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giovedì 28 aprile 2011

PREVENIRE LE SCOTTATURE CON BROCCOLI E COVOLINI DI BRUXELLES

Prime voglie di tintarella? Proteggiamoci con i broccoletti

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Broccoli e cavoletti di Bruxelles per aumentare la protezione dai raggi solari nocivi e prevenire il melanoma, il temibile tumore della pelle

Nonostante l’uso sempre più diffuso di protezioni solari per la pelle, pare che i casi di melanoma – il temibile cancro della pelle – siano in costante aumento. Se, quindi, vi è un modo per aumentare l’efficacia dei filtri solari e la protezione della pelle, non può che essere il benvenuto. Se poi questa possibilità si coniuga con l’utilizzo di sostanze tutte naturali, ma efficaci, meglio ancora.

Si chiama ISC-4, e non è un robot arrivato direttamente da Guerre Stellari, ma un composto che si trova naturalmente nelle crucifere – le verdure come i broccoli e i cavolini di Bruxelles. La possibilità di utilizzare questo composto per aumentare l’efficacia delle protezioni solari sarebbe una buona notizia sia per i consumatori che per le aziende, le quali possono contare su un mercato da oltre 1 miliardo di dollari solo negli Usa e in continua espansione.

Lo studio, pubblicato su Cancer Prevention Research, è stato condotto dai ricercatori del Penn State Hershey Melanoma Center presso il Penn State College of Medicine. Il dottor Gavin Robertson e colleghi hanno preso in considerazione l’attività di una proteina chiamata Akt3 che riveste un ruolo centrale nel 70 per cento dei melanomi, nel poter impedire la morte cellulare e che ha il potenziale per prevenire le fasi iniziali del melanoma.

«Il percorso di segnalazione della Akt3 è deregolamentato nella maggior parte dei melanomi, il che lo rende un bersaglio promettente che, se inibito, potrebbe correggere l’apoptosi – o morte cellulare – i difetti nelle lesioni melanocitiche, prevenendo in tal modo questa malattia», spiega Robertson.

Le sostanze attive contenute nelle crucifere, e note come isotiocianati, sono stati identificati dagli scienziati quali inibitori della Akt3. Tali composti naturali presenti in questo genere di verdure hanno proprietà antitumorali. Tuttavia, poiché in una precedente ricerca hanno mostrato di avere una ridotta potenza chemioterapica sulle cellule tumorali del melanoma, se utilizzate in basse dosi, gli scienziati hanno deciso di creare una versione più potente chiamata isoselenocyanates (ISC-4), sostituendo lo zolfo con il selenio.

In questo nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che la ripetuta applicazione topica di ISC-4 potrebbe ridurre l'espansione delle cellule tumorali. I test condotti in laboratorio su campioni di pelle umana hanno mostrato una riduzione dall’80 al 90 per cento dello sviluppo dei tumori della pelle. In altri test condotti sui topi la diminuzione è stata di circa l’80 per cento. La ricerca ha inoltre dimostrato che l'uso del composto è sicuro.


http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/...lo/lstp/399840/ http://fontedellamicizia.forumfree.it/?t=55366461

mercoledì 10 novembre 2010

Crema per avere una perfetta abbronzatura senza essere un'autoabbronzante



MILANO - Lettini solari e ore sulla sdraio in riva al mare addio. Per avere una perfetta 

e naturale abbronzatura basterà spalmarsi di crema e aspettare che la melanina cominci
 a farsi vedere. Non con un autoabbronzante, ma agendo addirittura su un gene. Questa
 ipotesi, forse non così lontana dalla realtà, è frutto degli studi di un gruppo di ricerca
 guidato dal professor David Fisher del Massachusetts General Hospital. In un lavoro
 pubblicato dalla rivista Genes and Development il team del ricercatore statunitense, 


disattivando un particolare gene chiamato PDE-4D3, è riuscito a scurire la pelle degl
i animali sottoposti al test senza che fossero stati esposti al sole.

FATTORE MELANINA - La produzione di melanina, che noi ricolleghiamo al colorit

o dall’aspetto sano di chi si espone molto al sole, è in realtà un meccanismo di difesa, 
il rimedio naturale che il nostro corpo utilizza per difendersi dai danni provocati dalle
 radiazioni solari. Un ottimo sistema in grado di prevenire la formazione di tumori 
della pelle: studiarla è quindi di fondamentale importanza soprattutto per mettere a
 punto strategie di prevenzione.

