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martedì 24 febbraio 2015

Riforma dell'istruzione, cosa cambia nella scuola dell'infanzia

Stop alla separazione tra asilo nido e scuola dell'infanzia. Nella "Buona scuola", la riforma dell'istruzione messa a punto dal governo Renzi, entra la proposta, a firma della senatrice Pd Francesca Puglisi, che prevede l'azzeramento tra asili nido (0-3 anni) e scuole dell'infanzia (3-6 anni). Il nido in questo modo non sarà più un servizio a domanda individuale e gestito soprattutto dai Comuni ma ma generale e statale.Gli educatori, secondo la legge Puglisi, dovranno essere formati all'interno di percorsi universitari e dovranno essere continuamente formati.La legge prevede anche la distanza tra casa e scuola che deve essere coperta "in tempi ragionevoli", a piedi o con i mezzi pubblici. Le aziende pubbliche e private potranno erogare alle famiglie che hanno figli in età compresa fra i tre mesi e i tre anni un buono denominato, un "Ticket nido" fino a 150 euro spendibile nel sistema dei nidi accreditati o a gestione diretta comunale.

La legge prevede un contributo finanziario non solo per l'istituzione di nuovi servizi e scuole, ma anche per la loro successiva gestione: il 50 per cento dei costi di gestione delle scuole dell'infanzia sarà a carico dello Stato, il restante resta alle Regioni e agli enti locali. Ci saranno 700 milioni per l'anno 2015, 900 milioni per il 2016, 1,2 miliardi per il 2017, 1,4 miliardi per il 2018, 1,5 miliardi a decorrere dall'anno 2019.
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