Ma i cittadini, durante il resto dell'anno, possono sottoporsi a una visita a carico del Servizio sanitario nazionale, con il pagamento del normale ticket. "Le visite contribuiranno a far emergere disturbi e malattie della ghiandola che spesso non vengono riconosciuti poichè asintomatici o con manifestazioni comuni ad altre patologie", spiega in una nota Paolo Miccoli, direttore del Dipartimento di chirurgia generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana. http://canali.kataweb.it/salute/2010/03/08/al-via-la-settimana-della-tiroide-cinquemila-visite-gratis-da-nord-a-sud/
I dati confermano: nell'edizione 2008 della Settimana, il 30% dei pazienti esaminati, quasi 2 mila persone, presentava alterazioni delle ghiandola tiroidea che non sapeva di avere. Per più della metà dei casi (53%) sono stati prescritti ulteriori approfondimenti, quasi un quinto delle persone sono state indirizzate verso una terapia farmacologica, per l'8% si è rivelato necessario un intervento; 11 i tumori scoperti e 7 i noduli sospetti.
"Il ricorso a esami ecografici sempre più sofisticati consente di rilevare noduli spesso di piccole dimensioni in circa il 50% della popolazione, in gran parte benigni", spiega in una nota Alfredo Pontecorvi, a capo dell'Unità operativa di endocrinologia al Policlinico Gemelli di Roma e segretario della Società italiana di endocrinologia. La prevenzione, gli fa eco Aldo Pinchera, ordinario di endocrinologia all'università di Pisa, "passa attraverso una regolare assunzione di iodio, utilizzando il sale iodato al posto di quello comune".
La settimana, che si chiuderà il 19 marzo, è promossa dal Club delle Uec, l'associazione delle Unità di endocrinochirurgia italiane, e dall'Ait (Associazione italiana della tiroide), con il patrocinio del ministero della Salute, della Simg (Società italiana di medicina generale) e di Cittadinanzattiva.
(Marzo 8, 2010)
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