LO STUDIO - La produzione di melanina è un processo che viene regolato da numerosi

 geni tra cui PDE-4D3. Esso è un enzima in grado di bloccare il meccanismo che porta 
alla produzione della preziosa sostanza protettiva. L'idea di Fisher è stata quella di 
disattivare tale gene per rimuovere così il blocco e produrre quindi più melanina.
 Lo studio è stato effettuato per ora nei topi. Attraverso la somministrazione di alcuni agenti 
chimici in grado di disattivare la funzione di PDE-4D3, i ricercatori sono riusciti a
 ottenere dopo soli cinque giorni un sorprendente aumento della pigmentazione della 
pelle degli animali rispetto a quelli non trattati. Tutto ciò senza mai averli esposti 


direttamente alla luce solare o sotto apposite lampade abbronzanti.

PREVENZIONE - Lo studio, pur essendo stato effettuato per ora sui topi, apre 

importanti prospettive anche per l'uomo. «L'obiettivo primario dell'indurr
e la produzione di melanina nell'uomo è la prevenzione del cancro della pelle,
 dal momento che tutte le forme più comuni di queste neoplasie sono associate
 all'esposizione ai raggi ultravioletti» dichiara David Fisher. Attivando dunque
 una maggior produzione di melanina la pelle risulterebbe più protetta e anche
 più abbronzata. La crema non c’è ancora, ma i risultati dello studio potrebbero 
aprire nuove prospettive per la ricerca. E un giorno, chissà, ci si potrà garantire
 una tintarella perfetta, proteggendo la pelle invece che mettendola a rischio.

Daniele Banfi

http://www.corriere.it/salute/10_novembre_...44f02aabc.shtml

martedì 27 luglio 2010

Solari fatti in casa,naturali e non nocivi

26/07/2010 -

Proteggersi dal sole in modo semplice e naturale

   

Come preparare in casa un’emulsione protettiva e lenitiva

Anziché utilizzare oli e creme già pronti e, spesso, pieni pieni di sostanze chimiche che non sempre fanno bene, c’è chi preferisce prepararsi i “solari” da sé.
Per chi vorrebbe cimentarsi, ma non sa bene come preparali, riportiamo una ricetta semplice, pratica e veloce.
Si tratta di un’emulsione che può essere utilizzata indistintamente come olio solare protettivo prima di esporsi al sole o come lenitivo in caso di eritema solare, se ci si è esposti prima ai raggi solari e, ahimè ci si è un po’ arrossati.
Come fare? Basterà prendere 50 g di olio extravergine di oliva e 50 g di succo di limone per ottenere 100 g di emulsione. Si mescola bene il tutto e poi s’imbottiglia.
Ogni volta che ne avremo bisogno basterà agitare bene la bottiglietta e poi cospargere la pelle con un po’ di questa emulsione massaggiando per favorirne un po’ l’assorbimento.L’importante è che se si decide di utilizzare questo rimedio non si usino insieme altre creme od oli già pronti, per evitare fenomeni di sensibilizzazione.
Come per ogni rimedio fai da te è sempre bene testarne prima la tollerabilità provando con una piccola quantità in una zona del corpo, magari non troppo visibile, come per esempio il gomito.
Come accennato, questa emulsione può essere utilizzata sia come pre-solare che come rimedio in caso di eritema solare. Si usa allo stesso modo: spalmandone un po’ sulle zone colpite fino a risoluzione. Per trattare l’eritema si possono anche fare delle spugnature con acqua fredda sulle zone colpite (basta prendere una spugna, bagnarla bene di acqua fredda, strizzarla che non coli, e poi passarla sulle zone arrossate). Dopodiché, una volta che la pelle sarà asciutta, si potrà cospargere l’emulsione di olio e limone.
Un’ultima accortezza: esponetevi al sole con gradualità e nelle ore meno calde; otterrete un’abbronzatura più facile e con meno rischi.
(lm&sdp)
Bibliografia: Angelica Agosta – Domenica Arcari Morini “Manuale pratico di rimedi naturali” – Orme Editori 2004

lunedì 19 luglio 2010

Abbronzarsi bene,senza rughe e senza scottature,che fare prima durante e dopo


Tra effetto barriera e formule anti - aging
Filtri solari, è boom del “naturale”

