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giovedì 4 novembre 2010

MENOPAUSA:COME RIDURRE IL RISCHIO INFARTO

(AGI) http://www.agi.it/salute/notizie/201011041128-hpg-rsa1016-menopausa_infarto_prima_minaccia_per_donne_prevenzione_con_tos- Berlino, 4 nov. - E' l'infarto la minaccia per le donne in menopausa. I dati parlano di 120 mila decessi ogni anno in Italia per stroke o infarto e altrettanti sono gli eventi non fatali ma spesso invalidanti. Dopo i 50 anni, le malattie che colpiscono vasi e arterie diventano la prima causa di morte femminile. Le donne, senza la protezione degli estrogeni sono quindi a rischio come e piu' dell'uomo.
  Fondamentale e' la prevenzione, soprattutto attraverso una moderata e costante attivita' fisica (basterebbero 10 mila passi al giorno per restare in forma). Ma risulta utile anche il drospirenone, l'unico progestinico capace di ridurre la pressione. La terapia ormonale sostitutiva (Tos) Angeliq a base di drospirenone ha dimostrato di ridurre la formazione di cellule adipose e quella di aterosclerosi. "Dopo soli sei mesi di trattamento - sottolinea il professor Giuseppe Rosano, cardiologo direttore del Dipartimento di Scienze internistiche dell'Irccs San Raffaele di Roma - la terapia si e' rivelata efficace nel diminuire significativamente lo spessore intima media dell'arteria carotide in pazienti con valori normali. Si tratta di un parametro molto importante perche' e' direttamente correlato alla progressione di aterosclerosi e possibilmente a infarto miocardico e stroke. Un beneficio aggiuntivo esclusivo di questa terapia, che gia' si era dimostrata la prima e l'unica efficace per abbassare la pressione arteriosa". Questo valore si alza naturalmente con la fine dell'eta' fertile (un'italiana over 50 su 2 e' ipertesa) e rappresenta un fattore di rischio piu' importante per la donna che per l'uomo, cosi' come il diabete. I risultati dello studio vengono presentati al 13esimo Congresso mondiale sulle Controversie in ostetricia, ginecologia e infertilita' (Cogi), che si apre oggi a Berlino e riunisce per 3 giorni i maggiori esperti da tutta Europa.
  "Nessun altro tipo di Tos aveva mai provato questa efficacia - continua Rosano -: la terapia con Angeliq ottiene una riduzione fino a 9 mmHg in pazienti ipertese gia' trattate, in quelle 'border-line' (intorno a 140mmHg) la riporta a valori normali.
  Nelle normotese non ha effetti ma potrebbe comportare una diminuzione dei nuovi casi di ipertensione nel tempo, effetto che si mantiene anche due anni dopo la sospensione. Abbassare la pressione arteriosa diastolica (la minima) di 5 mmHg si associa a un calo del 40% di stroke e del 25% di eventi cardiovascolari". Proprio per queste sue caratteristiche uniche e' stata classificata dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in classe A (gratuita per i cittadini). "In Italia vi e' ancora molta diffidenza nei confronti della Tos - afferma il professor Marco Gambacciani, dell'Unita' di Menopausa e Osteoporosi dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana - e solo il 3,4% delle donne la usa (dato 2009, nel 2007 si era al 4%). Dobbiamo rassicurare le nostre pazienti sulla sicurezza di questa terapia iniziata precocemente, prima dei 60 anni o comunque entro 10 anni dalla menopausa. Le evidenze dimostrano che in donne di eta' compresa tra 50-59 anni trattate con Tos vi e' una riduzione del 30% della mortalita' per cause cardiovascolari".La menopausa si manifesta mediamente intorno ai 50 anni, quando la donna e' ancora nel pieno dell'attivita' lavorativa, sessuale e di relazione. "E' una situazione del tutto fisiologica - continua Gambacciani -, ma in relazione alla comparsa dei sintomi e delle conseguenze metaboliche della carenza estrogenica puo' comportare una notevole riduzione del benessere e della qualita' della vita. Il corpo cambia: dopo la fine dell'eta' fertile si assiste normalmente ad un aumento di peso pari a 1 kg ogni 12 mesi per i primi 5 anni, con un accumulo di grasso soprattutto sull'addome, sul petto e sulle braccia. E la donna spesso non si piace piu'. La Tos, se scelta con cura, puo' rivelarsi un prezioso alleato anche della forma fisica: i vantaggi sono evidenti, sia nel contrastare l'innalzamento della pressione arteriosa, che la tendenza a ingrassare e la ridistribuzione dell'adipe, soprattutto se si utilizza come progestinico il drospirenone".
Per ottimizzarne l'impiego, oltre alla precocita' di inizio del trattamento, e' importante la selezione delle pazienti sulla base di un'accurata anamnesi cosi' da indirizzare la scelta del tipo di terapia e del dosaggio. "L'inizio del trattamento in presenza di disturbi costituisce gia' un criterio - conclude Gambacciani -. La presenza di sintomatologia, che non insorge con la stessa intensita' in tutte le donne, indica infatti un peculiare assetto biologico. Le vampate di calore, ad esempio, colpiscono il 75% delle donne e sono un marker della sensibilita' biologica alla deprivazione estrogenica, del sistema nervoso centrale ma anche di altri organi o apparati. Il colloquio con il ginecologo e' essenziale per prendere una decisione condivisa e consapevole, il presupposto essenziale per il successo della terapia".
  Il Congresso Cogi, dedica ampio spazio al tema della fine dell'eta' fertile, come uno dei periodi di maggiore fragilita' per la donna. Secondo un sondaggio condotto nel 2009 dalla Societa' italiana della menopausa (Sim) ben l'86% delle donne presenta qualche disturbo e 6 su 10 affermano di sentirsi nel complesso peggio di prima. In testa alla classifica dei disagi vi sono le vampate (78,5%), seguite da aumento di peso (52%), sudorazione eccessiva (51,5%), palpitazioni (51%), sbalzi d'umore (42,5%), alterazioni del sonno (41%), irritazione e secchezza vaginale (35%). (AGI) .

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