Conoscere per apprezzare una bevanda naturale. Parlano gli esperti
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo in cui si riportava un sondaggio condotto dalla britannica Beer Accademy (vedi articolo) inteso a fare chiarezza su una bevanda molto diffusa in Inghilterra, la birra. Ora, sappiamo, la birra è anche molto apprezzata qui in Italia. Ma quanti sanno, per esempio, che la birra ha origini mediterranee e non nord europee? E quanti ritengono ancora, a torto, che la birra faccia ingrassare?
Per fugare questi e altri dubbi, AssoBirra insieme alla Doxa ha condotto una ricerca per comprendere quali sono ancora i luoghi comuni e i miti diffusi tra gli italiani, per scoprire che sono davvero pochi quelli che hanno le idee chiare.
Per fugare questi e altri dubbi, AssoBirra insieme alla Doxa ha condotto una ricerca per comprendere quali sono ancora i luoghi comuni e i miti diffusi tra gli italiani, per scoprire che sono davvero pochi quelli che hanno le idee chiare.
Iniziamo dal sondaggio per poi andare a conoscere le risposte ai dubbi fornite dagli esperti.
La ricerca Doxa/AssoBirra è stata realizzata a marzo 2010 su un campione nazionale di 1.000 italiani maggiorenni, rappresentativo della popolazione adulta. Quello che è immediatamente emerso è che gli italiani hanno ancora troppe idee confuse e sbagliate nei confronti della birra, nonostante sia bevuta da quasi due italiani su tre (63%). Di questi, il 49% la sorseggia una o più volte a settimana. In soldoni: sono circa 32 milioni le persone che amano gustare questa bevanda ma che, per converso, la conoscono poco.
Lo riprova il fatto che un italiano su due (il 49%) ritiene, a torto, che questa bevanda sia nata nel Medioevo in qualche Paese del Nord Europa. Il 79% degli intervistati si è riabilitato prendendo in considerazione che la birra sia compatibile con lo stile di vita mediterraneo.
A fugare i dubbi ci pensa l’antropologo alimentare Sergio Grasso: «È assolutamente falso. La birra nasce 50 secoli fa in Mesopotamia e si è diffusa prima in Egitto e poi in tutto il Mediterraneo, prima di approdare al nord e a condizioni climatiche più favorevoli alle colture dei cereali rispetto a quella della vite. Resta il fatto che mediterranea è la nascita, la storia e la tradizione della birra, così come mediterranei sono i cereali, ingredienti alla base della birra e della nostra dieta, considerata la più sana del mondo».
La ricerca Doxa/AssoBirra è stata realizzata a marzo 2010 su un campione nazionale di 1.000 italiani maggiorenni, rappresentativo della popolazione adulta. Quello che è immediatamente emerso è che gli italiani hanno ancora troppe idee confuse e sbagliate nei confronti della birra, nonostante sia bevuta da quasi due italiani su tre (63%). Di questi, il 49% la sorseggia una o più volte a settimana. In soldoni: sono circa 32 milioni le persone che amano gustare questa bevanda ma che, per converso, la conoscono poco.
Lo riprova il fatto che un italiano su due (il 49%) ritiene, a torto, che questa bevanda sia nata nel Medioevo in qualche Paese del Nord Europa. Il 79% degli intervistati si è riabilitato prendendo in considerazione che la birra sia compatibile con lo stile di vita mediterraneo.
A fugare i dubbi ci pensa l’antropologo alimentare Sergio Grasso: «È assolutamente falso. La birra nasce 50 secoli fa in Mesopotamia e si è diffusa prima in Egitto e poi in tutto il Mediterraneo, prima di approdare al nord e a condizioni climatiche più favorevoli alle colture dei cereali rispetto a quella della vite. Resta il fatto che mediterranea è la nascita, la storia e la tradizione della birra, così come mediterranei sono i cereali, ingredienti alla base della birra e della nostra dieta, considerata la più sana del mondo».
Come accennato nell’articolo precedente, sono ancora in molti a ritenere la birra una bevanda di serie B rispetto al “nobile” vino e, difatti, il 73% degli italiani la birra non la porta mai (o solo raramente) in tavola, a casa propria, perché continua a essere vittima del luogo comune che la vede star bene in abbinamento solo con la pizza.Niente di più sbagliato, sottolinea Andrea Ghiselli, medico nutrizionista:«Pasta, verdura, pesce e formaggio… La birra sta bene con tutto, non solo con la pizza. Il suo basso contenuto alcolico, la sua ricchezza di acqua, i suoi componenti nutritivi come minerali e malto destrine la rendono una scelta gustosa e leggera a pranzo o a cena, a casa o al ristorante, ricordando sempre che è una bevanda alcolica e quindi da consumare con moderazione».
Per onor di cronaca va tuttavia detto che sono 13 milioni gli italiani che dichiarano di aver superato questo pregiudizio e portano (molto o spesso) la birra in tavola con i piatti di ogni giorno, a dimostrazione che anche i pregiudizi possono essere superati grazie alla prova dei fatti.