La protezione dai raggi ultravioletti sia prima sia dopo l’esposizione. Stop alle tintarelle express, largo a nuove pellicole bloccanti studiate in laboratorio e a granuli più spessi, estratti di piante e attivi idratanti. I trattamenti dell’ultima ora dal dermatologo: peeling superficiali, integratori, stimolazioni che idratano e creme con vitamine

di Claudia Bortolato
Raggi Uv: usare (solo) con cura. Perché, al di là della “cattiva fama” che li accompagna (sono i maggiori responsabili del fotoinvecchiamento e relativi problemi), con una buona esposizione hanno un potere quasi taumaturgico (tra l’altro, funzionano da antidepressivo e preservano il capitale osseo) e migliorano alcune défaillances cutanee. «Gli ultravioletti apportano benefici a diverse malattie della pelle: a dermatite atopica, psoriasi e vitiligine in primis, eczemi», dice la dermatologa Corinna Rigoni, presidente dell’Associazione donne dermatologhe Italia.

L’essenziale, ovvio, è evitare le tintarelle express (mai nelle ore intorno al mezzogiorno) e, al contrario, esporsi gradualmente, applicando in abbondanza e con frequenza (ogni due ore e dopo il bagno, anche se il prodotto è waterproof) un solare adatto al proprio fototipo. «Le formulazioni oggi associano texture gradevoli — sensorialità, facile assorbimento — a una buona efficacia protettiva garantita, tra l’altro, o da una granulometria più spessa oppure, nel caso dei filtri fisici- minerali come il biossido di titanio micronizzato, da nuove tecnologie come il coating, un processo di laboratorio in cui le molecole sono inglobate in un film, che impedisce al filtro di penetrare nella pelle, aumentando così l’effetto barriera», dice Leonardo Celleno, Università Cattolica di Roma.

Un’altra caratteristica dei nuovi solari è l’effetto “antiage”, grazie alla presenza nella formula di estratti di origine naturale, come quello di senna, ricca di flavonoidi, e di attivi idratanti, come acido ialuronico, oli e i burri vegetali, per esempio di karitè o aloe. «Chi non si è ancora esposto, in un’ottica di prevenzione dell’aging e per evitare secchezza, ispessimenti, couperose, eritemi e macchie cutanee, due settimane prima e durante tutte le vacanze può assumere integratori che, oltre a betacarotene e altri antiossidanti, contengano anche ubichinone, zinco, oppure il polypodium leucotomos, estratto da una felce dell’America latina», dice ancora Corinna Rigoni.

Sempre due settimane prima dell’esposizione, mattina e sera si possono applicare le creme pre-sole a base di antiossidanti, come vitamina E, C, PP, coenzima Q10, acido alfalipoico e olivello spinoso, che combattono i radicali liberi e aumentano la resistenza della pelle ai raggi Uv. «Dal dermatologo, invece, si possono effettuare peeling molto superficiali o biostimolazione con acido ialuronico (ultima seduta due settimane prima dell’esposizione), che idratando la pelle in profondità aumentano le difese cutanee e migliorano sensibilmente la luminosità e la tenuta dell’abbronzatura », consiglia Rigoni.

Importante il dopo-sole ogni giorno: «Nella prima settimana meglio le formule ricche e calmanti, per esempio a base di aloe, avocado, calendula e arnica. Da sostituire poi con un balsamo elasticizzante», consiglia Celleno. Sul viso, prima di applicare il dopo-sole si possono effettuare degli impacchi con acqua termale o di Hamamelis, calmanti ed emollienti, e poi stendere sieri con antiossidanti come i polifenoli.http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2010/07/06/news/tra_effetto_barriera_e_formule_anti_-_aging_filtri_solari_e_boom_del_naturale_-5584179/

domenica 27 giugno 2010

Abbronzatura artificiale:gli autoabbronzanti,come agiscono,come usarli,precauzioni

Abbronzata tutto l'anno

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A nessuna piace arrivare in spiaggia con i pallidi colori dell'inverno. Se la tintarella artificiale può provocare danni alla pelle ci sono prodotti che conferiscono un'abbronzatura da far invidia a una bagnina di Baywatch: gli autoabbronzanti

