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lunedì 26 aprile 2010

Prevenire gli infortuni dei maratoneti:tendiniti e fratture sono i più frequenti


Aumentano gli infortuni a ginocchia e caviglie per gli appassionati di corsa poco allenati. I disturbi più diffusi sono quelli che interessano muscoli, tendini e pianta del piede. A rischio anche ossa lunghe come tibia e metatarso, calcagno e astragalo. Ecco come evitarli e quali terapie seguire per guarire!
Tendiniti e sindromi da affaticamento articolare e muscolare sono i problemi più comuni, soprattutto agli arti inferiori. A soffrirne soprattutto gli amatori che affrontano questo sport spesso senza la necessaria assistenza e competenza. Di qui gli allenamenti inadatti per modalità, intensità e frequenza che sono la causa principale delle patologie. Unica terapia: il riposo. Insistere ignorando il dolore, anche se lieve, aggrava il problema. Il ricorso alle fisioterapie e ai farmaci su indicazione dell´ortopedico sono necessarie solo se il dolore non accenna a diminuire.

Vediamo gli infortuni più frequenti:

-Fratture da stress: Riguardano le ossa lunghe del piede (i metatarsi) e la tibia, ma anche il calcagno e l´astragalo che fa da sostegno e da snodo alla caviglia. Sono lesioni progressive dell´osso che si fissura e perde resistenza fino a fratturarsi. Si manifestano con un dolore al piede o alla gamba, che compare sotto sforzo e regredisce con il riposo. Poi il dolore diventa persistente e invalidante, penalizzando la corsa, ma anche la comune deambulazione e le attività quotidiane.


-Sindrome della bendelletta ileo-tibiale: Il dolore al lato esterno del ginocchio è tipico del maratoneta, specie se ha la tibia o l´articolazione troppo vara (con le gambe arcuate da cavallerizzo o calciatore). Immediato deve essere il riposo e la valutazione di scarpette, plantari e postura in modo da neutralizzare il più possibile la tendenza al varismo del ginocchio. Valide anche le fisioterapie come la tecarterapia e il laser a CO2 defocalizzato per sfiammare la parte e il ricorso per brevissimi periodi a farmaci antiinfiammatori.
 

-La spina calcaneare e la fascite plantare: Il piede è arcuato ed elastico come una arco. In effetti ha un arco plantare (la volta longitudinale) composto dalle ossa del piede e una corda: la fascia plantare. Se tesa troppo spesso si infiamma. Accade in chi ha il piede troppo cavo o troppo piatto e specie se pratica uno sport come la maratona. Se si infiamma la parte centrale il dolore è al centro del piede e si parla di fascite. Se si infiamma la sua origine che fa presa sul calcagno è questo che duole e si parla di entesite. In una piccola percentuale di casi riposo, farmaci e altre cure non risolvono e bisogna intervenire, "allentando" chirurgicamente la fascia plantare per via endoscopica.
 

-Tendinite di Achille: E´ la più comune e invalidante tendinite che colpisce i corridori. Una sola raccomandazione: immediato riposo e sospensione degli allenamenti. I tendini infatti hanno una spiccata facilità a cronicizzare le infiammazioni. Se prese nei primi giorni di insorgenza, il riposo, il ghiaccio e blandi farmaci antinfiammatori hanno ragione in poco tempo dei disturbi. Al contrario, se ignorati, cronicizzano e diventa molto più complicato il ritorno allo sport e aumenta il rischio di rottura. In questo caso utile la terapia con fattori di crescita piastrinici che avviano i processi di riparazione e guarigione biologica del tessuto.

Qualche utile consiglio per non rischiare di farvi male: prendete nota. Correre deve essere uno sport, uno svago, non l’inizio di un calvario!

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