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venerdì 29 ottobre 2010

PRIMO TRIMESTRE DI GRAVIDANZA,cosa succede,esami da fare

Cosa succede nei primi tre mesi di vita del feto?

Il concepimento è avvenuto e da questo momento nell’organismo materno cominciano a verificarsi dei cambiamenti dovuti agli effetti di specifici ormoni. L’embrione si fissa alla parete dell’utero (che si modifica per assicurare al feto un ambiente adatto) con piccole “radici” che lo collegano alla circolazione sanguigna materna. Alla fine del primo mese non è piu lungo di 5 mm, ma il cuore batte già, il cervello inizia a formarsi e il sesso è determinato, anche se ovviamente non si può ancora vedere con l’ecografia.

A 6-7 settimane il battito del cuore può essere visto con l’ecografia e il cervello dell’embrione inizia a svilupparsi. Alla fine di questo periodo, l’embrione è lungo circa 10 mm. A 8-9 settimane, se ancora non è stato fatto, conviene prendere l’appuntamento per il primo controllo: è consigliabile non andare oltre questo periodo. Continua la formazione di occhi, bocca, orecchie, mani e piedi, cuore, polmoni, reni, fegato e intestino. L’embrione cresce fino a 22 mm.

Alla dodicesima settimana il feto è completamente formato e d’ora in avanti dovrà crescere e maturare. Il feto si muove, ma i suoi movimenti non possono ancora essere avvertiti dalla mamma. Con gli ultrasuoni si può auscultare il battito cardiaco: la sua frequenza è circa il doppio di quella di un adulto (120-160 battiti/minuto). Il feto cresce fino a circa 85 mm e pesa 25 grammi. Nel corso dei primi tre mesi, poi, i sintomi fastidiosi della gravidanza (nausea, stanchezza, ecc.) possono migliorare e il rischio di aborto si riduce.

In cosa consiste la prima visita ostetrica?

La prima visita in gravidanza è di solito la più lunga e sarebbe auspicabile la presenza anche del futuro papà. La maggior parte del colloquio consiste in uno scambio di informazioni, in forma amichevole e disponibile. È consigliabile eseguire la prima visita ostetrica appena diagnosticata la gravidanza, entro il primo trimestre. Conviene prepararsi una lista scritta delle domande che si desidera sottoporre al ginecologo. Le visite successive avranno cadenza mensile. È preferibile eseguire gli esami prescritti di volta in volta, circa a metà fra un controllo e l’altro, in modo che non siano troppo “vecchi” o, al contrario, non si faccia in tempo a ritirarne il risultato.

In occasione della visita vengono rilevati:

-dati anamnestici: notizie sui familiari, sulle malattie di cui ha sofferto la donna in passato, eventuali interventi chirurgici, allergie, trasfusioni di sangue, dati nel contesto ostetrico e ginecologico;
-pressione arteriosa (valori limite 140/90);
-altezza e peso corporeo;
-condizioni dello sviluppo uterino e del suo stato (esame addominale);
-condizioni del collo dell’utero (esplorazione vaginale e/o visita con lo speculum);
-esame clinico del seno.

Durante la prima visita ostetrica, poi, si esegue un Pap-test (esame citologico cervico-vaginale), se la donna non vi si è sottoposta nei 36 mesi precedenti. Si compila una scheda (diario della gravidanza) e si prescrivono esami e terapie quando necessarie. La scheda della gravidanza aggiornata va sempre portata con sé.

Quali test sono consigliati in questo periodo?