Il sole stenta e l'estate non esplode, anche se è il 21 giugno. Ma si ha voglia lo stesso di scoprire braccia e gambe. Ma - perché c'è sempre un ma - col raggio di sole arrivano i primi problemi: se la moda è l'arte dell'effimero e il viso pallido può essere (raramente) molto chic, non altrettanto si può dire delle gambe color mozzarella. Allora perché non lasciarsi tentare dagli autoabbronzanti che conferiscono al nostro corpo un raffinato colore ambrato che ci rende irresistibili. Inoltre, sarebbe ora di dire addio alle lunghe e pericolose ore di esposizione solare o alle sedute di raggi Uva , non siamo mica lucertole, né galline da cuocere in una specie di forno a microonde di qualche centro estetico. Chi vuole un aspetto radioso anche in inverno e preservare il proprio capitale-sole può ricorrere alle creme autoabbronzanti.

Innanzitutto bisogna sgombrare il campo dai dubbi. Non si tratta di cosmetici che "dipingono" la pelle come dopo una vacanza di sei mesi trascorsa su qualche isola caraibica. No, si tratta di ben altro. I prodotti autoabbronzanti contengono tutti un principio attivo, il diidrossiacetone (DHA), che genera una reazione con la cheratina dell'epidermide e porta alla formazione di melanoidine, le quali conferiscono alla pelle quel colorito scuro, sinonimo per molti di salute e bellezza. Insomma, una pacchia per coloro che vogliono sfoggiare una tintarella tropicale anche dopo sei mesi di pioggia ininterrotta.

Si avvicina agosto e anche la prova costume . C'è già chi vuole evitare quelle infelici e mortificanti esposizioni da mozzarella da spiaggia. Grazie ai prodotti autoabbronzanti niente più figuracce. Chi vuole una bella abbronzatura che resisterà qualche mese dovrà usare preferibilmente prodotti a basso dosaggio di DHA. Chi invece desidera una "doratura" rapida otterrà risultati migliori con quelli a maggior concentrazione di principio attivo. Una cosa è certa: l'efficacia dei prodotti odierni ha fatto dimenticare i difetti dei primi autoabbronzanti che lasciavano sulla pelle un poco estetico colore arancione ed emanavano un odore non poprio piacevole. A rendere quei prodotti sicuri innazitutto il fatto che il diidrossiacetone non è tossico. Su questo punto bisogna aggiungere che quei prodotti sono stati testati ormai da anni, anche perché il principio attivo reagisce con lo strato cutaneo più superficiale. Niente paura, gli autoabbronzanti sono sicuri.

Se sei bionda con una carnagione chiara ti sentirai meglio usando un doposole autoabbronzante. Infatti, la leggera doratura sarà più delicata di quella ottenuta con un latte autoabbronzante. Chi invece ha la pelle già abbronzata potrà ottenere un risultato da bagnina di Baywatch con un autoabbronzante in crema. Insomma le possibilità offerte dai nuovi prodotti attualmente sul mercato sono infinite.

Ci sono tuttavia delle precauzioni da prendere. Innazitutto sappiate che gli autoabbronzanti conferiscono un aspetto piacevole provocando una reazione che colora la pelle ma non la proteggono dal sole. Quindi il filtro solare rimane sempre un must perché il rischio scottature è sempre in agguato. Prima di ogni applicazione è consigliabile procedere a una esfoliazione della parte interessata, in questo modo si aumenta la durata dell'efficacia del prodotto.

Fonte: Libero Newshttp://lenostreconfidenze.forumcommunity.net/?t=38500509#lastpost

