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giovedì 25 febbraio 2010

Dispepsia funzionaleCos'è - Come me ne accorgo - Gli esami - Cosa aspettarsi - Che fare - Consigli


Dispepsia funzionale

Cos'è


La Dispepsia Funzionale comprende differenti entità cliniche, caratterizzate da vari sintomigastrointestinali, localizzati alla parte superiore dell'addome, in assenza di patologiaorganica.

Come me ne accorgo


I sintomi della Dispepsia Funzionale sono molto vari e comprendono dolore e pirosi epigastrici o restrosternali a correlazione variabile con i pasti (a digiuno, o dopo mangiato o indipendentemente dal pasto), rigurgito, sensazione di ripienezza post-prandiale anche dopo introduzione di pasti di piccola entità; altri sintomi possono essere sensazione di gonfiore addominale, eruttazioni, nausea e vomito post-prandiali.

Gli esami


La diagnosi di dispepsia funzionale si basa sulla anamnesi (presenza dei sintomi da molti anni e loro accentuazione in corrispondenza di stress emotivi o fisici) e sulla normalità della visita medica e di eventuali indagini praticate.

Se i sintomi si presentano, per la prima volta, in età avanzata, quando il quadro sintomatologico cambi improvvisamente, o quando compaiano altri sintomi non caratteristici (calo ponderale, vomito ripetuto), è necessario effettuare indagini per escludere la presenza di patologia organica dello stomacoesofagointestino, vie biliari (Esofagogastroduodenoscopiaecografia addominale, manometria esofagea, o anche clisma opaco a doppio contrasto e colonscopia).

Cosa aspettarsi


La dispepsia funzionale ha, caratteristicamente, un andamento variabile con periodi di quiescenza e altri di esacerbazione sintomatica, spesso in occasione di stress fisico o psichico. La dispepsia raramente determina decadimento delle condizioni generali o grave dimagramento; essa è pertanto una patologia a decorso benigno e non esistono complicanze.

Che fare


I farmaci più usati nella dispepsia funzionale sono:
  • procinetici (metoclopramide, levo;
  • sulpiride, domperidone) che aumentano la motilità di tutto il tubo digerente facilitando lo svuotamento dello stomaco;
  • antisecretori gastrici come H2 inibitori (ranitidina, famotidina, nizatidina) o inibitori di pompa protonica (omeprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo) che riducono la secrezione acida dello stomaco;
  • antiacidi (idrossido di alluminio e di magnesio), come sintomatici per ridurre momentaneamente l'acidità, e i protettori di mucosa (tipo sucralfato), per ostacolare il danno da acido cloridrico;.
  • acidi biliari come acido Ursodesossicolico (UDCA);
  • ansiolitici (benzodiazepine tipo bromazepam, lorazepam) e, nei casi più gravi, antidepressivi (amitriptilina) per ridurre la componente psicosomatica.

Consigli


I consigli più semplici da dare a pazienti affetti da dispepsia sono:
  • Diminuire lo stress;
  • Regolarizzare l'ora dei pasti;
  • Evitare che i pasti siano troppo caldi o troppo freddi, abbondanti o ricchi di grassi, spezie;
  • Evitare farmaci gastrolesivi (antinfiammatori, antidolorifici);
  • Ridurre o eliminare alcol, caffè, fumo di sigarette.
Data pubblicazione 06/02/2007 0.00.00
Data ultima modifica 08/10/2009 17.33.00

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