Periodo di fertilità [modifica]
La lunghezza della fase follicolare - e di conseguenza, quella del ciclo mestruale - possono variare. La fase lutea al contrario dimostra regolarità. Per alcune donne questa dura 10 giorni, per altre 16 (in media 14 giorni), tuttavia per ciascuna donna tale lunghezza è fissa. Glispermatozoi sopravvivono all'interno di una donna per 3 giorni in media, si considera normale fino a 5 giorni di sopravvivenza. È stata documentata una gravidanza risultante da sperma sopravvissuto 8 giorni. [4][5][6] Il periodo più fertile (periodo con maggiore probabilità che un rapporto sessuale induca a gravidanza) dura fra 5 giorni prima dell'ovulazione fino a 1-2 giorni successivi. In un ciclo di 28 giorni con una fase lutea di 14 giorni, il periodo di maggior fertilità corrisponde alla seconda ed inizio terza settimana del ciclo. I metodi di pianificazione della nascita basati sul controllo della fertilità mirano a determinare il periodo esatto dell'ovulazione al fine di identificare i giorni relativamente fertili e quelli non fertili del ciclo.
Chi abbia sentito parlare di ciclo mestruale ed ovulazione potrebbe comunemente ed erroneamente assumere, a modo di contraccettivo, che il ciclo mestruale duri sempre 28 giorni, e che l'ovulazione occorra sempre 14 giorni dopo l'inizio delle mestruazioni. Questa assunzione può condurre a delle gravidanze non volute. Da notare inoltre che non sempre le perdite di sangue contano come mestruazioni, e ciò può essere fuorviante ai fini del calcolo del periodo di fertilità.
Se una donna intende concepire, il periodo più fertile occorre tra 19 e 10 giorni precedenti le mestruazioni. Parecchie donne utilizzano degli strumenti di rivelazione dell'ovulazione che rilevano la crescita di LH nelle urine per identificare il periodo più fertile. Altri strumenti si basano sull'osservazione di uno o più dei tre segnali primari di fertilità (temperatura basale corporea), fluido cervicale, e posizione cervicale).
L'inizio delle mestruazioni tende a sincronizzarsi fra donne che vivono nello stesso ambiente. Questo effetto (McClintock effect) è stato descritto per primo nel 1971, e spiegato verosimilmente dall'azione di un feromone nel 1988. [7] Ricerche posteriori hanno messo in dubbio le conclusioni di tale ricerca.
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