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mercoledì 12 maggio 2010

"Dentista Amico" Per curarsi low cost basta andare in Lombardia


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poltrona_dentistaSARONNO – Hanno praticamente dimezzato le tariffe, conquistando oltre diecimila clienti in poco più di tre anni. Hanno aperto sette centri in tutta la Lombardia(tra cui uno a Varese e un altro a Saronno), affermando il principio del "low cost" anche in un settore delicato come quello della dentistica.

Sono i medici di "Dentista Amico", un gruppo di professionisti che ha operato una drastica riduzione dei costi nelle prestazioni, senza per questo dover rinunciare al giusto profitto. L'idea è partita da Maurizio Pedone, dentista di Saronno, che ci spiega come e perché è nato questo network low cost. "Siamo partiti nel 2007, dopo aver letto diversi articoli che descrivevano il fenomeno del flusso turistico odontoiatrico verso l'Est Europa. Nello stesso periodo era tra l'altro uscito il libro "Generazione low cost", così capimmo che nel giro di pochi mesi sarebbero cambiate la capacità e soprattutto al tipologia di spesa del paziente. Così sfruttammo il Decreto Bersani, che aveva liberalizzato le tariffe e, soprattutto, dava la possibilità di farsi pubblicità, perché puoi anche saper fare i miracoli ma se non ti conosce nessuno è inutile".
Come vi siete mossi in concreto?
"Innanzitutto siamo andati in Croazia ed Ungheria, per renderci conti di come funzionasse quella realtà che ci faceva concorrenza. Abbiamo visto ch la qualità è piuttosto buona, perché operano diversi professionisti che si sono formati in Germania, però hanno prezzi competitivi per via della bassa imposizione fissale e in generale per il costo della vita inferiore rispetto ai nostri standard. Abbiamo quindi ragionato su come e dove ridurre i costi, perché i dentisti italiani sono i più cari d'Europa, assieme agli inglesi. E il cliente low cost sta attendo a queste cose, più che spendere meno vuole spendere meglio".
Quali costi siete riusciti a contenere?
"Ci siamo rivolti per l'approvvigionamento dei materiali ad un solo fornitore, che così ci fa dei prezzi vantaggiosi legati alla quantità dell'ordinativo. La stessa cosa abbiamo fatto per l'impiantistica, acquistata in maniera centralizzata per grandi numeri da un'azienda americana. Poi ci siamo rivolti a laboratori d'avanguardia per la parte odontotecnica, con un risparmio di oltre il 50% delle spese. Inoltre, abbiamo razionalizzato i protocolli, così come si fa nei procedimenti industriali: se per fissare un dente su un impianto normalmente si impiegano 12 appuntamenti, noi riusciamo a farlo in 4-6 appuntamenti. Infine, abbiamo adottato un sistema finanziario a tasso zero che ci permette di recuperare gli insoluti, che secondo un autorevole studio negli ultimi cinque anni sono circa il 20% dell'attività dentistica. Un grosso problema, perché poi i medici si rifanno di quei soldi che non vedranno mai aumentando le tariffe ai clienti solventi".
Al netto di tutto ciò dove si collocano le vostre tariffe?
"Costiamo circa il 20% in più degli studi di Croazia e Ungheria, cioè siamo praticamente alla pari considerando che per andare là bisogna sostenere anche delle spese di viaggio e soggiorno".
E rispetto ai dentisti "classici" italiani?
"Non c'è paragone, le faccio un esempio: secondo il tariffario dell'Associazione nazionale una corona in ceramica in Lombardia non dovrebbe costare meno di 800 euro, noi invece la facciamo a circa 480 euro".
Nelle intenzioni del Governo pare ci sia la cancellazione del Decreto Bersani: siete preoccupati?
"Ci creerebbe problemi enormi, perché ci impedirebbe di applicare tariffe più basse. Ho seguito l'incontro tra il ministro Alfano e gli ordini professionali, che vorrebbero ridefinire le tariffe in nome dell'equità. In realtà non c'è niente di equo, è una mossa che serve solo a mantenere gli interessi corporativi: i guardiani della corporazione si sono riattivati".

1 commento:

danilina ha detto...

grazie per il link anche se è spam


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