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lunedì 21 marzo 2011

dopo quanto tempo da un parto si può fare un'altro figlio

Fertilità: quanto tempo dopo il parto si può concepire di nuovo?
Fertilità: quanto tempo dopo il parto si può concepire di nuovo?
oppure “finché non svezza il bambino”, e consimili pillole di saggezza fem Mini le, non troppo lontane dalla realtà. Ma, naturalmente, sia che si desideri un secondo figlio a distanza ravvicinata...
pourfemme.it | 20 minuti fa

martedì 1 marzo 2011

QUANTO CI SI METTE A RIMANERE INCINTA


La maggior parte delle coppie concepiscono entro tre mesi. I vostri tempi possono essere però più lunghi se siete più adulti, se avete abitudini che non aiutano la fertilità ( come il fumo), o avete delle condizioni che impediscono la fertilità.

domenica 31 ottobre 2010

FERTILITA':MANGIARE TROPPI GRASSI DIMINUISCE GLI SPERMATOZOI

Una dieta ricca di grassi saturi può creare problemi di fertilità danneggiando lo sperma e riducendo il numero di spermatozoi. Lo studio

A quanto pare agli spermatozoi non piacciono i cibi grassi. In particolare quelli con grassi saturi e monoinsaturi. Ne sono talmente inorriditi che se un uomo assume molti di questi grassi, loro fanno le valigie e se ne vanno.

Anche se non se ne vanno sul serio, con tanto di valigia, pare che il loro numero diminuisca significativamente, impoverendo la qualità dello sperma e causando in potenziale un deficit di fertilità. Questo quanto suggerito da un nuovo studio a cura dei ricercatori Usa dell’Harvard Medical School.
Per converso, rassicurano gli scienziati, chi mangia sano e assume buone quantità di acidi grassi come gli omega-3 e gli omega-6 può godere della compagnia di spermatozoi più numerosi e sani.CONTINUA SUhttp://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/alimentazione/articolo/lstp/372934/

domenica 12 settembre 2010

INFERTLITA' MASCHILE:con la microchirurgia possibile combatterla

il bisturi può diventare la chiave che apre la porta alla cicogna: oggi oltre un uomo su tre con azoospermia ostruttiva riesce ad avere una paternità naturale attraverso un intervento in microchirurgia. Lo dice Edoardo Pescatori, coordinatore del Servizio di Andrologia all' Hesperia Hospital di Modena, che cita a supporto uno studio condotto a Ljubljana (Slovenia) su 34 uomini e pubblicato su Reproductive Biomedicine Online. L'azoospermia ostruttiva è la condizione (che riguarda il 15% delle infertilità maschili) secondo cui i testicoli producono spermatozoi di buona qualità, ma essi non riescono a raggiungere l'esterno a causa di ostruzioni. «Oggi sono disponibili diverse tecniche chirurgiche eseguite con microscopio operatore. Hanno tutte il medesimo obiettivo: la soluzione del problema ostruttivo - spiega Pescatori - . Certamente, non tutti i casi si possono risolvere, perchè diversi fattori remano contro, come la sede dell' ostruzione e da quanto tempo è presente. Lo studio però dimostra nero su bianco che con una diagnosi accurata, oggi è possibile nel 34,8% dei casi risolvere il problema con un percorso nobile che ha l'obiettivo di risolvere il motivo dell'infertilità anche in vista di futuri concepimenti spontanei». Ma le speranze di concepire - continua l'andrologo - non devono mancare neppure quando non è possibile risolvere chirurgicamente il problema ostruttivo. A provarlo sono molti lavori clinici. Vale per tutti lo studio appena pubblicato sull' International Journal of Andrology, i cui autori hanno dimostrato la possibilità, con varie tecniche, di recuperare spermatozoi attivi nel 100% dei casi e di effettuare quindi la fecondazione assistita. Non solo: una review uscita su Human Reproduction ha dimostrato che non tutto è perduto neppure in casi estremi come la Sindrome di Klinefelter, forma genetica di azoospermia. I dati, estrapolati dall'analisi di studi pubblicati dal 1980 al 2009, provano che è possibile il recupero di spermatozoi nel 55% dei casi.http://www.leggo.it/home_page.php?sez=SALUTE

mercoledì 21 luglio 2010

FERTILITA':nuova tecnica di analisi degli spermatozoi

In occasione del Congresso mondiale sull'infertilità maschile tenutosi ieri a Roma, è stata presentata una nuova tecnica di analisi della struttura degli spermatozoi.
 
Grazie ad un microscopio elettronico a ingrandimento record è ora possibile passare al vaglio ogni singolo gamete, per verificarne lo stato di salute e l'idoneità all'utilizzo per la fecondazione assistita.
 
