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mercoledì 10 novembre 2010

Crema per avere una perfetta abbronzatura senza essere un'autoabbronzante



MILANO - Lettini solari e ore sulla sdraio in riva al mare addio. Per avere una perfetta 

e naturale abbronzatura basterà spalmarsi di crema e aspettare che la melanina cominci
 a farsi vedere. Non con un autoabbronzante, ma agendo addirittura su un gene. Questa
 ipotesi, forse non così lontana dalla realtà, è frutto degli studi di un gruppo di ricerca
 guidato dal professor David Fisher del Massachusetts General Hospital. In un lavoro
 pubblicato dalla rivista Genes and Development il team del ricercatore statunitense, 


disattivando un particolare gene chiamato PDE-4D3, è riuscito a scurire la pelle degl
i animali sottoposti al test senza che fossero stati esposti al sole.

FATTORE MELANINA - La produzione di melanina, che noi ricolleghiamo al colorit

o dall’aspetto sano di chi si espone molto al sole, è in realtà un meccanismo di difesa, 
il rimedio naturale che il nostro corpo utilizza per difendersi dai danni provocati dalle
 radiazioni solari. Un ottimo sistema in grado di prevenire la formazione di tumori 
della pelle: studiarla è quindi di fondamentale importanza soprattutto per mettere a
 punto strategie di prevenzione.

LO STUDIO - La produzione di melanina è un processo che viene regolato da numerosi

 geni tra cui PDE-4D3. Esso è un enzima in grado di bloccare il meccanismo che porta 
alla produzione della preziosa sostanza protettiva. L'idea di Fisher è stata quella di 
disattivare tale gene per rimuovere così il blocco e produrre quindi più melanina.
 Lo studio è stato effettuato per ora nei topi. Attraverso la somministrazione di alcuni agenti 
chimici in grado di disattivare la funzione di PDE-4D3, i ricercatori sono riusciti a
 ottenere dopo soli cinque giorni un sorprendente aumento della pigmentazione della 
pelle degli animali rispetto a quelli non trattati. Tutto ciò senza mai averli esposti 


direttamente alla luce solare o sotto apposite lampade abbronzanti.

PREVENZIONE - Lo studio, pur essendo stato effettuato per ora sui topi, apre 

importanti prospettive anche per l'uomo. «L'obiettivo primario dell'indurr
e la produzione di melanina nell'uomo è la prevenzione del cancro della pelle,
 dal momento che tutte le forme più comuni di queste neoplasie sono associate
 all'esposizione ai raggi ultravioletti» dichiara David Fisher. Attivando dunque
 una maggior produzione di melanina la pelle risulterebbe più protetta e anche
 più abbronzata. La crema non c’è ancora, ma i risultati dello studio potrebbero 
aprire nuove prospettive per la ricerca. E un giorno, chissà, ci si potrà garantire
 una tintarella perfetta, proteggendo la pelle invece che mettendola a rischio.

Daniele Banfi

http://www.corriere.it/salute/10_novembre_...44f02aabc.shtml

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