
Obiettivo pancia piatta
in Bella Fuori
Una colazione sostanziosa, poca cena (meglio saltare), cibi semplici e una dieta equilibrata e potrete dire addio al gonfiore addominale. Parola di esperto che in un libro ha codificato anche la misura della pancia perfetta
Esiste la pancia perfetta? Certo e ha forma e misure ben precise. Tanto per cominciare non è piatta, in secondo luogo non rientra nelle celebrate misure 90-60-90: spiega Paolo Cataldi, chirurgo e autore del libro Pancia piatta per sempre (edizioni Red), cheha la forma di una collinetta «circondata da un solco a forma di U» e va misurata al girovita, proprio all'altezza dei fianchi. «Questa è la vera misura della bellezza di una pancia. Si vede facilmente che essa dipende dalla statura di una persona, e non dal peso e neanche dal sesso, perché un grasso e un magro, siano essi uomo o donna, se hanno la stessa altezza e se la loro pancia è veramente bella hanno, approssimativamente lo stesso girovita. E si vede anche che il loro girovita è dato da un numero molto semplice: la loro altezza in centimetri meno cento . [...] Per esempio se una persona è alta un metro e 67 centimetri, può ritenersi molto soddisfatta
della sua pancia se legge sul centimetro 67».Non è solo una questione estetica, quante volte è capitato di dire o sentire "Mi sento gonfia" o "Mi è venuta la pancetta devo buttare giù qualche chiletto"? Chi ha la pancia gonfia tende a sentirsi stanco e fa fatica a respirare e non per colpa del grasso . «In una pancia piatta il volume più cospicuo è quello della massa intestinale, poi seguono fegato, il gas intestinale, le feci, e infine il grasso. Invece, in una pancia gonfia, l'ordine cambia: il volume maggiore è quello del gas intestinale, poi seguono le feci ristagnanti, quindi l'intestino, il fegato e il grasso» spiega Cataldi. Insomma, tutta colpa dell'intestino, vera centrale energetica del corpo e dei cibi che ingeriamo e che generano reazioni chimiche diverse, di fermentazione (pasta, riso, frutta, ortaggi...) e putrefazione (carne, pesce, uova, latte e latticini). Il riscontro più evidente è nella forma dell'addome: arrotondata nel primo caso (un po' a botte), insaccata verso il basso nel secondo caso.
».http://donna.libero.it/bella_fuori/obiettivo-pancia-piatta-dieta-fitness-ne2517.phtml
della sua pancia se legge sul centimetro 67».Non è solo una questione estetica, quante volte è capitato di dire o sentire "Mi sento gonfia" o "Mi è venuta la pancetta devo buttare giù qualche chiletto"? Chi ha la pancia gonfia tende a sentirsi stanco e fa fatica a respirare e non per colpa del grasso . «In una pancia piatta il volume più cospicuo è quello della massa intestinale, poi seguono fegato, il gas intestinale, le feci, e infine il grasso. Invece, in una pancia gonfia, l'ordine cambia: il volume maggiore è quello del gas intestinale, poi seguono le feci ristagnanti, quindi l'intestino, il fegato e il grasso» spiega Cataldi. Insomma, tutta colpa dell'intestino, vera centrale energetica del corpo e dei cibi che ingeriamo e che generano reazioni chimiche diverse, di fermentazione (pasta, riso, frutta, ortaggi...) e putrefazione (carne, pesce, uova, latte e latticini). Il riscontro più evidente è nella forma dell'addome: arrotondata nel primo caso (un po' a botte), insaccata verso il basso nel secondo caso.
Che fare a questo punto per appiattirla? Seguire diete ipocaloriche, mangiare molte fibre, carbone vegetale, fare addominali, assumere tisane, lassativi o ricorrere alla liposuzione sono tutti metodi spicci e non risolutivi. «Per risolvere radicalmente il problema dobbiamo ricercare un tipo di dieta e un opportuno esercizio fisico che migliorino la funzionalità intestinale nel lungo periodo»., quindi alimentazione sana ed esercizio fisico, scrive Cataldi che suggerisce di iniziare drasticamente il nuovo regime alimentare con un brevissimo periodo (da 1 a 5, in media 3) di digiuno totale: «Il massimo riposo possibile per l'apparato digerente, quindi il miglior rimedio per l'intestino stanco [...]. Psicologicamente una rottura col passato».
Via libera agli alimenti naturali o biologici (è la prima regola), no a tutti i cibi manipolati o alterati come: i conservanti, gli alimenti totalmente raffinati (come lo zucchero), parzialmente raffinati (cereali), le margarine i cibi cotti alla griglia con le striature nerastre, olio e burro cotti oltre gli 80°, ogm, alcol, caffè, tè, tabacco, guaranà e ginseng. Per cuocere i cibi il metodo migliore rimane la pentola a pressione (non è il colo consigliato), per compensare la leggera perdita di vitamine e sali minerali si può lievito alimentare secco e riutilizzare l'acqua di cottura degli alimenti per brodi e minestre.
