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venerdì 23 ottobre 2009

VARICI E CAPILLARI,QUALI TRATTAMENTI FARE?

Contro varici e capillari

Farmacia.it -

Circa il 50% della popolazione italiana presenta i segni della malattia venosa dalla forma più lieve fino ad evolvere in situazioni più complicate.

Tra le manifestazioni più precoci della stasi venosa cronica degli arti inferiori rientrano i cosiddetti "capillari", compaiono nelle sedi più diverse, danneggiano fortemente la bellezza delle gambe.
La sclerosante è la cura più utilizzata quando i capillari diventano molto visibili e hanno conseguenze negative per la salute. Consiste nell’iniettare direttamente nei capillari, mediante piccoli aghi, sostanze come il salicilato di sodio o soluzioni saline ipertoniche che eliminano l’infiammazione. Si esegue in ambulatorio senza anestesia.

Gli inestetismi causati dalla comparsa delle varici, se lievi, possono essere eliminati seguendo alcune precauzioni (fate più attività fisica privilegiando soprattutto il nuoto e le passeggiate a piedi o in bicicletta; se possibile interrompete il lavoro e per qualche minuto sollevate le gambe e massaggiatele dalle caviglie alla cosce; consumate più frutta e verdura riducendo l’apporto di grassi) e ricorrendo a cure naturali (applicate sulla pelle salvia e piantaggine; bevete infusi di ortica bianca).

Contro le varici possono essere utili questi trattamenti a cui viene associata spesso la somministrazione di farmaci che favoriscono la circolazione e di diuretici che attenuano la sensazione di pesantezza. I farmaci raramente vengono utilizzati da soli.
Scleroterapia. Si iniettano farmaci all’interno delle varici. E’ utilizzata nei casi meno gravi, è uno dei rimedi più efficaci e pratici.
Safenectomia. Si ricorre a questo tipo di tecnica se il danno è a carico della grande safena, il vaso più importante della circolazione superficiale degli arti inferiori. L’intervento consiste nell’asportazione di un segmento della vena, la cui lunghezza varia a seconda della grandezza del danno.
Legatura. Questa tecnica viene utilizzata quando il danno è a livello della valvola che collega grande safena con la vena femorale. Una vena è prima legata all'inguine, e in un secondo momento attraverso un'intubazione viene sfilata.

Rebecca Di Matteo










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