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domenica 9 maggio 2010

Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sulla Sindrome da Stanchezza Cronica,


"Stanchezza cronica": 300 mila italiani ne soffrono

Sono circa 300.000 gli italiani che soffrono della Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS), anche se in Italia, come in molti paesi occidentali, sono ancora in tanti a non conoscere l'esistenza di questa malattia. Il dato è stato diffuso dall'Istituto nazionale dei tumori di Aviano.
Le associazioni europee e americane della CFS hanno indetto per 12 maggio la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sulla Sindrome da Stanchezza Cronica, allo scopo di richiamare l'attenzione di tutti su questa patologia così grave da distruggere la vita delle persone che ne sono affette.
Purtroppo, la CFS colpisce soprattutto i giovani e lascia spesso per molti anni una situazione così grave dal punto di vista fisico che impedisce di continuare a lavorare o a studiare. Il sintomo si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo, oltrechè ovviamente, per definizione, non dovuta a una malattia nota, e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione.
Va detto che la stanchezza è uno dei sintomi più frequenti per cui ci si reca dal medico ma spesso è dovuta a stress, surmenage psicofisico, depressione, o altre patologieorganiche quali l'ipotiroidismo, diabeteinfezioni croniche, malattie infiammatorie croniche, tumori, ecc.,  e che si controlla con il controllo delle patologie sottostanti. La Sindrome da Stanchezza Cronica è una diagnosi di esclusione e chiaramente vanno escluse tutte le cause precedenti per poter fare diagnosi. E' stata registrata in tutto il mondo, compresa l'Europa, l'Australia, la Nuova Zelanda e il Canada, l'Islanda, il Giappone, la Russia ed il Sudafrica
Il professor Umberto Tirelli è stato il primo in Italia, quasi vent'anni fa, a descrivere i primi casi di Sindrome da Stanchezza Cronica presso l'Istituto Nazionale Tumori di Aviano, il primo centro che ha riportato la presenza di un numero consistente di casi di Sindrome da Stanchezza Cronica, dove esiste una unità CFS con ambulatoriosettimanale con possibilità anche di ricovero in casi selezionati e dove è inoltre attiva un'associazione di pazienti denominata CFS Associazione italiana (www.salutemed.it/cfs,www.stanchezzacronica.it, e-mail: cfs@cro.it) che si può contattare al numero telefonico 0434/660277 al lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 11. Oggi in Italia ci sono almeno quattro associazioni di pazienti e diversi gruppi di medici che seguono questa patologia.
Nel dicembre 1994, un gruppo internazionale di studio del quale ha fatto parte anche il professor Tirelli, ha pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, una nuova definizione di caso di CFS che rimpiazzava la definizione pubblicata sei anni prima, in cui la Sindrome da Stanchezza Cronica si presenta con le seguenti condizioni: fatica cronica persistente per almeno sei mesi non alleviata dal riposo, che si esacerba con piccoli sforzi e che provoca una sostanziale riduzione dei livelli precedenti delle attività occupazionali, sociali o personali, con la presenza di almeno quattro dei seguenti sintomi, anche questi presenti per almeno sei mesi: disturbi della memoria e della concentrazione così severi da ridurre sostanzialmente i livelli precedenti delle attività occupazionali e personali; faringite; doloridelle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari; dolori muscolari e delle articolazioni senzainfiammazione o rigonfiamento delle stesse; cefalea di un tipo diverso da quella eventualmente presente in passato; un sonno non ristoratore; debolezza post esercizio fisico che perdura per almeno 24 ore.
La complessità della Sindrome da Stanchezza Cronica e l'esistenza di diversi ostacoli alla sua comprensione rendono necessario un approccio integrato per lo studio di questa patologia e di patologie similari. All'Istituto tumori di Aviano, ha spiegato il professorTirelli, sono stati compiuti una serie di studi, tra i quali la valutazione delle alterazioni immunologiche nei pazienti con CFS, la valutazione delle alterazioni cerebrali con una sofisticata metodologia di diagnosi radiologica, la PET, l'eventuale rapporto della CFS con itumori maligni, lo studio di nuovi farmaci, in particolare immunoglobuline ad alte dosi, magnesio, acetilcarnitina, antivirali come amantadina e acyclovir ed immunomodulatori come timopentina. Nonostante le difficoltà, dalla ricerca arrivano anche dati certi: lacorrelazione tra anomalie dei geni e Sindrome da Fatica Cronica.
Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Patology ha riscontrato una attivazione anomala in 35 geni di pazienti con CFS rispetto ai controlli sani; questa anomalia sembra essere la causa di modifiche delle funzioni mitocondriali, della produzione di energia e sull'attività del sistema immunitario responsabili dell'astenia profonda e dell'affaticabilità tipiche della patologia. Risultati confermati dai Centers for Diseases Control di Atlanta.
"In un futuro non molto lontano - dichiara Tirelli - si spera sarà possibile identificare un sottogruppo di pazienti con CFS nei quali queste anomalie geniche potrebbero portare all'identificazione di proteine prodotte in maniera anomala e quantificabili nel sangue con le quali si potrebbe arrivare ad un test diagnostico e a una terapia mirata. Purtroppo per ora non vi è alcun farmaco in grado di guarire definitivamente la malattia, anche se spesso i pazienti possono trarre dei benefici da interventi farmacologici (antivirali, corticosteroidei, immunomodulatori, integratori, ecc.) e da modifiche dello stile di vita, portando anche qualcuno alla guarigione e a un discreto altro numero a miglioramenti significativi della sintomatologia".
"Va infine ricordato - conclude Tirelli - che molti pazienti hanno difficoltà a veder riconosciuta la CFS anche dal punto di vista di inabilità al lavoro. L'Istituto nazionale delleAllergie e delle Malattie Infettive dei National Institutes of Health statunitensi ha prodotto un volume dal titolo: Chronic Fatigue Syndrome. Informazione per i medici. L'autorevolezza della fonte ed il volume prodotto dal Ministero della Salute dovrebbero fugare dubbi, se ancora ve ne fossero, sulla esistenza della sindromehttp://news.paginemediche.it/it/230/ultime-notizie/psicologia/detail_132571_stanchezza-cronica-300-mila-italiani-ne-soffrono.aspx?c1=80

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