"Gli sportivi sono più vulnerabili di altri nei confronti dei virus influenzali perché l`attività agonistica provoca uno stress immunitario

Fiatone, sudore e starnuti
«Calciatori più a rischio
di stress immunitario»

"Gli sportivi sono più vulnerabili di altri nei confronti dei virus influenzali perché l`attività agonistica provoca uno stress immunitario". A spiegarlo Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e medicina preventiva all`Università Cattolica di Roma, mentre si discute sulla necessità di vaccinare gli atleti delle squadre olimpiche e dei club di calcio contro l`Influenza A. "È indubbio che l`assetto ormonale di uno sportivo può provocare un deficit immunitario e quindi è un soggetto da proteggere", aggiunge lo specialista. Il virus dà il meglio di sé quando le persone sono molto vicine. "Proprio quelle che accade in uno spogliatoio affollato o in un pullman per il trasferimento", ricorda Ricciardi. "I meccanismi di trasmissione sono quelli classici: il virus passa attraverso le vie respiratorie, attraverso gli starnuti, ma anche il semplice parlare produce un minuscolo aerosol di particelle". Da anni, ricorda Ricciardi, "gli sportivi che gareggiano ad alti livelli eseguono puntualmente la vaccinazione influenzale, il fatto che non siano nelle categorie a rischio per la vaccinazione all`influenza A dipende dal fatto che in mancanza di dosi sufficienti è molto più importante che a riceverle per primi siano gli operatori sanitari".



A chi frequenta palestre e piscine da sportivo amatoriale l`influenza A non deve far paura. "Chi fa attività fisica regolarmente - precisa lo specialista - ha le condizioni psicofisiche più adeguate per far fronte al virus". L`alimentazione è l`altro pilastro. Per tutti le indicazioni sono le stesse. Niente mascherine, ma "un`attenzione più scrupolosa all`igiene delle mani e quando ci si soffia il naso". Regole che però fanno i conti con i luoghi sovraffollati. "Stiamo andando incontro al picco di casi - ricorda Ricciardi - e forse saltare qualche allenamento può evitare le occasioni di contagio".