Farmaci biosimilari: i pazienti chiedono garanzie
Scaduti i brevetti si apre l’era dei biosimilari: farmaci biologici “copiati” dagli originali, già pronti per l’uso anche in Italia. L’oncologia sarà il vero banco di prova perché ben il 40% delle molecole biotech serve per la cura dei tumori. Ma i malati sono preoccupati: il pesante precedente con l’eritropoietina, reazioni avverse causate da un diverso eccipiente, impone norme chiare sulla possibilità di procedere alla sostituzione. “Il processo di sintesi del farmaco biosimilare non è mai del tutto fedele a quello dell’originatore – sottolinea il prof. Francesco Cognetti Direttore dell’Oncologia del Regina Elena – e ciò può comportare problemi di efficacia e sicurezza, che giustamente allarmano i pazienti. Le molecole biologiche sono estremamente complesse e anche il sito produttivo riveste un’importanza determinante. Francia, Spagna e Germania hanno proibito la sostituzione automatica mentre in Italia siamo tuttora in attesa di una norma chiara”.
Gli oncologi dell’AIOM sono stati i primi ad attivarsi su questo tema, con il progetto “Problematiche etiche sull’impiego dei farmaci similari e bioequivalenti”, avviato nel 2008 che ha coinvolto poi la Società Italiana di Nefrologia (SIN) e i farmacisti ospedalieri (SIFO). Ora però la Fondazione AIOM ritiene indispensabile invitare al “tavolo” di lavoro anche i pazienti, rappresentati nel primo incontro che si tiene oggi al Regina Elena di Roma dalla Federazione delle Associazioni del Volontariato Oncologico (FAVO), la più autorevole portavoce delle istanze dei malati di cancro. “Per loro – afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO – nessuna incertezza deve accompagnare un trattamento terapeutico. Per la loro tutela, servono regole certe, senza se e senza ma, e pertanto plaudiamo all’iniziativa degli oncologi di istituire un tavolo tecnico al quale riteniamo indispensabile la nostra partecipazione assumendoci la responsabilità di informare i malati su questo tema”. “Non vogliamo che esigenze di bilancio possano pregiudicare la nostra sicurezza attraverso il ricorso ai farmaci biologici in versione generica”, afferma inoltre l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario FAVO. Una proposta di legge su questo tema, su iniziativa del senatore Cesare Cursi, giace in parlamento dal 2008 ma ancora non si è trasformata in legge. Fonte: AIOMhttp://it.notizie.yahoo.com/25/20091218/thl-farmaci-biosimilari-i-pazienti-chied-bd646f4.html
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venerdì 18 dicembre 2009
biosimilari: farmaci biologici “copiati” dagli originali,che sono esattamente?sono sicuri?
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