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lunedì 28 febbraio 2011

OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA,NUOVE REGOLE DAL PRIMO APRILE


image Dal 1 aprile l’olio extra vergine di oliva non potrà contenere più di 75 mg/kg di alchil esteri + metil esteri. La questione non è strettamente tecnica, perché il nuovo parametro valuta la qualità e permette di capire come mai alcune bottiglie di extra-vergine sono vendute a 2,2 - 2,5 euro al litro.
Per capire bisogna fare un passo indietro, e ricordare che pochi mesi fa l’Arpa di Ascoli Piceno analizzando 68 bottiglie di extra-vergine (33 prelevate nei frantoi marchigiani e 35 acquistate nei punti vendita), ha scoperto che un terzo dei campioni comprati nei supermercati si poteva considerare “fuori norma” per l’eccessiva presenza di alchil esteri ben superiori ai 75 mg/kg e questo non si spiega.
Secondo gli analisti la presenza elevata di questi composti lascia ipotizzare una truffa ai danni del consumatore, perché vuol dire che le olive prima della spremitura hanno subito “maltrattamenti” (schiacciature, ammaccature, processi di fermentazione…) oppure sono rimaste troppo tempo nei piazzali sotto il sole in attesa della spremitura ( un problema che si riscontra soprattutto in Andalusia (Spagna), dove si produce una quantità elevatissima di olio extra vergine).
“Semplificando un po’ la questione spiega Giovanni Lercker del Dipartimento di scienze degli alimenti dell’Università di Bologna - possiamo dire che quando i difetti sono limitati l’olio extra-vergine ha un contenuto di alchil esteri inferiore a 75 milligrammi per chilo. Se invece le olive sono state maltrattate durante la raccolta, sono state ammassate per giorni prima della spremitura, vengono raccolte a terra e quindi fermentano prima, oppure sono conservate in contenitori chiusi o in sacchi di plastica…allora il livello di alchil esteri aumenta notevolmente. L’olio ottenuto dalla spremitura di queste olive ha un cattivo odore e non si può vendere come extra-vergine. A questo punto i produttori furbi lo deodorano in condizioni “blande” (in modo da non lasciare segni evidenti del trattamento) e lo vendono come extra vergine, oppure lo miscelano con partite di olio senza difetti. La riqualificazione dell’olio difettoso ha funzionato per anni in assenza metodi analitici ufficiali in grado di svelare la furberia, che solo adesso con la norma sugli alchil esteri sono stati riconosciuti”.

Il nuovo limite di 75 mg/kg fissato dalla Comunità Europea è considerato da alcuni un onorevole compromesso, perché ammette la deodorazione blanda degli oli difettosi, che ormai rappresentano una quota elevata della produzione europea. Restano invece fuori gli oli con difetti gravi, perché in questi casi occorre fare una deodorazione drastica troppo costosa. E’ facile pensare che queste partite di olio con troppi difetti d'ora in poi verranno destinate alla raffinazione e vendute come semplice olio di oliva.
“La concentrazione media nei campioni di olio proveniente direttamente dal frantoio è di 15 milligrammi per chilo” , aveva dichiarato Ernesto Corradetti dell’Arpam di Ascoli Piceno a ilfattoalimentare.it , lasciando intendere che l’olio genuino e di qualità ha un quantitativo ben al di sotto del nuovo limite europeo“. I risultati dei test condotti a Ascoli Piceno non si discostano tanto dalle analisi condotte nell’ottobre 2009 dalla Coop in collaborazione con il dipartimento di Scienze degli alimenti dell’Università di Bologna diretto dal professor Giovanni Lerker. In quell’occasione vennero rilevate le concentrazioni di alchil esteri in 24 extravergini di fascia primo prezzo e hard discount. Dieci campioni vennero riconosciuti come “non extravergine” perché la “traccia indelebile” degli alchil esteri segnalava qualcosa di anomalo.
E’ quindi del tutto lecito pensare che le bottiglie di extra vergine proposte a 2,2 -2,5 euro contengono olio deodorato. Non tutto però è così lineare, perché l’effetto magico della sparizione dei cattivi odori dura poco.
image «Questo olio–precisa Giovanni Lercker-si ossida facilmente e dopo tre mesi il sapore cambia in modo evidente. Per differenziare gli oli non deodorati dagli altri si dovrebbe introdurre la categoria dell’olio extravergine di oliva di alta qualità, con un valore di alchil esteri inferiore a 30 che attesta un’origine e una qualità superiore, mentre quello ricavato da partite difettose pur restando un buon prodotto potrebbe mantenere la denominazione attuale».

Viene spontaneo chiedersi come mai nel raccontare questa vicenda buona parte dei giornali descrive le nuove norme come un provvedimento che blocca le frodi dell'olio deodorato e salvaguarda l'olio extra- vergine di oliva genuino italiano . Stiamo parlando di quotidiani autorevoli e di testate ben note al grande pubblico. Siamo di fronte all'ennesimo caso di ignoranza, supeficialità o disattenzione?http://geniv.forumcommunity.net/?t=44181595

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