e che prediligono la via del trattamento chirurgico vanno incontro a un sostanziale miglioramento della loro condizione clinica rispetto ai pazienti che decidono di non sottoporsi all'operazione. Lo afferma uno studio apparso sulla rivista The Journal of Bone and Joint Surgery. Continua a leggere questa notizia
“In passato, i medici sono stati molto incerti nell'affermare che il trattamento chirurgico fornisse ai pazienti un significativo sollievo dal dolore, tuttavia i nostri risultati sembrano confermare i numerosi vantaggi della chirurgia”, ha dichiarato James Weinstein, del Dartmouth-Hitchcock Medical Center nel New Hampshire. Dopo aver selezionato un campione di 607 pazienti affetti da spondilolistesi degenerativa, una malattia spinale caratterizzata dallo scivolamento (solitamente in avanti) di una vertebra sull'altra, appartenenti allo Spine Patient Outcomes Research Trial (SPORT), uno studio multicentrico comprendente il più alto numero di pazienti al mondo colpiti da questa patologia, Weinstein e collaboratori hanno verificato l'efficacia del trattamento chirurgico a confronto con i trattamenti fisioterapici, farmacologici o ortopedici adottati contro la spondilolistesi. Dai loro risultati è emerso che il ricorso alla chirurgia conduce a numerosi vantaggi, come un miglior sollievo dal dolore, una miglior funzionalità spinale e un più alto grado di soddisfazione in un arco di tempo compreso tra i 2 e i 4 anni. “Le patologie spinali degenerative possono essere disturbi molto debilitanti e, se accompagnata da una corretta informazione, la chirurgia rappresenta la migliore opzione di trattamento”, conclude James Weinstein.

Fonte: Weinstein JN et al. Surgical Compared with Nonoperative Treatment for Lumbar Degenerative Spondylolisthesis. Four-Year Results in the Spine Patient Outcomes Research Trial (SPORT) Randomized and Observational Cohorts. The Journal of Bone and Joint Surgery 2009; 91(6): 1295. DOI: 10.2106/JBJS.H.00913.

stefano massarelli