Estate: per i bimbi è tempo di mare e sole
di Roberto Minelli
04 giugno 2010. Estate: tempo di mare, piscina, bagni. Molti bambini vanno in vacanza con la famiglia in località marine a fare “scorta di sole” per migliorare le condizioni dell’apparato respiratorio: il soggiorno marino è sempre stato consigliato ai bambini che si ammalano spesso oppure “soffrono di adenoidi”. Gli effetti del sole sono importanti per trasformare la vitamina D nella sua forma più attiva in modo che possa svolgere meglio la sua attività sullo scheletro e su altri sistemi dell’organismo, primo fra tutti il sistema immunitario; può essere utile anche l’aerosol naturale di acqua marina che si respira in spiaggia.
I bambini, inoltre, possono trarre beneficio sia da attività come il nuoto, che richiede l’impegno simmetrico di tutta la muscolatura e coinvolge anche il ritmo della respirazione, sia da tutte le altre possibili attività da spiaggia: queste ultime, addirittura, sarebbero più importanti del nuoto perché favoriscono la socializzazione del bambino con i coetanei in giochi “atletici” di gruppo oppure nella costruzione di opere di sabbia.
Nella frequentazione della spiaggia bisogna ricordare alcune precauzioni che possono favorire la serenità di tutti. Intanto la scelta dell’orario: le ore migliori sono quelle della mattina presto o della tarda serata (fino alle 10.30 e dalle 16 in poi) in modo da sfruttare la filtrazione solare naturale offerta dall’atmosfera.
La pelle del bambino va anche protetta dai raggi solari diretti: più il bambino è piccolo e più la sua pelle è sottile e delicata e necessita di attenzioni. Ottimi ombrellone, canottiera e cappellino soprattutto per i lattanti ma bisogna applicare anche una protezione solare rappresentata da creme con filtri fisici (zinco, titanio) a più alto fattore possibile: il fattore di protezione consigliato è il 50+ e bisogna rinnovare l’applicazione con una certa frequenza, soprattutto se il bambino si bagna. Le creme di protezione migliori sono quelle che lasciano la pelle biancastra e bisogna saggiare la sensibilità individuale applicandone inizialmente una piccola quantità; meglio evitare gli olii che hanno un effetto “lente” e favoriscono le ustioni. La protezione solare va applicata anche in montagna.
Non è necessario che il bambino faccia per forza il bagno, se non vuole: la presa di confidenza con l’acqua ha i suoi tempi ed il piccolo può essere infastidito anche solo dalla temperatura fresca dell’acqua. L’acqua salata, inoltre, favorisce il galleggiamento con una maggiore sensazione di instabilità che può spaventare. In alcuni, rari casi, il mare innervosisce decisamente il bambino e per l’anno prossimo si dovrà pensare alla collina o alla montagna.
E se il piccolo rischia di perdersi? Si può utilizzare un braccialetto di plastica (come quelli delle maternità) con scritto il nome del bambino ed un telefono cellulare da chiamare. Un’idea più originale potrebbe essere quella di legare un palloncino volante al costume, così non si perde di vista il giovane esploratore.
Naturalmente bisogna ricordare che il caldo favorisce la perdita d’acqua e bisognerà proporre frequentemente da bere acqua non fredda, oppure spremute o succhi di frutta. Per quanto riguarda i cibi vanno benissimo i carboidrati (pane e pasta) mentre è meglio limitare i grassi. Anche quest’anno le vacanze dovrebbero rappresentare un periodo di riposo e di spensieratezza da trascorrere con i propri figli: una prevenzione degli incidenti marini contribuirà al relax di tutti.http://donna.tiscali.it/articoli/pediatra/2010/06/estate-tempo-mare-piscina-bagni.html?ultimora
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