Contro le punture delle zanzare evitare di "profumare" il bambino e non utilizzare indumenti con colori vivaci
di Roberto Minelli
05 maggio 2010. Con l’arrivo della bella stagione si ripropone come ogni anno il problema delle punture d’insetto, della loro prevenzione e della terapia da praticare qualora si venga a creare il classico “bubbone” che tutti conosciamo.
Le punture più frequenti sono quelle di zanzara. In genere l’insetto, femmina, punge nella tarda serata ed i sintomi causati sono limitati ad un forte prurito accompagnato da un moderato gonfiore. Per limitare le punture di zanzara si deve evitare di “profumare” il bambino, anche semplicemente con olii solari o lozioni, non utilizzare indumenti svolazzanti e con colori vivaci oppure neri (meglio i colori chiari, bianco o beige). E’ bene tenere ben chiusi i bidoni dei rifiuti e non fare giocare il bambino in prossimità di cataste di legna o cumuli di foglie evitando anche l’acqua stagnante nei sottovasi.
Per allontanare gli insetti si possono applicare zanzariere alle finestre e sulla culla ed impiegare gli elettroemanatori che rilasciano olii volatili a bassa temperatura a base di piretro; sulla pelle del bambino possono essere applicati prodotti repellenti (in commercio ce ne sono molti registrati anche per l’età infantile) a base di citronella, geranio, lavanda, timo. Una volta che la zanzara abbia colpito è meglio evitare di applicare ammoniaca ed appoggiare, ma non direttamente sulla pelle, un cubetto di ghiaccio; in rari casi si può utilizzare una crema a base di idrocortisone.
Ci sono poi le punture degli imenotteri, certamente più rare. Intanto bisogna ricordare che questi insetti iniettano un veleno che, talvolta, può causare reazioni gravi anche mortali. Gli imenotteri hanno comportamenti diversi: alcuni, come le api, attaccano di giorno e solo se provocate (con la puntura muoiono perché hanno un pungiglione con uncini che rimangono nella persona punta) mentre altri, come vespe, bombi e calabroni (punture più dolorose) possono pungere più volte anche solo se si sentono in pericolo.
I sintomi causati dal veleno di imenotteri possono essere localizzati, gonfiore, prurito o dolore, oppure coinvolgere l’intero organismo, come nel caso delle reazioni allergiche oppure quando ci sono state numerose punture (50-100). Nel caso della reazione allergica più grave, chiamata anafilassi, si osservano difficoltà di respirazione, prurito intenso, chiazze di orticaria, riduzione della pressione arteriosa, e bisogna agire rapidamente. In genere le persone allergiche al veleno di imenotteri hanno sempre con se una siringa autoiniettore contenente il farmaco salvavita e non bisogna avere paura di aiutarle ad usarlo, se necessario.
E per finire: zecche, ragni e scorpioni. Per quanto riguarda gli ultimi due la gravità della reazione dipende dal soggetto colpito mentre riguardo alle zecche è importante sapere che si tolgono con un paio di pinzette, tirando delicatamente per non romperle, dopo averle “soffocate” con una goccia di petrolio, benzina o olio. In caso di comparsa di malessere e febbre cerchiamo di ricordarci della zecca rimossa qualche giorno prima. Zanzare, api ed altri insetti hanno certamente il diritto di tentare di pungercihttp://donna.tiscali.it/articoli/pediatra/2010/05/punture-insetti-bimbi-12345.html ma noi abbiamo, altrettanto, il diritto di difenderci e, in caso di fallimento, ci cureremo adeguatamente.
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