Roma - Collagene di cavallo e miscele organiche alternative al botox, balsami per la pelle antirughe. Queste le principali novità presentate al congresso nazionale della società italiana di medicina estetica (Sime) in corso a Roma.
«Dopo i problemi avuti in passato col silicone e con i fillers sintetici ritornano le punture di collagene, ritenuto il filler dalle migliori performance ma comunque abbandonato in passato perché poteva scatenare reazioni allergiche. La nuova formula però deriva da cellule native equine, già usate in dermatologia per la cura delle ulcere ed è stata sottoposta ad ulteriori test di sicurezza» spiega Nadia Fraone, vicedirettore della scuola internazionale di medicina estetica di Roma.
In arrivo anche l’antibotox: è una miscela di Dmae (dimetilaminoetanolo) con estratti vegetali di ibisco, (hibiscus esculentus) da iniettare nella pelle per vedere scomparire le rughe della fronte e degli occhi. Spiega Fraone: «Il Dmae è un miorilassante naturale, presente in piccole quantità anche nel cervello. È un precursore del neurotrasmettitore acetilcolina e agisce inibendo il rilascio di calcio nelle sinapsi dei neuroni bloccando la contrazione muscolare. In pratica ha lo stesso effetto del botulino».
Ultima novità il balsamo ad alta percentuale di acido ialuronico ed estratti di centella asiatica in forma di cristalli liquidi. «Il balsamo, idratante profondo, è una crema ad alto contenuto lipidico e va spalmata sul viso in associazione con la radiofrequenza,» spiega Fraone. «Il calore sviluppato dal macchinario induce una nuova formazione di fibroblasti della pelle e la crema invece svolge una azione stimolante e rigenerativa».
«Ogni anno arrivano sul mercato decine di nuovi fillers, ma di questi pochi giungono alla sperimentazione clinica da parte del board scientifico della nostra società e, generalmente a distanza di un anno, meno della metà sono ancora sul mercato» ricorda Emanuele Bartoletti, chirurgo plastico e presidente del congresso e della Sime. «Le nuove sostanze presentate oggi sono molto interessanti ma è bene attendere ulteriori sperimentazioni prima di approvarne l’impiego».
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