Dal supplemento Salute
Malanni da freddo. Quanto vestirsi e cosa mangiare
di Emilio Radice
Controllare la pressione, coprirsi bene, mangiare pochi grassi e poco sale Ecco alcuni semplici consigli per prepararsi all´arrivo della stagione più rigida. Che, insieme al nostro fisico, condiziona anche la nostra psiche favorendo gli stati malinconici e aumentando il rischio di depressioni
I consigli del nutrizionistaL´appuntamento di questi mesi, il freddo. L´evento stagionale che modifica tutto, in noi e attorno a noi. E a cui il nostro fisico deve adattarsi, nei comportamenti, nei vestiti, nell´alimentazione e, soprattutto, nei suoi processi interni. Le vie respiratorie sono sottoposte a sollecitazioni particolari. Il sistema circolatorio ha forti alterazioni di funzionamento rispetto al periodo caldo. La psiche può risentire della diminuzione della luce solare e per la maggiore difficoltà della vita all´aria aperta. Lo stesso ambiente in cui viviamo può risultare maggiormente inquinato, dai fumi e dallo smog degli scarichi e dei riscaldamenti, con ricadute negative su chi soffre di particolari malattie. Insomma al freddo è bene arrivare preparati. «Ma non bisogna nemmeno arrivarci con un senso di eccessivo timore. Il freddo non è un nemico ma un fenomeno naturale che accompagna da sempre la nostra vita e, dunque, la regola di base è sempre quella del buon senso: fidarsi della natura e ascoltare i segnali che ci manda il nostro corpo», dice il dottor Ernesto Di Cianni, medico di base della Asl 5 di Napoli.
Dunque sarà questo il criterio, molto soggettivo, con cui una persona dovrà orientare le proprie scelte sia nel vestire, «trovando il massimo conforto e la comodità ottimale», sia nel riscaldare l´ambiente in cui vive, «senza inutili surriscaldamenti che poi ci espongono a sbalzi di temperatura eccessivi quando si esce all´aperto», aggiunge il dottor Di Cianni. Ma col freddo si attivano anche insidie meno percepibili e, tuttavia, pericolose. Sono quelle che derivano soprattutto dalle alterazioni della circolazione. «Il freddo determina fenomeni di vasocostrizione - spiega il professor Francesco Barillà, del Dipartimento cardiologia dell´Università La Sapienza di Roma - e dunque la pressione arteriosa tende ad aumentare. Le persone ipertese devono stare attente e dovranno variare la terapia che già seguono per abbassare la pressione, con un dosaggio aumentato, così come, invece, con il caldo la si diminuisce. Il primo consiglio, dunque, è quello di tenere sotto controllo la pressione. Il secondo è quello di coprirsi bene e di non fare sforzi fisici all´aperto nei giorni di gelo».
Il freddo, infatti, già stimola il lavoro del cuore. Se a questo si accoppia il superlavoro derivante da una fatica si corrono dei rischi. «Per i soggetti che hanno avuto una ischemia - prosegue Barillà - valgono le stesse raccomandazioni.continua
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domenica 6 dicembre 2009
malattie da raffreddamento:consigli per evitarle ed affrontarle
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