domenica 13 giugno 2010

I cibi abbronzanti:ecco la classifica della Coldiretti

AGI) - Roma, 12 giu. - Carote, spinaci e albicocche salgono sul podio degli abbronzanti naturali in grado di "catturare" i raggi del sole e garantire una tintarella della salute che rende "belli dentro e fuori". E' la Coldiretti a stilare la speciale classifica del cibo che abbronza nell'ambito di "BIO sotto casa" dove sono scesi in campo contro i colpi di calore anche gli assaggiatori della frutta, a Roma all'Auditorium Parco della Musica per un weekend dedicato ai temi dell'agricoltura biologica con la presenza di quasi cento produttori di Campagna Amica grazie all'iniziativa promossa da Aiab, Amab e Coldiretti con il contributo dell'Unione Europea e dell'Italia - Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali.
  Anche chi e' ancora costretto a rimanere in citta' puo' difendersi dal caldo e prepararsi la tintarella estiva con una dieta adeguata che si fonda sul consumo di cibi ricchi in Vitamina A che - sottolinea la Coldiretti - favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore ambrato alla pelle. Con il grande caldo, consumare carote, insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, albicocche, fragole o ciliegie serve a difendersi dai colpi di calore, ma anche - sottolinea la Coldiretti - a preparare l'abbronzatura estiva. Il primo posto e' conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantita' equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile. Al posto d'onore - continua la Coldiretti - salgono gli spinaci che ne hanno circa la meta', a pari merito con il radicchio mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni.Con l'arrivo del caldo estivo e' importante consumare frutta e verdura fresca, fonte di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l'organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell'esposizione solare.
  Antiossidanti "naturali" sono infatti le vitamine A, C ed E che - sottolinea la Coldiretti - sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Questi vegetali - conclude la Coldiretti - sono dunque alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l'apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all'azione dei radicali liberi prodotti nell'organismo dall'esposizione al sole, nel modo piu' naturale ed appetitoso possibile. Per consentire a tutti di poter acquistare frutta e verdura italiana al giusto prezzo la Coldiretti ha aperto in tutta Italia quasi 600 mercati di Campagna amica dove e' possibile acquistare direttamente dagli agricoltori, tagliando intermediazioni e speculazioni. Peraltro in vista dell'estate il Ministero della Salute ha pienamente promosso l'ortofrutta italiana con addirittura il record del 98,8 per cento dei controlli regolari, con una presenza di residui chimici al di sotto dei limiti di legge, secondo le anticipazioni dei risultati dell'ultimo rapporto ufficiale annuale del Ministero della Salute sul "Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale" in via di definizione per essere trasmesso all'Autorita' Europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Un rapporto che - conclude la Coldiretti - certifica il primato italiano nella qualita' e sicurezza alimentare con una percentuale di regolarita' del 98,85 per cento per la frutta, dello 98,76 per cento per le verdure, e 99,4 per cento per cereali, vino e olio. Ecco la top ten della salute: 1- Carote 1200 in microgrammi di Vitamina A o in quantita' equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile 2 - Spinaci e radicchi 500-600; 3 - Albicocche 350-500; 4- Cicorie e lattughe 220-260 ; 5 - Meloni gialli 200; 6-Sedano 200; 7- Peperoni 100-150; 8- Pomodori 50-100; 9- Pesche 100; 10 - Cocomeri e ciliegie 20-40.

sabato 5 giugno 2010

False credenze sull'abbronzatura,a cosa fare attenzione per non avere danni

ASCA)- Roma, 4 giu - Con l'arrivo dei primi week end al mare la voglia di tintarella sale e le scottature sono sempre in agguato: per assumere un colorito biscottato senza mettere in pericolo la salute, ecco un elenco di false credenze sull'abbronzatura stilato dalla SIDeMaST (Societa' Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse). Una pelle abbronzata e' completamente protetta dalle radiazioni solari: falso.

Un'abbronzatura intensa in un soggetto bianco conferisce un fattore di protezione (SPF-Sun Protector Factor) non superiore a 4. Non e' possibile scottarsi nelle giornate nuvolose.

Falso: fino all'80% delle radiazioni UV del sole puo' penetrare attraverso le nuvole, e la presenza di foschia puo' addirittura aumentare l'esposizione alle radiazioni.

Non e' possibile scottarsi mentre si e' nell'acqua: Falso.

L'acqua in realta' fornisce solamente una minima protezione dalle radiazioni UV per le parti del corpo immerse, mentre il riflesso da parte dell'acqua stessa puo' aumentare l'esposizione alle radiazioni stesse. L'abbronzatura solare e' salutare.

Falso: l'abbronzatura e' il risultato di un tentativo di difesa dell'organismo nei confronti di ulteriori danni provocati dalle radiazioni UV. E' vero che se non avverto i raggi caldi del sole non mi scotto?.

Falso. La scottatura solare e' causata da radiazioni UV che non vengono percepite, mentre la maggior parte del riscaldamento e' dovuto alle radiazioni visibili e infrarosse del sole. Gli schermi solari mi proteggono, cosi' posso stare al sole molto piu' a lungo.

