Impariamo tutto sul GEMMOLOGO: è colui che analizza e riconosce la natura delle gemme, ed è in grado di distinguere se si tratta di una gemma naturale o artificiale e redige dei certificati di analisi che hanno valore legale. Per fare questo mestiere bisogna studiare all’Istituto gemmologico italiano dopo la maturità e prendere il diploma, e poi iscriversi all’associazione italiana gemmologi.
Il certificato che garantisce l'autenticità di una pietra si basa sulle 4 C: CARAT, COLOR, CLARITY E CUT.
1)CARAT: i carati, la grandezza del diamante. Più è grande più è prezioso. Per stabilirlo si pesa con una bilancia di precisione perché anche una piccola variazione di peso è determinante per stabilirne il costo
2)COLOR: si tratta della saturazione del giallo su una scala da D a L dove il più puro è D. Si stabilisce tramite un set di paragone
3)CLARITY: La purezza del diamante per normativa internazionale si misura con il lentino a 10x. Stabilisce il grado di purezza e quindi se ci sono inclusioni o imperfezioni. Alcune si vedono addirittura a occhio nudo
(se le inclusioni sono interne come ad esempio delle piccole fratture o delle inclusioni puntiformi di altri minerali, le troverete sul certificato segnate in rosso come gli errori che correggono le maestre; se invece le imperfezioni sono solo superficiali, esterne alla gemma, sono segnate in verde. Le rosse sono quelle che penalizzano maggiormente la gemma. Tutti i diamanti hanno almeno un’inclusione)
4)CUT: Ovvero le proporzioni di taglio. Perché il diamante presenti i tipici giochi di luce e il brillio, deve avere delle proporzioni giuste tra le varie parti del diamante che sono tavola, padiglione, faccette e cintura. Se il padiglione è troppo lungo o troppo corto rispetto alla tavola sarà sproporzionato e quindi di minor valore perché perde in brillantezza
1)CARAT: i carati, la grandezza del diamante. Più è grande più è prezioso. Per stabilirlo si pesa con una bilancia di precisione perché anche una piccola variazione di peso è determinante per stabilirne il costo
2)COLOR: si tratta della saturazione del giallo su una scala da D a L dove il più puro è D. Si stabilisce tramite un set di paragone
3)CLARITY: La purezza del diamante per normativa internazionale si misura con il lentino a 10x. Stabilisce il grado di purezza e quindi se ci sono inclusioni o imperfezioni. Alcune si vedono addirittura a occhio nudo
(se le inclusioni sono interne come ad esempio delle piccole fratture o delle inclusioni puntiformi di altri minerali, le troverete sul certificato segnate in rosso come gli errori che correggono le maestre; se invece le imperfezioni sono solo superficiali, esterne alla gemma, sono segnate in verde. Le rosse sono quelle che penalizzano maggiormente la gemma. Tutti i diamanti hanno almeno un’inclusione)
4)CUT: Ovvero le proporzioni di taglio. Perché il diamante presenti i tipici giochi di luce e il brillio, deve avere delle proporzioni giuste tra le varie parti del diamante che sono tavola, padiglione, faccette e cintura. Se il padiglione è troppo lungo o troppo corto rispetto alla tavola sarà sproporzionato e quindi di minor valore perché perde in brillantezza
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