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sabato 10 aprile 2010

Morbo di Parkinson:importante scoperta per scoprire la causa di questa terribile malattia


PARKINSON: 3 FATTORI COINCIDENTI CAUSANO MALATTIA
(AGI) - Bruxelles, 9 apr. - Devono coincidere tre fattori affinche' si sviluppi il morbo di Parkinson. A identificarli e' stato un gruppo di ricercatori finanziato dall'Unione Europea in uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Biology. I Risultati, riportati dal notiziario Cordis, sono un importante passo avanti nella nostra comprensione di cio' che causa questa patologia debilitante. Lo studio fa parte del progetto Neurone ('Molecular mechanisms of neuronal degeneration: from cell biology to the clinic'), finanziato dall'Ue con 8,3 milioni di euro, e del progetto Molpark ('Molecular mechanisms of neuronal restoration: novel approaches for Parkinson's disease'), finanziato con 3,47 milioni di euro nell'ambito del Settimo programma quadro (7/o PQ). Ulteriore supporto e' arrivato attraverso i meccanismi di finanziamento comunitario Marie Curie. Il Parkinson e' una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale (Snc) e colpisce piu' 6 milioni di persone in tutto il mondo. Il Parkinson si sviluppa in seguito a una riduzione dell'attivita' del neurotrasmettitore dopamina nel cervello. Nonostante anni di ricerche approfondite, gli scienziati non sono ancora riusciti a scoprire che cosa causa i cambiamenti molecolari che ne scatenano l'insorgenza. Negli ultimi 10 anni si sono compiuti notevoli progressi per quanto riguarda il Parkinson, tra cui l'individuazione di vari geni coinvolti nello sviluppo della forma ereditaria della malattia. Altre ricerche hanno dimostrato che i fattori di crescita delle cellule nervose, come il Gdnf (fattore neurotrofico derivato da cellule gliali), riducono il tasso con cui vengono distrutte le cellule nervose nelle aree del cervello colpite da Parkinson. Il gruppo di ricerca europeo ha compiuto la svolta quando ha scoperto che nei modelli murini la morte delle cellule nella substantia nigra (il mesencefalo) avveniva in presenza di tre fattori di particolare: un gene malattia difettoso (il gene DJ-1), un difetto nella risposta ad un fattore di crescita e l'invecchiamento del topo. "Anche se sospettavamo che questo potesse essere il caso, fino a oggi non ne avevamo le prove effettive", ha detto Liviu Aron dell'Istituto Max Planck di Neurobiologia a Martinsried (Germania), che e' l'autore principale dello studio. "Scoprire che esiste un collegamento tra la risposta a un fattore di crescita e il gene DJ-1 e' estremamente interessante'', ha aggiunto Rudiger Klein, anche lui dell'Istituto Max Planck. "I fattori ambientali influenzano la disponibilita' di fattori di crescita e le loro interazioni con i fattori genetici possono aiutarci a capire meglio la malattia di Parkinson", ha concluso. http://salute.agi.it/primapagina/notizie/parkinson-3-fattori-coincidenti-causano-malattia

domenica 29 novembre 2009

PARKINSON:ecco cosa mangiare per tenere sotto controllo la malattia

GIORNATA NAZIONALE PER IL PARKINSON


La dieta giusta per il Parkinson

Valutare e modificare l'alimentazione dei pazienti è una parte integrante della terapia






MILANO - Il Parkinson si cura anche a tavola: la dieta giusta, infatti, aiuta a tenere sotto controllo alcuni sintomi della malattia e migliora gli effetti dei farmaci, riducendo il rischio di complicanze. Lo dimostra una revisione italiana, da poco pubblicata su Movement Disorders, di cui si è parlato in occasione della Prima Giornata Nazionale del Parkinson, celebrata sabato 28 novembre



SINTOMI E CURA – I motivi per cui bisogna stare attenti a cosa che si mette in tavola quando si soffre di Parkinson li sintetizza l'autrice della revisione Michela Barichella, presidente della sezione Lombardia dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica e responsabile del Servizio di Dietetica degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, dove ha sede il più grande Centro Parkinson d'Italia: «I pazienti soffrono spesso di sintomi secondari come stipsi e difficoltà a deglutire, per i quali la dieta adeguata è il primo e più efficace trattamento; inoltre, il farmaco più usato nei parkinsoniani, la levodopa, è un aminoacido e come tale compete per l'assorbimento con le proteine introdotte coi cibi: un regime ipoproteico è perciò il più adatto a garantire la migliore efficacia della cura». continua

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