Autotrapianto di Capelli

L' Infoltimento di capelli è un intervento di chirurgia estetica che ripristina quantitativamente i capelli persi .


L’ Autotrapianto di capelli consente di ottenere risultati permanenti, poiché i capelli spostati mantengono le caratteristiche proprie della loro sede di provenienza (nuca) e quindi non cadono piu’ o cadono molto avanti negli anni fenomeno della dominanza di Orentreich).
Il numero di capelli, o meglio il numero di unità follicolari, che può essere trapiantato in un singolo intervento è normalmente compreso tra 1500e 2500, anche se è in teoria possibile raggiungere numeri molto più alti (3000 o anche 4000).
Sebbene molti pazienti diano estrema importanza al numero di capelli trapiantati per seduta, è bene tenere presente che in genere il risultato ottenuto con due sedute da 1500 capelli effettuate a distanza di qualche mese è superiore per densità e naturalezza rispetto a quello ottenibile con un'unica seduta da 3000 capelli, in particolare se l’area da rinfoltire non è molto estesa.
Indipendentemente dal numero di capelli trapiantati, l’intervento di autotrapianto di capelli viene effettuato in anestesia locale senza ricovero, ed ha un periodo di convalescenza molto ridotto; già 24 ore dopo la sua esecuzione i segni visibili si limitano a piccole crosticine in corrispondenza degli innesti e a modesto gonfiore nella zona delle palpebre.
Candidato alla chirurgia della calvizie può definirsi chi, uomo o donna, a partire dai diciotto anni, abbia rilevato una perdita permanente di capelli (dall’intervento sono esclusi i diabetici insulinodipendenti ed i cardiopatici gravi). Il rinfoltimento chirurgico è giustificabile anche in presenza di un’area diradata di piccole dimensioni, soprattutto se il soggetto vive il problema con forte disagio e come elemento di disistima.
Spesso il chirurgo si trova a dover effettuare un autotrapianto di capelli a pazienti anche molto giovani, con calvizie ancora in progressione.
E' importante che il chirurgo esponga con onestà i limiti del rinfoltimento ottenibile, ed eviti di utilizzare tutti i capelli dell’area di donazione per ricreare, ad esempio in un giovane, un’attaccatura ideale ma troppo avanzata. Il risultato estetico di questa strategia potrebbe essere catastrofico a distanza di anni quando, col progredire della calvizie, cadranno i capelli immediatamente posteriori a quelli trapiantati (che invece, provenendo dalla nuca, persisteranno): a quel punto, senza capelli utilizzabili nell’area di donazione, resterebbe ben poco da fare per correggere l’errore del primo trapianto.
Sebbene l’autotrapianto dei capelli non richieda, per la sua natura, grandi indagini preliminari, molti chirurghi prescrivono alcuni esami di routine preoperatori: emocromo, transaminasi, marker dell’epatite B e C e dell’HIV, esami di coagulazione, ECG.
E’ importante che il chirurgo sia a conoscenza di eventuali farmaci assunti dal paziente, i cui componenti possano interagire con il sanguinamento o con i farmaci impiegati nella sessione chirurgica.
Si chiede al paziente di eventuali allergie (al lattice ad esempio) o di reazioni tossiche ad anestetici e medicamenti impiegabili durante l’arco della sessione chirurgica. Il giorno stesso dell’intervento si procede allo scatto delle fotografie preoperatorie, viene rivisto ed eventualmente rivalutato, il piano operatorio personalizzato e compilato durante la visita preliminare.
Attualmente le tecniche chirurgiche più utilizzate nel campo dell' autotrapianto di capelli sono: il microautotrapianto di capelli e la riduzione dell’area calva (semplice o con estensore di Frechet).
Anche se il microautotrapianto di capelli predomina rispetto alla tecnica di riduzione dello scalpo, il risultato migliore, però, lo si ottiene conoscendo tutte e due le possibilità chirurgiche e indicando la migliore (o indicandole entrambe) per la situazione del paziente. Una calvizie importante (VI grado di Hamilton/Noorwood, scarsa densità della zona donatrice) spesso può ottenere un buon risultato estetico solo con una tecnica combinata.continua
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