Questa tecnica, sviluppata da Severino Antinori, presidente della Warm, e dal team dell'Università di Tel Aviv (Israele), permette di scovare i difetti morfologici degli spermatozoi in modo da poter selezionare solo i migliori e aumentare le possibilità di successo della fecondazione.
 
La "cernita" garantisce il successo dell'impianto nel 99 per cento dei casi e dimezza il rischio di malformazioni nel nascituro.
 
Con questa tecnologia, "In Italia, abbiamo già fatto nascere 300 bambini" spiega Antinori "e a livello internazionale, su 1.000 casi in tutto, le malformazioni sono state appena l'1 per cento del totale, contro il 2 per cento che esiste in natura e il 4 per cento delle tradizionali tecniche di fecondazione assistita".
 
Ci sono da affrontare ora le accuse di "eugenetica", che però non sfiorano i ricercatori.
Afferma Antinori: "Alcuni media internazionali, di matrice cattolica, ci accusano di fare selezione genetica. Ma noi non scegliamo gli spermatozoi per creare bambini biondi e con gli occhi azzurri, ma solo per utilizzare quelli sani e più idonei alla fecondazione assistita. Poi se il bambino è bello o brutto, lo decide la natura".http://www.donnamoderna.com/starbene/fecondazione-assistita-artificiale-spermatozoi-malformazioni-infertilita-maschile

mercoledì 30 giugno 2010

Gravidanza:bere alcolici può compromettere la fertilità dei figli maschi

MILANO - Bere in gravidanza non danneggerebbe solo la salute delle donne in attesa, ma anche quella dei figli maschi, mettendo a repentaglio la loro capacità di procreare in età adulta. L’allarmante previsione scaturisce dai risultati di uno studio danese – il primo nel suo genere – presentati durante l’annuale congresso dell' «European Society of Human Reproduction and Embriology», in corso a Roma, e secondo i quali basterebbero quattro o cinque bicchieri piccoli di vino a settimana per compromettere la fertilità dei nascituri maschi, perché l’alcool andrebbe a danneggiare lo sviluppo dei delicati tessuti dei testicoli al pari degli spermatozoi. E proprio analizzando questi ultimi in 350 giovani, comparandoli poi alle abitudini alcoliche delle loro madri vent’anni prima della loro nascita, gli studiosi sono riusciti a stabilire il preoccupante legame, evidenziando come 6,75 unità di alcool (un’unità equivale a mezza pinta di birra o a un bicchiere piccolo di vino) a settimana ridurrebbero addirittura del 32% la concentrazione di spermatozoi. Una diminuzione che, invece, non si registrerebbe in chi beve poco o nulla.
LO STUDIO - «Sebbene lo studio non abbia dimostrato con assoluta certezza che l’alcool sia il responsabile di tale situazione – ha spiegato la ricercatrice Cecilia Ramlau-Hansen – e siano necessarie ulteriori ricerche, è, però, possibile che l’assunzione di bevande alcoliche in gravidanza riduca il numero degli spermatozoi nei bambini quando questi crescono e diventano uomini. E se tale indicazione verrà confermata, si potrà prevenire l’infertilità maschile e non compromettere così nemmeno la possibilità delle donne di diventare un giorno nonne, spiegando alle future mamme di non bere mentre aspettano o se hanno il dubbio di essere incinta, perché lo sviluppo delle gonadi maschili è legato all’inizio della gravidanza».
ANCHE LA DIETA È IMPORTANTE - Lo studio avrebbe anche evidenziato un legame fra alcool e qualità dello sperma (due unità a settimana lo renderebbero migliore), senza però chiarire se tale dato sia effettivo oppure dipenda semplicemente dalle buone condizioni di salute delle donne in attesa. «Le donne dovrebbero trovare un equilibrio fra la qualità della vita e la salvaguardia della loro salute e di quella dei loro figli – ha spiegato al «Daily Mail» Tony Rutherford, presidente della «British Fertility Society» – e visto che sembrano esserci delle prove sul fatto che bere alcool possa avere un impatto negativo, se si smettesse tutti di bere sarebbe davvero la cosa più giusta da fare». Un’indicazione decisamente drastica, ma necessaria anche a detta di Clare Lewis-Jones di «Infertility Network Uk», associazione che si occupa di tutti i problemi legati all’infertilità, secondo cui, oltre a limitarsi con gli alcolici, le persone che intendono costruire una famiglia «dovrebbero seguire una dieta sana e smettere anche di fumare, così da massimizzare le possibilità di avere figli».

sabato 22 maggio 2010

Buone notizie per chi non riesce ad avere bambini,nuova scoperta dalla California


