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venerdì 6 novembre 2009

Vaccino influenza A: Si temono le sostanze presenti nel vaccino: sono timori giustificati?

Vaccino influenza A:
«Il rischio zero
non esiste in medicina»

Vaccini sì, vaccini no. A campagna vaccinale avviata il dubbio più diffuso resta quello degli effetti collaterali. "In medicina, il rischio zero non esiste", ammette Isabella Donatelli, responsabile del Centro nazionale influenza dell`Istituto superiore di sanità (Iss), "ma attenzione, il vaccino pandemico - quello contro l`influenza A/H1N1 - ha lo stesso sistema di produzione e monitoraggio di quelli dell`influenza stagionale, usati da 10 anni, ben tollerati e con controindicazioni scarse, anche se non assenti".

Si temono le sostanze presenti nel vaccino: sono timori giustificati? "I vaccini pandemici presenti in commercio contengono degli adiuvanti, che moltiplicano la risposta immunitaria di difesa dal virus - spiega l`esperto - e naturalmente anche le reazioni avverse. Lo squalene di cui tanto si parla è uno di questi, ma è evidente che pochi sanno che questo grasso di origine animale è presente nei vaccini dell`influenza stagionale, è utilizzato da anni su milioni di pazienti e non ha mai presentato reazioni avverse rilevanti".

Quali possono essere le reazioni dell`organismo? "Le reazioni sono prevalentemente di tipo locale, con arrossamenti, dolore, tumefazione nel punto di somministrazione, ovvero il muscolo del deltoide", precisa l`esperta. "Poi possono esserci delle reazioni sistemiche a carico dell`organismo, ma è importante sapere - continua Donatelli - che tutti i vaccini in commercio, compresi quelli per la pandemia, sono controllati prima dell`autorizzazione e costantemente monitorati nella fase della somministrazione".



Ci sono persone alle quali è sconsigliato il vaccino? "I soggetti che hanno avuto una reazione allergica precedente alle sostanze presenti nel vaccino: un esempio sono gli allergici alle proteine delle uova e del pollo", dice Donatelli. Che avverte: "In ogni caso, deve essere il medico curante a dover valutare caso per caso se siano più i rischi o i benefici della somministrazione".

Dopo essersi vaccinati ci si può ammalare comunque? "Bisogna considerare che il vaccino ha bisogno di 15-20 giorni per avere effetto, quanto serve all`organismo per produrre gli anticorpi necessari a contrastare il virus, un periodo - aggiunge - che può variare da persona a persona a seconda della risposta del sistema immunitario e se esistevano già difese immunitarie o meno".

Quali controlli vengono fatti? "Tutti i vaccini per uso umano vengono controllati dall`Istituto superiore di sanità che riceve un campione di ogni lotto per analizzarne il contenuto antigenico e la tossicità - dice Donatelli - ed oltre agli studi clinici pre-vaccinazione su un campione di popolazione, esiste un monitoraggio costante, la cosiddetta farmacovigilanza, nella fase successiva alla commercializzazione".
Data: 05-11-2009
Autore: Cosimo Colasanto

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