All’inizio della gravidanza, possibilmente entro la tredicesima settimana, è bene eseguire alcuni esami, tutti gratuiti ed effettuati per la maggior parte attraverso un prelievo venoso:

-Gruppo sanguigno e fattore Rh: valuta il rischio di isoimmunizzazione (ossia la fomazione di anticorpi in seguito all’esposizione a sostanze appartenenti alla stessa specie) per una successiva gravidanza se per la donna è Rh negativo e per il bambino Rh positivo.
-Test di Coombs indiretto: permette di scoprire l’eventuale presenza di anticorpi anti-eritrociti, nel sangue materno. In caso di donne con gruppo sanguigno Rh negativo a rischio di immunizzazione, il test deve essere ripetuto ogni mese.
-Emocromo completo con conteggio piastrine: emoglobina (importante per verificare un’eventuale condizione di anemia), globuli rossi, globuli bianchi (un tasso elevato è indice di infezione).
-Glicemia: quantità di glucosio (zucchero) nel sangue. Valore limite 95 mg/ml. Ha come scopo il riconoscimento di un’eventuale alterazione del metabolismo glucidico.
-TPHA: test sierologico per la ricerca di anticorpi diretti verso il Treponema pallidum, microrganismo responsabile della sifilide, malattia sessualmente trasmessa. Se il test è negativo vuol dire che la donna non è mai venuta a contatto con il microrganismo.
-Toxo test: è un esame per accertare la presenza nell’organismo di anticorpi antitoxoplasmosi. La toxoplasmosi è una malattia infettiva in genere trasmessa all’uomo da animali (gatti, canarini, conigli, ecc.); è pericolosa nel corso della gravidanza perché può essere trasmessa al feto, danneggiandolo.
-Rubeo test: è un esame per verificare la presenza di anticorpi antirosolia nel sangue. La vaccinazione antirosolia va fatta almeno tre mesi prima di andare incontro ad una gravidanza.
-Test HIV: ricerca di anticorpi antivirus immunodeficienza acquisita. L’HIV è l’agente eziologico dell’AIDS. Questo test può essere eseguito solo con il consenso firmato della paziente.
-Esame delle urine: esame chimico, fisico e microscopico delle urine (per valutare l’eventuale presenza di proteine, glucosio, sedimento, ecc.). Questo esame serve per diagnosticare precocemente un’eventuale infezione urinaria, che in alcuni casi può causare l’aborto o il parto pretermine.
-Urinocoltura: un esame colturale delle urine per la ricerca di germi, che provocano infezioni urinarie.
-Ecografia ostetrica (10a-13a settimana).
-CMV test: ricerca di anticorpi anticitomegalovirus. Questo test viene eseguito fino alla 24a settimana di gestazione.

A cosa serve l’ecografia nei primi tre mesi di gravidanza? E la translucenza nucale?

L’utilizzo dell’ecografia in ostetricia è ormai da tempo diffuso, tanto che in Italia si effettuano tre o più esami ecografici alla quasi totalità delle donne gravide: si tratta, infatti, di un esame ritenuto esente da rischi. In particolare, nel primo trimestre, l’ecografia viene effettuata per due motivi:

-stabilire la datazione della gravidanza (quindi la data del concepimento);
-constatare l’impianto in sede normale della camera gestazionale e della vitalità dell’embrione, se presente.

Nei primi 2-3 mesi di gravidanza, con la misurazione della lunghezza del feto è possibile valutare se lo sviluppo del bambino corrisponde all’epoca di gravidanza valutata in base alla data dell’ultima mestruazione. Talvolta questa data non è ricordata esattamente oppure le mestruazioni non sono regolari: un’ecografia eseguita nei primi tre mesi di gestazione consente di datare con precisione l’epoca della gravidanza.

Dalla fine del secondo mese, invece, si visualizzano l’attività pulsatile del cuore e i movimenti fetali.

La translucenza nucale è l’immagine ecografica della plica cutanea nucale, che è fisiologicamente presente in tutti i feti nel primo trimestre di gravidanza nella regione posteriore del collo. Può essere misurata, secondo una tecnica standardizzata, tra l’11a e la 13a settimana di gestazione. Uno spessore aumentato della plica nucale può associarsi ad una maggiore frequenza di anomalie cromosomiche (in particolare la sindrome di Down) o ad altri difetti strutturali del feto. La misurazione della translucenza nucale è stata pertanto proposta come test di screening delle malformazioni fetali nel primo trimestre, da sola o in associazione con i test biochimici (tri-test).http://babybebe.forumcommunity.net/?t=36847809

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