La possibilità di “risvegliare” le cellule riproduttive dormienti può ristabilire la fertilità compromessa. È quanto affermano i ricercatori della Stanford University Medical School in California.
Il dottor Aaron Hsueh e colleghi hanno condotto uno studio su modello animale che, però ha avuto dei risvolti accertati sulla fecondità umana. Questo fatto potrebbe ridare le speranze alle donne che per qualche motivo hanno la fertilità compromessa. Tra questi fattori vi potrebbe essere la congelazione delle ovaie prima di un trattamento contro il cancro.
Partendo dalla constatazione che le femmine dei mammiferi nascono con milioni di uova in “attesa” ma che soltanto una piccola parte di queste maturano in cellule potenzialmente riproduttive, gli scienziati hanno constatato che la causa di questa immaturità è un gene detto PTEN che sopprime il percorso di segnalazione coinvolto nella crescita cellulare.
Così come pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, per arrivare alle loro conclusioni gli scienziati hanno sottoposto un gruppo di topi femmine a un trapianto di ovaie non trattate per poi somministrare un ormone per stimolare lo sviluppo delle uova.
A un’analisi fatta due settimane dopo, le ovaie così trattate hanno mostrato di contenere da due e sei volte di più follicoli maturi, i quali potenzialmente rilasciano le uova mature per l’inseminazione, rispetto alle ovaie non trattate.
A seguito della fecondazione di queste uova mature sono poi nati venti cuccioli di topo sani.
Lo stesso approccio, poi, è stato utilizzato per stimolare frammenti di tessuto ovarico umano e, quando questi frammenti sono stati impiantati nei topi, si sono prodotti quattro volte più follicoli maturi. Per ovvie ragioni etiche le uova non sono poi state fecondate, tuttavia l’esperimento ha mostrato le potenzialità sugli esseri umani.
(lm&sdphttp://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/gravidanza-parto-pediatria/articolo/lstp/222352/

domenica 16 maggio 2010

Posizioni dell'amore per rimanere incinta con maggior facilità,cose da non fare,

n generale, non esiste una posizione specifica da adottare durante un rapporto sessuale per poter rimanere incinta prima.
Tuttavia, la posizione supina è quella consigliata poiché aiuta gli spermatozoi a raggiungere la loro destinazione: il collo dell'utero.
Per facilitare ancora di più il loro percorso dopo il rapporto, per un po' di tempo sdraiatevi tenendo le gambe in aria, magari appoggiandole al muro. Non promettiamo miracoli, ma sicuramente anche se non aiuta, male non fa.
Altra astuzia: non alzatevi subito in piedi alla fine del rapporto, restate distese per mezz'ora o anche meno, mettete un cuscino sotto il sedere.

Non urinate subito dopo il rapporto.
Anche se questi accorgimenti paiono funzionare secondo il passaparola tra mamme, i ginecologi rimangono scettici e sono dell'opinione che non esistano posizioni favorevoli al concepimento dato che gli spermatozoi sono cellule microscopiche che immediatamente al contatto con i genitali femminili "nuotano" verso l'alto e questo meccanismo non risente affatto delle leggi di gravità!
Il loro consiglio in genere è quello di continuare ad avere rapporti quando vi fa piacere e ne avete voglia senza condizionare in nessun modo l'attività sessuale. Lasciate perdere i cuscini sotto i glutei, i conti dei giorni giusti ecc... e non preoccupatevi se non succede nulla per qualche mese

NON E' VERO CHE:
In Toscana si consigliava di non procreare mai nei giorni ventosi, chè il fanciullo sarebbe nato di indole violenta, nè nei giorni vicini ad una festività importante, poichè il suo difetto sarebbe stata la superbia. In Emilia le donne che volevano avere un bambino mangiavano chili di focaccia fatta con 9 tipi di farine diverse, mentre i mariti, per risvegliare la natura, erano soliti spaventarle.
Via a fucilate in aria o a secchiate d’acqua ghiacciata pur di smuovere quel qualcosa che dava il via alla gravidanza...

Le leggende e le credenze erano poi diffuse anche negli altri paesi: in Irlanda e in Inghilterra, agli inizi del ‘900, alle donne era consigliato di bere la birra scura per aumentare la fertilità; in Andalusia ancora oggi si racconta che nella notte di San Juan, se una donna vuole rimanere incinta, deve saltare le onde nove volte.

Tra le credenze moderne invece, non è vero che per evitare di rimanere incinta bisogna lavarsi con la coca-cola o con l’ammoniaca dopo un rapporto sessuale, oppure di farsi una lavanda vaginale dopo il rapporto http://mammeebimbi.forumfree.it/?t=46388678

Fertilità:3 piante per rimanere incinta più facilmente,sia per lui che per lei

Un aiuto nella ricerca di una gravidanza viene dalla natura, cioè da tre piante: la maca, innanzitutto, che si trova sulle Ande peruviane, sopra i quattromila metri, e poi la dracontium loretense e il camu-camu, che arrivano dall'Amazzonia. Sono piante dalle proprietà stupefacenti. Il loro estratti, somministrati sotto forma di capsule polarizzate, possono risolvere molti problemi sia all'aspirante papà che all'aspirante mamma.
Cominciamo col dire che se un figlio non arriva sette volte su dieci dipende da lui. Gli spermatozoi possono essere deboli, o dotati di una scarsa motilità: per questi motivi non hanno la forza, per così dire, di raggiungere l'obiettivo. Gli estratti di queste piante li rinforzano e ne aumentano notevolmente il potere fecondante.

