MILANO - L'apnea notturna può danneggiare il cervello ma la buona notizia è che il danno è reversibile se il paziente segue la terapia per questo problema che toglie il fiato di notte e affama il cervello di ossigeno. È quanto dimostra lo studio di Vincenza Castronovo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano pubblicato sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. L'apnea notturna ostruttiva è un disturbo caratterizzato dall'ostruzione delle vie respiratorie a intermittenza, circa 60 volte ogni ora durante il sonno, impedendo a corpo e cervello di ricevere una quantità sufficiente di ossigeno. Oggi esistono misure terapeutiche come l'ausilio di una maschera da indossare prima di andare a letto che aiuta a mantenere sempre aperte le vie respiratorie.DEFICIT COGNITIVI - I pazienti con apnea notturna soffrono di sonnolenza e hanno deficit cognitivi, però finora si pensava fossero effetto del sonno disturbato. Invece gli scienziati italiani hanno scoperto che i deficit sono dovuti ad anomalie della materia grigia causate da mancanza di ossigeno. Hanno osservato con la risonanza il cervello di pazienti non in cura confrontandolo con quello di coetanei sani e visto che la materia grigia in alcune regioni del cervello (aree legate, non a caso, a memoria, capacità di pianificazione, ragionamento) è strutturalmente anomala, come se si fosse ristretta. Inoltre hanno notato che queste anomalie possono rientrare se il paziente si sottopone alla terapia standard, con la maschera. Al contrario, se non curata, l'apnea notturna può avere effetti su volume e funzionalità del cervello. (Fonte: Ansa)http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=71315a74a812d062
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