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domenica 8 aprile 2012

E' boom di morbillo nelle scuole, il pediatra: "Vaccinate i bambini"

E' boom di morbillo nelle scuole, il pediatra: "Vaccinate i bambini":

E' boom di morbillo nelle scuole, il pediatra: "Vaccinate i bambini"

Tosseraffreddore, febbre, e poi (ma solo quando già si è infettato chiunque si sia avvicinato) le famose bolle rosse.
Il morbillo è un'epidemia sottovalutata, tutt'altro che debellata, che proprio in questi giorni, come ogni primavera, sta imperversando negli asili e nelle scuole elementari di tutta Italia. L'appello dei pediatri è un solo: "Vaccinate i vostri bambini".
Lo sottolinea Alberto Ugazio, primario del dipartimento di Pediatria al Bambino Gesù di Roma e presidente della Sip, la Società italiana di Pediatria.
"Per fortuna - spiega Ugazio - non abbiamo più le macroepidemie di una volta, ma assistiamo comunque a microepidemie che si diffondono prima in una città, poi in un'altra, imprevedibili e incontrollabili. E questa è la stagione delle malattie esantematiche. Il morbillo è una malattia molto pericolosa, da non sottovalutare, a dispetto del nome che sembra un vezzeggiativo. Basti pensare che un bambino ogni mille ammalati muore, e un altro va incontro a encefalite, che nel 50% dei casi provoca danni permanenti".
Non c'è da scherzare, dunque, tanto più che il rimedio c'è ed è a portata di mano: "Ilvaccino antimorbillo è nei Lea, cioè è gratuito per tutti i bambini, tutti possono, anzi devono farlo. Il piano nazionale vaccini approvato a febbraio dal Ministero della Salute prevede due vaccinazioni: a 13-15 mesi di età e a 5 anni, entrambe indispensabili per non perdere dopo poco tempo la memoria immunologica".
Ma quanti bambini si vaccinano? "Siamo sotto il 90 per cento. Può sembrare tanto, invece siamo ancora molto indietro: l'obiettivo fissato dall'Oms è di superare il 95 per cento per eradicare l'epidemia, sotto questa soglia il morbillo continua a girare, e infatti gira".
Il problema del morbillo è che è subdolo: il bambino è infettivo ben prima di avere la febbre alta o eruzioni cutanee. "E' difficile dire ai genitori 'non mandate i figli a scuola quando sono infettivi', perchè non si sa quando si ha il morbillo e quando magari un semplice raffreddore. La certezza - spiega Ugazio - si ha solo con l'apparire del 'rush' cutaneo, ma ormai chi si doveva infettare si è abbondantemente infettato".
Una cosa si può fare: evitare di tornare a scuola troppo presto: "Devono essere totalmente scomparse tutte le bolle per non essere più infettivi", conferma Ugazio. "Se si manda il bambino a scuola solo perchè non ha più febbre, potrebbe essere ancora un inconsapevole 'untore' per i compagni".
Ma non c'è solo il morbillo a preoccupare i pediatri: altra malattia esantematica da tenere sotto controllo è la varicella: "Sicuramente è più blanda del morbillo - spiega l'esperto -ma non è da sottovalutare. Può causare disturbi al cervelletto, con perdita di equilibrio, anche se in genere sono disturbi reversibili. Il piano nazionale vaccini rimanda a cinque anni l'entrata a regime della vaccinazione, che ora è condotta in via sperimentale in alcune regioni".
Ma il problema, nel caso della varicella, non sono i più piccoli: "I rischi in questo caso sono molto maggiori da preadolescenti e adolescenti: si rischiano sovra infezioni e complicanze anche gravi. Per questo la vaccinazione è prevista per i 12-13enni, e anche in questo caso il consiglio è di attenersi a questa indicazione senza sottovalutare lapatologia".

AGI Salute

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