Nella donna gli estratti di queste piante stimolano i follicoli a produrre ovociti maturi. Naturalmente, le piante da sole quando c'è una patologia o un problema più serio non bastano.

La maca, pianta della specie "lepidium meyenii walp peruvanum" si trova sulle Ande peruviane, normalmente sopra i quattromila metri. La maca è nota da secoli per la sua proprietà di aumentare la fertilità negli animali e nell'uomo. E' chiamata "pianta della vita", ma anche "pianta della felicità", perché ha notevoli effetti afrodisiaci. Gli inca la consideravano un dono degli dei e la usavano anche per i pagamenti, come confermano antichi registri coloniali spagnoli. Più piante di maca riuscivi a trovare, a quei tempi, e più venivi considerato ricco.
Le altre due piante citate sopra hanno caratteristiche simili e, unite alla maca, hanno dato tassi di gravidanza eccezionali: sono la dracontium loretense e il camu-camu. Gli estratti di queste tre piante vengono somministrati ai pazienti sotto forma di capsule polarizzate.

Vediamo la maca più nel dettaglio
Maca è l'abbreviazione di "Lepidium Meyenii", una pianta perenne con una storia molto antica e interessante. Attualmente è apprezzata per la capacità di determinare uno stato di generale benessere psico-fisico, che la rende un integratore ideale nella moderna alimentazione, tanto da meritare il nome di Ginseng peruviano. Studi scientifici confermano che la Maca è veramente un alimento completo, ed essiccato è in grado di mantenere inalterate per anni le sue caratteristiche nutritive. Ha origine in Perù, tra le alture selvagge ed inospitali delle Ande, dove vive spontaneamente in balia dell'escursione termica: sembra che si serva di un particolare meccanismo di autoprotezione, che ha sviluppato in molte migliaia di anni.
Di questa pianta si utilizza la radice, ricca di principi nutritivi e povera di grassi. Fornisce infatti un buon apporto di carboidrati e minerali, oltre ad avere un'importante contenuto di iodio, una presenza importante di vitamine (B1, B2, B12, C, E), fibre e amminoacidi essenziali. La maca stimola il sistema nervoso, aiuta nella concentrazione, eleva il livello d'energia e combatte forme croniche di stanchezza. È un valido rimedio contro ipotiroidismo e anche nella cura dell'impotenza sembra dare risultati positivi. Grandi riscontri sono stati ottenuti nel miglioramento di sintomi relativi alla sindrome premestruale e nei disturbi legati alla menopausa (regolarizza la gestione degli estrogeni, colmandone le carenze e abbattendone le eccedenze).

Può essere impiegata dagli sportivi, (ottima per chi compie sforzi fisici in montagna), contribuisce allo sviluppo della massa muscolare. Studenti e manager possono trarne giovamento per superare momenti di stress psico-fisico. La maca, inoltre, rallenta i processi degenerativi dell'invecchiamento, previene la caduta dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e della tonicità dei tessuti. Si trova in commercio sotto forma di capsule, pastiglie, estratti fluidi/secchi.
Benché non siano stati riscontrati effetti tossici veri e propri, esiste sempre la possibilità di rare reazioni allergiche in individui ipersensibili. E' invece sconsigliato, a causa dell'elevato contenuto di iodio, in caso di ipertiroidismo e anche durante la gravidanza e l'allattamentohttp://mammeebimbi.forumfree.it/?t=46388718

giovedì 29 aprile 2010

Infertilità maschile,ricercatori giapponesi provano un nuovo approccio per trattarla

Sono due gli studi, condotti da altrettanti gruppi indipendenti di ricercatori, che hanno scoperto come una famiglia di proteine note con il nome di PLA2 possa avere un ruolo chiave nell’infertilità maschile.

I ricercatori giapponesi del Tokyo Metropolitan Institute of Medical Science e dall’altro lato del mondo i ricercatori francesi del Grenoble Institute of Neuroscience hanno condotto rispettivamente uno studio su modello animale per valutare i ruoli distinti e cruciali delle proteine PLA2 nella funzionalità degli spermatozoi e la relativa fertilità. I ricercatori giapponesi coordinati dal dottor Makoto Murakami, in particolare, hanno scoperto che le proteine PLA2 III si esprimevano nella regione del testicolo dei topi, nota come epitelio prossimale epididimale e che i topi privi di queste proteine mostravano una ridotta funzionalità degli spermatozoi con conseguente infertilità. La ridotta motilità degli spermatozoi si traduceva in una ridotta capacità di fecondare l’ovulo; questo fatto pare sia dovuto a un difetto della maturazione dello spermatozoo.