Per onor di cronaca va tuttavia detto che sono 13 milioni gli italiani che dichiarano di aver superato questo pregiudizio e portano (molto o spesso) la birra in tavola con i piatti di ogni giorno, a dimostrazione che anche i pregiudizi possono essere superati grazie alla prova dei fatti.
Ma sono ancora molti i pregiudizi a cui qualcuno è rimasto legato: per esempio, per 4 italiani su 10 la birra gonfia e può far ingrassare. Il segreto però è nella schiuma. La sua formazione nel bicchiere elimina l’eccesso di anidride carbonica ed evita così che questa vada a finire nello stomaco. Come spiega Carlo Cannella, biochimico nutrizionista: «Che la birra gonfi è una leggenda metropolitana. A patto, ovviamente di non esagerare con la quantità, come fanno nel Nord Europa. La schiuma della birra, che si sprigiona quando la versiamo nel bicchiere, è fatta di bollicine di anidride carbonica che si sviluppano naturalmente durante la fermentazione dei cereali. Tra l'altro, nella maggior parte delle birre che beviamo, i lieviti responsabili della fermentazione non sono più presenti grazie al processo di filtrazione e pastorizzazione».
E le calorie? Pensate che un italiano su tre pensa che la birra faccia ingrassare perché calorica. In realtà una birra chiara ha le stesse calorie di un succo d’arancia (33-34 kcal) e meno di un bicchiere di vino bianco (70 kcal circa) o di un soft drink (45 kcal circa). Ma, nonostante il 47% degli italiani sappia che la birra è meno calorica rispetto ad altri alcolici come vino e spumante o ai soft drink tipo cola e aranciata, sono ancora 10-12 milioni le persone che pensano il contrario.
«In senso assoluto non esistono alimenti ingrassanti o dimagranti e la birra non fa eccezione», spiega Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione. «La ricetta giusta per non ingrassare resta comunque quella di seguire una dieta equilibrata, accompagnata da un costante esercizio fisico quotidiano. In questo quadro un bicchiere di birra per accompagnare i pasti ci può stare benissimo perché ha, tra l’altro, meno calorie rispetto a quelle di succhi di frutta o bibite zuccherate che vengono abitualmente inserite nelle abitudini alimentari quotidiane».
«In senso assoluto non esistono alimenti ingrassanti o dimagranti e la birra non fa eccezione», spiega Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione. «La ricetta giusta per non ingrassare resta comunque quella di seguire una dieta equilibrata, accompagnata da un costante esercizio fisico quotidiano. In questo quadro un bicchiere di birra per accompagnare i pasti ci può stare benissimo perché ha, tra l’altro, meno calorie rispetto a quelle di succhi di frutta o bibite zuccherate che vengono abitualmente inserite nelle abitudini alimentari quotidiane».
La birra si beve solo d’estate? No, e per fortuna 3 italiani su 4 sanno che non è così. Amleto D’Amicis, biologo nutrizionista spiega che: «Nell’immaginario collettivo la birra è legata alla stagione calda perché è fresca, ricca di acqua e di sali minerali, poco alcolica. Ma di birre ne esistono tante: ci sono birre chiare e secche, oppure fruttate, ma anche ambrate e intensamente aromatiche, rosse e dolcemente speziate, scure e cremose. Birre con profumi, aromi e consistenze capaci di accompagnare non solo cibi diversi, ma anche diversi momenti della giornata, come un dopo cena davanti ad un caminetto acceso in compagnia di un buon libro».
Su www.birragustonaturale.it parte la campagna “Il sesto luogo comune… lo decidi tu!”. Passano gli anni, cambiano i linguaggi e con loro anche i mezzi di comunicazione. Se trent’anni fa era dalla televisione che Arbore invitava a “meditare” sulla birra, oggi, a raccontare la verità su questa bevanda sono i new media. Per la sua “edizione 2.0”, la campagna “Birra e sai cosa bevi” vive infatti su internet con una sezione dedicata sul portale AssoBirra, raggiungibile anche dal sito del Centro Informazione Birrawww.birrainforma.it (Centro di Informazione sulla Birra: una banca dati autorevole, aggiornata e completa di informazioni scientifiche - e non solo... - su una bevanda tutta da scoprire, anche sotto il profilo nutrizionale).
(lm&sdp)
(lm&sdp)
Image: © Photoxpress.com
Source: Ufficio stampa AssoBirra - INC Istituto Nazionale per la Comunicazionehttp://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/alimentazione/articolo/lstp/253202/
2 commenti:
Sul fatto che gonfi o meno, l'intervento del professor Cannella mi pare spieghi molto bene per quale ragione è da evitare di attribuire troppo la colpa alla bevanda: http://www.birraesaicosabevi.it/6ver-gonfia.php
In fondo, è come dire che se uno si scotta è colpa del sole o che il divorzio è colpa del matrimonio.
sono d'accordo con te
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