Falso: gli schermi solari non devono essere utilizzati per prolungare il tempo di esposizione al sole, ma per aumentare la protezione durante l'esposizione.http://www.asca.it/news-SALUTE__DAI_DERMATOLOGI_L_ELENCO_DELLE_FALSE_CREDENZE_SU_ABBRONZATURA-921374-ORA-.html

martedì 6 aprile 2010

Come abbronzarsi senza correre rischi,come proteggere i bambini

Meritano attenzione la esposizione a raggi infrarossi, caldi, che provocano tramite il calore, vasodilatazione cutanea, calo pressorio e possibili colpi di calore, e la esposizione a raggi ultravioletti ad alte dosi, che , accanto agli indubbi benefici sulla sintesi di vit.D, sul tono dell'umore, e sulla immagine percepita di bellezza, salute e gioventù, determina effetti nocivi immediati (eritema,ustioni, orticaria) ed effetti tardivi (fotoaging,cheratosi, macchie,carcinogenesi).

I raggi UV di nostro interesse sono rappresentati dagli UVB , meno penetranti, fortemente eritematogeni , più fotocarcinogenetici, e dagli UVA , più penetranti, con una azione più marcata sulle fibre collagene, elastiche, vasi sanguigni e ,in generale,sul fotoaging.

L'entità dei danni correla con il fototipo (attenzione alle carnagioni chiare, lentigginose,o con capelli rossi), i tempi e i modi di esposizione, le situazioni geografiche, i riflessi di mare e sabbia,etc.
Appare dunque importante adottare metodi di contenimento dei rischi tramite un adeguato regime di esposizione e l'uso di protettivi solari, ed in particolare un corretto uso dei filtri.
Evitare le elioesposizioni nelle ore centrali della giornata, usare cappelli, bere adeguatamente, usare occhiali da sole, non esporre bimbi inferiori all'anno, prestare la massima attenzione fino ai 3 anni, considerare le possibili interazioni tra farmaci assunti e luce solare, dovrebbero essere inoltre regole di buon senso comuni.

Grande è la utilità dei filtri neli prodotti antisolari,nella azione di contrasto ai fotodanneggiamenti.
Essi si dividono in chimici, che assorbono e trasformano, rendendole innocue, parte delle radiazioni UV nocive, senza bloccarle totalmente , e fisici, composti come ossido di zinco, o di titanio,che schermano e riflettono le radiazioni , non lasciandole passare (a costo di un aspetto opaco, antiestetico).

Inizialmente mirati alla protezione contro gli UVB, eritematogeni, progressivamente la ricerca ha portato a coperture anche contro gli UVA , seppure ancora in maniera parziale.
Il fotoprotettore , in qualunque forma esso sia concepito è sempre formato da filtri attivi ed eccipienti o veicoli, condizionanti la adesione, persistenza e resistenza del prodotto.

Il fattore di protezione solare (SPF) indica la efficacia di protezione dall'eritema, mirato sugli UVB, mentre per gli UVA si utilizza il PPD (persistent pigment darking).
Altre sigle , diverse tra USA ed EU possono comunque trovarsi e testimoniano la difficoltà di uniformarsi ad una scala universale.

I filtri solari non sono consigliati nei bambini sotto i 6 mesi, successivamenti si preferisce nel bimbo più grandicello una crema a schermo fisico perchè maggiormente protettiva.
Sono preferibili creme non profumate.

Va riapplicato ogni 2 ore o più spesso se il bimbo gioca , va in acqua o suda.; va applicato con meticolosità.

Articolo tratto da http://www.medicitalia.it/giampierogriselli su gentile concessione del Dr. Giampiero Griselli



http://www.medicitalia.it/02it/notizia.asp?idpost=86489

sabato 5 settembre 2009

come prolungare l'abbronzatura

Che sia a effetto "pelle appena baciata dal sole", dorata o scura come un tizzone, l'abbronzatura è fatta. Ma, una volta rientrate in città, perderla è un attimo. E, spesso, quel che resta sono chiazze, spellature. Ecco come evitare l'aspetto grigiastro e un po' "raggrinzito" tipico dell'abbronzatura che va via e, magari, conservare il colorito un po' più a lungo.