Dal canto loro i ricercatori francesi coordinati dal dottor Christophe Arnoult hanno scoperto che i topi del gruppo X secernevano le proteine PLA2, note anche come MGX, che erano un componente predominante in quella che è una sorta di cappuccio che riveste la testa dello spermatozoo, conosciuto come acrosoma. Questa cappuccio infatti contiene delle sostanze in grado di penetrare attraverso la protezione che riveste l’ovulo e quindi fecondarlo. Dagli esperimenti di fecondazione in vitro, si è scoperto che lo sperma dei topi che non presentavano l’MGX non era in grado di fecondare gli ovuli.
Un’assenza o una minore o maggiore presenza di MGX negli spermatozoi diminuiva o migliorava l’efficienza della fecondazione in vitro a seconda dei casi.
A motivo di ciò, i ricercatori concludono che queste proteine possano avere un ruolo determinante nella fertilità maschile e nella possibilità di sviluppare in futuro nuovi trattamenti per questo problema.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of Clinical Investigation”.
(lm&http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/Benessere/grubrica.asp?ID_blog=26&ID_articolo=1839&ID_sezione=565&sezione=

mercoledì 31 marzo 2010

Infertilità:esami per scoprire se il problema è dell'uomo


SPERMIOGRAMMA
Lo strumento principale e comunque iniziale, per testare la fertilità del partner maschile, è lo spermiogramma.
Lo si esegue prelevando il seme per masturbazione, preferibilmente direttamente nel laboratorio dove verrà eseguito il test e dopo 3-5 giorni di astinenza dai rapporti sessuali.
Si valutano vari parametri:

• volume. Un volume di eiaculato inferiore ad 1 ml potrebbe far pensare ad un'eiaculazione parzialmente retrograda.

• concentrazione degli spermatozoi. Si parla di normalità con una concentrazione pari ad almeno 20 milioni di spermatozoi per ml.

• motilità. Si valuta quanti spermatozoi sono statici, quanti dotati di sola motilità in situ, quanti di motilità progressiva lenta, quanti di motilità progressiva veloce. Questi ultimi debbono essere almeno il 30% del totale.

• morfologìa. Si valuta la quantità di spermatozoi di forma normale presenti nell'eiaculato. Debbono essere almeno il 50%
del totale.

• PH. Si valuta il Ph del liquido seminale per verificare la presenza di eventuali infezioni alla prostata o alle vescicole seminali.

• Agglutinati. La loro presenza può essere un segno indiretto di anticorpi.

• Parametri biochimici: carnitina (marcatore dell'epididimo), fruttosio (vescicole seminali), zinco (prostata).

L'affidabilità di uno spermiogramma, dipende molto anche dal laboratorio che lo effettua.
In ogni caso, uno spermiogramma, a parte casi di azoospermia o di gravissime anomalie di numero, forma, motilità, non da diagnosi di certezza, non può essere predittivo di un'assoluta incapacità generativa.

LA SPERMIOCOLTURA
La si effettua per ricercare la presenza di eventuali batteri in grado di compromettere la fertilità, come la chlamidya, l'ureaplasma urealitycum ecc. Si effettua, in caso di presenza di batteri, l'antibiogramma per individuare la cura adatta.

IMMUNOBEADTEST 
Si usa per verifacare l'eventuale presenza di anticorpi antispermatozoo.

DOSAGGI ORMONALI PLASMATICI 
Si dosano, in un campione di sangue, gli ormoni che maggiormente influenzano la fertilità maschile, FSH, LH, Prolattina, Testosterone.
Il dosaggio dell'FSH è particolarmente importante nei casi di azoospermia o grave oligospermia; un suo valore normale infatti, può essere predittivo di una normale produzione di spermatozoi e quindi della presenza di un'ostruzione o di un'anomalia nel sistema di trasporto degli spermatozoi dal testicolo all'eiaculato.
Un suo valore alterato invece, può far pensare ad un problema nella produzione degli spermatozoi.

ESAME DEL TESTICOLO E DELLA PROSTATA
L'andrologo, attraverso l'esame visivo e tattile del testicolo può rilevare o escludere molte patologie, può verificare la normale dimensione dei testicoli, segno di non atrofizzazione, la presenza di un'ostruzione, la presenza di un varicocele.
Attraverso l'esame della prostata può rilevare o escludere patologie prostatiche.

ECOGRAFIA PROSTATICA E DEI TESTICOLI 
Può rilevare eventuali ostruzioni a carico dei dotti deferenti o degli epididimi, verificare la normalità degli stessi, può mettere in evidenza un varicocele o un'anomalia della prostata.
Esame fondamentale nell'iter diagnostico dell'infertilità maschile.

