Zen-Stretching - quinta parte
ATTIVAZIONE DELL'ENERGIA
B. DI CINTIO
Ecco a voi il quarto esercizio di stretching per allungare i meridiani di reni e vescica.
Sedersi con le gambe allungate in avanti mentre i talloni devono stare uniti, non c'è però bisogno che le dita dei piedi facciano altrettanto. Tenere le ginocchia tese e cercare di tenere le gambe il più a contatto possibile con il pavimento.
Piegare in avanti il busto e, allungando le braccia, toccare con esse le punte dei piedi (figg. 42 e 43).
Piegare le mani in modo che le palme siano rivolte verso l'esterno e i pollici in basso verso i talloni.
Questo allungamento dei meridiani di reni e vescica è molto simile all’esercizio proposto nella prima parte, un buon indicatore della flessibilità generale del corpo. Non è giusto tuttavia considerare la flessibilità come indice di giovinezza, senza avere una reale comprensione del perché la flessibilità sia così importante.
Alcune persone hanno difficoltà a toccare le punte dei piedi e la testa rimane lontana dalle ginocchia perché hanno la schiena troppo rigida e l'allungamento della parte posteriore delle gambe provoca qualche disturbo. In altri metodi questo allungamento viene a volte forzato spingendo in basso la testa con un movimento a rimbalzo o con qualcuno che dal dietro spinge la schiena. Non c'è bisogno alcuno di sopportare dolore per ottenere un allungamento totale. Essere più flessibile naturalmente è meglio, ma ciò non significa necessariamente che una persona sia sana e inoltre, non significa che l'energia scorra bene lungo i meridiani. Anche le persone dotate di una certa flessibilità, per quanto sciolte possano essere, hanno a volte una tensione profondamente radicata. Quando ci si sforza di allungare muscoli e sciogliere articolazioni, quei muscoli e quelle articolazioni diventano il punto su cui viene concentrata l'attenzione. Anche se si può migliorare fino ad un certo punto la propria flessibilità, c'è la possibilità che la persona interessata non prenda in giusta considerazione l'ostruzione del Ki o le dinamiche nascoste che hanno condotto in primo luogo alla tensione dei muscoli e alla rigidità delle articolazioni.
Allungare le linee di tensione respirando lentamente e prestando attenzione ai cambiamenti che avvengono nel corpo nel suo insieme è un modo molto più corretto per eliminare la tensione e aumentare la propria flessibilità.
Piegarsi in avanti il più possibile, raggiungere espirando la posizione sopra descritta poi fare un respiro profondo. Quando il Ki inizia ad entrare nel corpo, si avvertirà la tensione partire dalla vita per arrivare giù fino ai piedi; tirare verso di sé le dita dei piedi. La testa dovrebbe essere appoggiata alle ginocchia e le braccia allungate il più possibile in avanti. Questo provocherà la formazione di forti linee di tensione, dalle mani lungo le braccia fino ad arrivare alle gambe e ai piedi. Esse rappresentano i meridiani di reni e vescica. Nonostante che queste linee di tensione provochino una diminuzione di flessibilità nel corpo, non è consigliabile allungarle con la forza, in quanto ciò porterebbe alla formazione di crampi muscolari alle gambe.
La linea di tensione sparirà automaticamente quando si espirerà lentamente. Ci si accorgerà che le braccia, prima allungate al massimo, si rilasseranno a poco a poco. Cercare di avvertire il rilassamento che deriva da questo allungamento, in quanto l'allungamento di questi due meridiani è particolarmente visibile dopo la fuoriuscita di Ki. Questo stesso principio è valido per tutti gli altri esercizi per immagini, e si sarà in grado di avvertire appieno la differenza dopo aver ripetuto questa sequenza per due o tre volte.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica.asp?ID_blog=257&ID_articolo=14&ID_sezione=568&sezione=
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