http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/gravidanza-parto-pediatria/articolo/lstp/394586/
Ci sono bambini che piangono di più e altri di meno, e la vitamina B potrebbe essere coinvolta in queste diverse situazioni . Lo studio
I neogenitori, la prima volta che si trovano un piccolo tra le mani non sanno bene cosa è giusto, o meno, fare. Spesso il piccolo piange, ma per l’adulto è davvero complicato capirne il motivo. A lungo andare potrebbe diventare stressante: il genitore prova di tutto ma il piccolo non smette di lamentarsi se non per poco tempo.
Purtroppo non esiste un interruttore che possa spegnere i pianti del piccolo, però è possibile che una vitamina del gruppo B venga in soccorso dei genitori. E, precisamente, la vitamina B12. Vitamina che sarebbe meglio fosse assunta già in gravidanza dalla mamma. La B12 si trova anche in molti alimenti come le bistecche, le uova, il pollo ecc. e le mamme che hanno livelli relativamente alti di questa vitamina sembra che riescano a mettere al mondo bambini più tranquilli.
Questo quanto suggerito da uno studio condotto dai ricercatori del Public Health Service in Olanda, i quali hanno preso in esame 3.000 donne in dolce attesa e i loro livelli di vitamina B12. Alla nascita, tutti i bambini sono stati monitorati per un po’ di tempo e il risultato era che le mamme che avevano dosaggi bassi di vitamina mettevano al mondo bambini che piangevano e gridavano ben otto volte di più rispetto a chi aveva livelli normali.
Questo probabilmente sarebbe dovuto alla carenza di vitamina B12 che ostacola lo sviluppo delle cellule nervose del cervello, aumentando l’irritabilità dei bambini. Allo stesso modo il sonno naturale dei bambini potrebbe essere sempre interrotto a causa del minor rilascio di melatonina nei soggetti con bassi livelli di vitamina B12.
Il maggior rischio, ovviamente, lo hanno le mamme vegetariane o vegane che, secondo gli scienziati, non riuscirebbero ad assumere livelli abbastanza elevati di questa vitamina. Le donne incinte quindi, secondo loro, dovrebbero cibarsi di buone quantità di carne rossa, latticini, cereali, pollo, fegato, crostacei e molluschi, in quanto fonti naturali di vitamina B12.
Tuttavia, gli esperti dicono anche che dovranno essere condotti ulteriori studi che confermino che questo tipo di alimentazione sia adatto, perché è anche vero che molti dei cibi da loro elencati sono generalmente sconsigliati in gravidanza.
[lm&sdp]
Purtroppo non esiste un interruttore che possa spegnere i pianti del piccolo, però è possibile che una vitamina del gruppo B venga in soccorso dei genitori. E, precisamente, la vitamina B12. Vitamina che sarebbe meglio fosse assunta già in gravidanza dalla mamma. La B12 si trova anche in molti alimenti come le bistecche, le uova, il pollo ecc. e le mamme che hanno livelli relativamente alti di questa vitamina sembra che riescano a mettere al mondo bambini più tranquilli.
Questo quanto suggerito da uno studio condotto dai ricercatori del Public Health Service in Olanda, i quali hanno preso in esame 3.000 donne in dolce attesa e i loro livelli di vitamina B12. Alla nascita, tutti i bambini sono stati monitorati per un po’ di tempo e il risultato era che le mamme che avevano dosaggi bassi di vitamina mettevano al mondo bambini che piangevano e gridavano ben otto volte di più rispetto a chi aveva livelli normali.
Questo probabilmente sarebbe dovuto alla carenza di vitamina B12 che ostacola lo sviluppo delle cellule nervose del cervello, aumentando l’irritabilità dei bambini. Allo stesso modo il sonno naturale dei bambini potrebbe essere sempre interrotto a causa del minor rilascio di melatonina nei soggetti con bassi livelli di vitamina B12.
Il maggior rischio, ovviamente, lo hanno le mamme vegetariane o vegane che, secondo gli scienziati, non riuscirebbero ad assumere livelli abbastanza elevati di questa vitamina. Le donne incinte quindi, secondo loro, dovrebbero cibarsi di buone quantità di carne rossa, latticini, cereali, pollo, fegato, crostacei e molluschi, in quanto fonti naturali di vitamina B12.
Tuttavia, gli esperti dicono anche che dovranno essere condotti ulteriori studi che confermino che questo tipo di alimentazione sia adatto, perché è anche vero che molti dei cibi da loro elencati sono generalmente sconsigliati in gravidanza.
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