ECODOPPLER TESTICOLARE 
Fondamentale per la scoperta e la valutazione diagnostica di un varicocele.

BIOPSIA TESTICOLARE 
La si effettua per verificare se la natura di un'azoospermia è secretiva o ostruttiva/escretoria.
E' un vero e proprio intervento chirurgico, a volte fatto in anestesia epidurale, a volte in sedazione profonda, a volte in anestesia locale.
Si preleva bilateralmente una piccola porzione di tessuto testicolare che viene analizzato da un punto di vista istologico e di presenza di spermatozoi.
Nel caso di presenza di spermatozoi maturi, siamo di fronte ad un'azoospermia escretoria,. In questo caso, gli spermatozoi recuperati debbono essere crioconservati per poterli usare in futuri cicli di ICSI.
Con la sola presenza di precursori degli spermatozoi, quali spermatidi o spermatociti, siamo di fronte ad un difetto della maturazione dei gameti.
Se vi è un'assenza totale di spermatozoi, maturi o no, siamo di fronte ad un'azoospermia secretiva di varia originehttp://www.forumsalute.it/community/forum_109_infertilita_di_coppia/thrd_28564_analisi_fertilita_spermiogramma_pma_esenzioni_1.html

Infertilità:esami da fare per scoprire se il problema è della donna

Analisi femminili per la fertilità.
Quando si incomincia ad indagare per scoprire le cause di una difficoltà a concepire, si inizia da esami più semplici e meno invasivi, per arrivare a quelli più complessi, se nel frattempo non è emerso nulla.

ESAMI DI I° LIVELLO
• Dosaggio ormonale (FSH, LH, Estradiolo, progesterone, ormoni tiroidei, prolattina,
testosterone)
Lo scopo di tale procedura nella donna è valutare l’età biologica dell’ovaio, capire se l’ovulazione avviene
regolarmente e se esistono anomalie dell’equilibrio endocrino

• Tests infettivologici e tampone vaginale (per ricerca clamydia, ureaplasma, micoplasma)
Servono per stabilire, tramite la ricerca degli anticorpi, se è avvenuta o è in atto un’infezione delle vie genitourinarie. In caso di positività si esegue terapia antibiotica, su entrambi i partners, in caso di infezione pregressa (quindi già avvenuta e anche passata),occorre valutare i danni.

• Ecografia transvaginale
permette di visualizzare la nostra conformazione interna, e stabilire se la cavità uterine è libera (da polipi, setti uterini). Permette di stabilire la presenza di cisti ovariche, o focolai endometriosici. Purtroppo non è altamente attendibile, dipende dalla macchine per le ecografie e dall’abilità dell’operatore.


ESAMI DI II° LIVELLO
• Cariotipo
È un esame genetico, tramite un prelievo di sangue è possibile stabilire se esistono anomalie cromosomiche
• Isterosalpingografia
E’ un esame radiologico eseguito con iniezione di un mezzo di contrasto, attraverso la cervice uterina. Va eseguito tra la fine del ciclo mestruale e l’ovulazione, permette di evidenziare se l’interno dell’utero e le tube sono normali.
Dal momento che l’esame non è completamente affidabile, spesso si preferisce sostituirlo con l’isteroscopia (diagnostica o operativa, dove si inserisce in utero un micro telecamera, che ne permette la visione) o con la sonoisterografia (eseguita tramite iniezione all'interno della cavità uterina di una soluzione fluida al fine di valutare sia i caratteri della cavità uterina che la pervietà tubarica)
• Laparoscopia
È il più invasivo tra gli esami diagnostici dell’infertilità, perché si tratta di una vera e propria operazione in anestesia generale, dalla durata di circa 15-20 minuti. Tramite l’inserimento nell’addome (attraverso un piccolo buchino vicino all’ombelico) di una sottile sonda a fibre ottiche è possibile valutare tube, ovaie, aderenze ed endometriosi.

Per chi soffre di problemi di TIROIDE
Le amiche che soffrono di problemi alla Tiroide sono pregate di documentarsi meglio cliccando su questo link http://www.forumsalute.it/forum/topi...TOPIC_ID=75384, ringrazio in anticipo la nostra Queen che se ne sta occupando e Nimue, moderatrice della sezione Tiroide http://www.forumsalute.it/community/forum_109_infertilita_di_coppia/thrd_28564_analisi_fertilita_spermiogramma_pma_esenzioni_1.html