Regola numero uno: dissetare
Anche l'epidermide ha sete (non è un caso se gli esperti in questa stagione consigliano di bere tanto per contrastare gli effetti del caldo) e il primo passo è regalare a viso e corpo un surplus di idratazione. Sono da evitare le creme corpose e iper-nutrienti, più adatte alla stagione più fredda, e le texture non formulate specificatamente per l'idratazione, perché rischiano di "bagnare" la pelle senza trattenerne i liquidi all'interno. Un grande aiuto arriva dalla ricerca cosmetica sull'idratazione profonda. La nuova generazione di idratanti, infatti, punta tutto sull'acqua, con formule in grado di veicolare nell'epidermide grandi quantità di acqua, di catturarla e trattenerla il più a lungo possibile. Mentre sono perfette anche tutte le specialità ad alta concentrazione di vitamine C ed E, DMAE o acido ferulico, dalle proprietà fortemente antiossidanti.
continua:http://www.donnamoderna.com/bellezza/Viso-e-corpo/foto/pelle-e-idratazione-185605.html

martedì 28 luglio 2009

consigli per una pelle elastica e luminosa sotto il sole.

Sole e macchie della pelle

Una pelle dal colorito irregolare, con efelidi e macchie color caffelatte, può avere l’aspetto di una pelle… invecchiata. Nella maggior parte dei casi le macchie cutanee sono soltanto un antiestetico problema dermatologico che può manifestarsi già in età giovanile, ma più spesso, dopo i 40 anni, sono il sintomo di una pelle che inizia a perdere vitalità. Le esposizioni al sole possono peggiorare il problema.
continua
http://obiettivobenessere.tgcom.it/wpmu/

mercoledì 6 maggio 2009

estate,cosa mangiare per abbronzarsi meglio

diete giuste per il sole
Due cose possiamo fare sin da ora: rivolgerci ad un dermatologo per un check up della pelle e non fare diete drastiche. Detto questo, che è importante, melanina da sola non basta ecco allora che per un meraviglioso colorito caraibico, evitando scottature, la raccomandazione è quella di un’alimentazione che sia anche di prevenzione



Estate: energia e benessere. Ma c’è di più. L’abbronzatura è anche una questione di cromosomi ed è legata alla quantità di melanina che il nostro organismo produce: ci sono persone che ne producono molta e altri che invece la producono a fatica o è poco protettiva. Se da un lato abbiamo bisogno del sole anche per la stimolazione della vitamina D, dall’altro è importante ricordare che una continua esposizione al sole può portare alla perdita di tonicità della pelle poiché molto dipende dal fatto che il bersaglio delle radiazioni solari è il DNA cellulare: l’energia solare provoca sì la produzione di melanina ma incide sull’elastina e nella parte più profonda della cute con la conseguente comparsa di rughe e di macchie sulla pelle.
La cura della pelle diventa indispensabile per limitare gli inevitabili danni delle radiazioni solari e non accelerare il processo di ricambio cellulare nel momento in cui torneremo a casa.

Due cose possiamo fare sin da ora: rivolgerci ad un dermatologo per un check up della pelle e non fare diete drastiche. Detto questo, che è importante, i consigli sono:

- non esporsi eccessivamente e limitare l’esposizione quando l’indice UV è massimo;
- bere molta acqua;
- usare con regolarità creme ad alto fattore di protezione da applicare 20-30 minuti prima dell’esposizione, ripetendo l’applicazione dopo una ventina di minuti;
- Non restare sdraiati al sole per ore, ma muoversi e svolgere attività fisica;
- scegliere un filtro solare alto durante le prime esposizioni, per poi abbassarlo nei giorni successivi;
- usare con regolarità i dopo-sole che, idratando, rinfrescano e rigenerando la pelle;

La melanina da sola non basta ecco allora che per un meraviglioso colorito caraibico, evitando scottature, la raccomandazione è quella di un’alimentazione che sia anche di prevenzione. Largo a frutta e verdura dalla forte colorazione gialla, rossa o verde, come ciliegie, more, fragole, lamponi, carote, pomodori, albicocche, pesche, melone, alimenti ricchi di carotenoidi o comunque sempre composti in gran percentuale da acqua per l’effetto idratante e ricchi di vitamine (A, B, C, E) e minerali (zinco, selenio) con proprietà utili alla pelle e con potere antiossidante. Ricordo che le radiazioni solari hanno effetti benefici ed altri nocivi anche cronici alla pelle, agli occhi ma anche al sistema immunitario con la possibilità di sviluppare carcinomi o melanomi.

Estate è profumo di mare e carezza di sole, ma anche relax e benessere circondati dalla natura
http://guide.supereva.it/intrattenimento_e_spettacolo

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