La seconda regola è quella di masticare bene e con gusto: mangiare con calma e a piccoli bocconi, solo ciò che piace e mai senza appetito. Terza regola: consumare due pasti al giorno, ossia colazione e pranzo. «La tipica colazione italiana moderna caffè - oppure cappuccino - e briosche, è la meno salutare che si possa immaginare. Svegliamoci e impariamo come comportarci da tutti gli altri popoli che consumano una colazione molto più variata e sostanziosa. Non dico di sentirsi obbligati a mangiare uova e pancetta con contorno di fagioli come è abitudine degli inglesi, anche se si tratta di un ottimo suggerimento. Ma mangiamo più sostanzioso e, soprattutto più sano!».La sera meglio mangiare presto - in realtà sarebbe meglio evitare dice Castaldi - e in modo modesto: niente pasta o riso, frutta o verdura, meglio verdura cotta e un po' di proteine (carne, pesce, yoghurt...).
Mangiare leggero è la quarta regola, ma che significa di preciso? Assumere la giusta quantità di fibra (in media 15 gr al giorno, pari a 2 porzioni medie di frutta o ortaggi),cibi crudi o cotti il più breve tempo possibile, latte o yoghurt. Quinta regola, preferire pasti semplici: consumare al massimo due alimenti diversi per piatto, oltre agli eventuali condimenti (meglio evitare piatti ripieni ed elaborati come ravioli, paella, ravioli, müsli...), non superare mai quattro piatti diversi per pasto (primo, secondo, contorno, dessert o al suo posto l'antipasto). La sesta regola impone di seguire una dieta equilibrata: la quantità di proteine - «uguale alla vostra altezza espressa in centimetri meno cento, ma calcolata in grammi» (quindi 65, nel caso di una persona alta 1,65) - di carboidrati (dai 200 ai 300 g al giorno), grassi (dai 50 agli 80 al giorno), bere «solo quando si ha sete» e non «durante o immediatamente dopo i pasti». Dopo tabelle ed esempi per calcolare la dieta equilibrata il libricino di Cataldi si conclude con la settima regola: fare regolarmente esercizio fisico, «ogni giorno ci si dovrebbe muovere almeno per due ore».
Via libera agli alimenti naturali o biologici (è la prima regola), no a tutti i cibi manipolati o alterati come: i conservanti, gli alimenti totalmente raffinati (come lo zucchero), parzialmente raffinati (cereali), le margarine i cibi cotti alla griglia con le striature nerastre, olio e burro cotti oltre gli 80°, ogm, alcol, caffè, tè, tabacco, guaranà e ginseng. Per cuocere i cibi il metodo migliore rimane la pentola a pressione (non è il colo consigliato), per compensare la leggera perdita di vitamine e sali minerali si può lievito alimentare secco e riutilizzare l'acqua di cottura degli alimenti per brodi e minestre.
La seconda regola è quella di masticare bene e con gusto: mangiare con calma e a piccoli bocconi, solo ciò che piace e mai senza appetito. Terza regola: consumare due pasti al giorno, ossia colazione e pranzo. «La tipica colazione italiana moderna caffè - oppure cappuccino - e briosche, è la meno salutare che si possa immaginare. Svegliamoci e impariamo come comportarci da tutti gli altri popoli che consumano una colazione molto più variata e sostanziosa. Non dico di sentirsi obbligati a mangiare uova e pancetta con contorno di fagioli come è abitudine degli inglesi, anche se si tratta di un ottimo suggerimento. Ma mangiamo più sostanzioso e, soprattutto più sano!».La sera meglio mangiare presto - in realtà sarebbe meglio evitare dice Castaldi - e in modo modesto: niente pasta o riso, frutta o verdura, meglio verdura cotta e un po' di proteine (carne, pesce, yoghurt...).
Mangiare leggero è la quarta regola, ma che significa di preciso? Assumere la giusta quantità di fibra (in media 15 gr al giorno, pari a 2 porzioni medie di frutta o ortaggi),cibi crudi o cotti il più breve tempo possibile, latte o yoghurt. Quinta regola, preferire pasti semplici: consumare al massimo due alimenti diversi per piatto, oltre agli eventuali condimenti (meglio evitare piatti ripieni ed elaborati come ravioli, paella, ravioli, müsli...), non superare mai quattro piatti diversi per pasto (primo, secondo, contorno, dessert o al suo posto l'antipasto). La sesta regola impone di seguire una dieta equilibrata: la quantità di proteine - «uguale alla vostra altezza espressa in centimetri meno cento, ma calcolata in grammi» (quindi 65, nel caso di una persona alta 1,65) - di carboidrati (dai 200 ai 300 g al giorno), grassi (dai 50 agli 80 al giorno), bere «solo quando si ha sete» e non «durante o immediatamente dopo i pasti». Dopo tabelle ed esempi per calcolare la dieta equilibrata il libricino di Cataldi si conclude con la settima regola: fare regolarmente esercizio fisico, «ogni giorno ci si dovrebbe muovere almeno per due ore».
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