venerdì 26 febbraio 2010

Troppe saune dimezzano gli spermatozoi,per cui se volete un bambino evitatele

ASCA) - Roma, 26 feb - Uomini in sauna e fertilita' a rischio. Dopo tre mesi di sedute risulta piu' che dimezzata la produzione di spermatozoi. A dimostrarlo una ricerca svolta dall'e'quipe del Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell'Azienda ospedaliera - Universita' di Padova, coordinato dal professor Carlo Foresta, e presentata durante il XXV convegno ''Medicina della riproduzione'', in corso ad Abano Terme. ''La temperatura dei testicoli nello scroto - spiega Foresta - e' di 2 gradi inferiore a quella corporea, fattore fondamentale per una normale spermatogenesi. Da tempo e' noto che il calore influenza negativamente la spermatogenesi andando a cosi' a ridurre la fertilita', soprattutto in condizioni patologiche come il varicocele che, rallentando il flusso venoso, determina un aumento della temperatura a livello dello scroto. E' stato ipotizzato anche un ruolo patogenetico nell'induzione dell'infertilita' all'aumento di temperatura negli ambienti di lavoro come forni, fornaci o in relazione a quelle professioni che prevedono una lunga permanenza in posizione seduta, autisti, tassisti, impiegati''. L'e'quipe ha studiato in termini scientifici e molecolari le variazioni della spermatogenesi indotte dall'aumento della temperatura in 10 giovani che si sono sottoposti a sedute di sauna di un quarto d'ora ciascuna due volte alla settimana per tre mesi. L'aumento di temperatura a livello testicolare riscontrato durante la sauna era di 2 gradi rispetto al basale: dopo tre mesi, la produzione di spermatozoi nel campione preso in esame si e' piu' che dimezzata. Ma c'e' la possibilita' di ristabilire le condizioni iniziali. In presenza di alte temperature le molecole capaci di contrastare gli effetti negativi del calore, iniziano a lavorare e il loro grado di efficienza e' proporzionale alla capacita' di recupero della spermatogenesi che si osserva nel trimestre successivo la conclusione delle sedute in sauna. Questo primo dato sperimentale dimostra l'influenza chiaramente negativa del calore sulla spermatogenesi ed evidenzia come sia fondamentale l'integrita' dei meccanismi che consentono il recupero della spermatogenesi stessi. L'attivita' delle molecole ''riparatrici'' e' diversa da soggetto a soggetto: e' prevedibile che, laddove l'influenza del calore permanga nel tempo, si giunga ad un esaurimento funzionale del recupero medesimo. A questo punto la fertilita' puo' essere seriamente compromessa.http://it.notizie.yahoo.com/salute.html

giovedì 11 febbraio 2010

Infertilità maschile:puoi scoprirla comodamente a casa tua in pochi secondi

L’infertilità spesso dipende da lui. Secondo molti studi, la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata negli ultimi 50 anni. Per questo motivo circa il 35% dei casi di infertilità ha una causa maschile. Un istituto di ricerca olandese ha messo a punto un test per sapere si è fertili e quanti spermatozoi attivi. La particolarità di questo esame è che si può fare in casa, e che come un test di gravidanza, in pochi secondi dà la risposta. Il test è stato messo a punto da MESA-Istituto di Nanotecnologia presso l'Università di Twente Enschede, guidati da Loes Segerink, e hanno sviluppato uno strumento con un chip lungo appena 10 centimetri che in una manciata di secondi fornisce la risposta.

Questa tecnica supera l'attuale metodo che richiede l'intervento del personale medico, ovvero la presentazione dell'eiaculato che va fornito per le analisi entro un'ora. Va prodotto "in loco", e infine, una volta disponibile lo sperma, il lungo conteggio manuale per l'analisi della concentrazione di spermatozoi.

"Con il nostro sistema abbiamo superato questi problemi", dice Segerink. Il chip microfluidico contiene un sottile canale attraverso il quale gli spermatozoi sono inseriti attraverso un flusso di pressione. Il campione è lavorato con una concentrazione di perle di polistirene, e il tutto viene passato attraverso due elettrodi, che alterano l'impedenza elettrica. In questo modo il chip misura le perturbazioni elettriche e riesce a stabilire in pochi istanti quante cellule spermatiche sono presenti nella "mistura".

Per l'esattezza, assicura Segerink, l'operazione può richiedere appena 12 secondi per determinare la concentrazione degli spermatozoi con lo stesso errore di misura di un conteggio manuale. In pratica, un metodo facile e indolore per stabilire se si è fertili o no. Il che crea problemi di altro tipo: Michael Dunn, ricercatore di etica sanitaria presso l'Università di Oxford, avverte che "è forte la pssibilità di danni ai pazienti se non vengono loro date tutte le informazioni in caso di risultato positivo di infertilità". L'Auto-diagnosi potrebbe essere dannosa, se il paziente non viene preparato. In pratica, spiegano gli esperti, "ormai tecnicamente il test è pronto, ma forse la società non lo è".

venerdì 5 febbraio 2010

fecondazione assistita:presto un nuovo farmaco che stimola le ovaie

Trattamenti fertilità:
in arrivo un farmaco
per la stimolazione ovarica


Importanti novità nel campo della fecondazione assistita. Sarà presto in commercio un nuovo farmaco che riduce il numero delle punture necessarie per la stimolazione ovarica. La Commissione europea ha dato il via libera all`utilizzo in ambito clinico della Corifollitropina alfa iniettabile, farmaco indicato per la stimolazione ovarica controllata in associazione con un antagonista dell`ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) in grado di indurre lo sviluppo di follicoli multipli nelle donne sottoposte a cicli di procreazione assistita. Questo è il primo farmaco follicolostimolante che svolge un`azione di lunga durata. Grazie alla sua capacità di iniziare e mantenere una crescita follicolare multipla per un`intera settimana, una singola iniezione sottocutanea della dose può sostituire le prime sette iniezioni di una qualsiasi preparazione giornaliera a base di ormone follicolostimolante ricombinante in un ciclo di trattamento. “L’introduzione sul mercato di questo nuovo farmaco costituisce un miglioramento del comfort per la donna che non deve fare punture quotidiane per una settimana durante le procedure di stimolazione ovarica per la fecondazione assistita. Questo potrebbe essere utile in circostanze nelle quali le iniezioni sono difficili da eseguire, come quando si è in viaggio”, spiega Claudio Manna, ginecologo dell`Università di Roma “Tor Vergata”, esperto di medicina della riproduzione.

Secondo lo studio Engage, il tasso di gravidanze ottenute con il nuovo farmaco (38,9%) è simile a quello ottenuto nelle pazienti trattate con una dose giornaliera di rFSH (38,1%). Tuttavia ci sono anche delle controindicazioni. La sindrome da iperstimolazione ovarica è quella più frequente con il 5,2% dei casi, seguita da dolore pelvico (4,1%) e cefalea (3,2%). “Il problema connesso con questo farmaco è l`impossibilità di modulazione quotidiana. Infatti, la stimolazione ovarica in genere deve essere personalizzata perché ogni donna e persino ogni ciclo mestruale possono avere una reazione diversa alla stessa dose. Si può infatti usare con sufficiente tranquillità solo in quelle donne la cui risposta è davvero molto prevedibile”, spiega Manna. “Nelle altre che potrebbero avere una risposta non adeguata, si può essere costretti ad integrare la dose settimanale con altri farmaci quotidiani di rinforzo, vanificando così la novità del prodotto. Nelle donne che tendono a rispondere eccessivamente, invece, come le più giovani e le portatrici di ovaio policistico, non c’è più la possibilità di ridurre la dose perché la durata della sua azione è fissata in partenza. E’ un po` come accendere una miccia che non si può più spegnere”. Secondo il ginecologo la vera svolta potrebbe arrivare tra alcuni anni “quando sarà in commercio un nuovo farmaco che stimolerà le ovaie per via orale sotto forma di compresse, liberando la donna dalla schiavitù delle iniezioni”.Data: 05-02-2010
Autore: Paolo Ribichini http://salute24.ilsole24ore.com/bioetica/sport_e_doping/3873_Trattamenti_fertilita:in_arrivo_un_farmacoper_la_stimolazione_ovarica.php

fertilità dai 30anni le donne perdono 9 ovuli su 10



Età e fertilità:
a 30 le donne perdono
nove ovuli su dieci


Le donne hanno difficoltà a concepire un figlio dopo i trenta anni perché, superata quell`età, hanno ormai utilizzato il 90% della loro "riserva ovarica" - il numero potenziale degli ovuli con cui le donne nascono. È quanto sostiene una ricerca della University of St Andrews and Edinburgh University (Regno Unito) pubblicata su Public Library of Science One che per la prima volta ha calcolato il calo effettivo della "riserva ovarica" dal concepimento fino alla menopausa. Dallo studio, che ha raccolto informazioni provenienti da 325 donne inglesi, americane ed europee, emerge che le donne mediamente nascono con un potenziale di 300.000 ovuli, ma che per il 95% di loro la "riserva" diminuisce fino al 12% a partire dai 30 anni e a 40 anni arriva al 3%.Data: 28-01-2010

mercoledì 27 gennaio 2010

Ovulazione:capire quando avviene




Durante le diverse fasi di un ciclo ovulatorio il corpo della donna invia chiari segnali che lasciano ben intuire a che punto ci si trovi...
Spieghiamoci meglio.
Appena passata la sindrome mestruale, il corpo sembra rifiorire, il ventre è piatto e non si avverte nessun senso di gonfiore: queste sono le sensazioni tipiche d’inizio ciclo, quando il progesterone non è molto alto e non svolge quel ruolo tipico della fase luteale; l’FSH inizia ad essere prodotto, si potrà notare inoltre che la temperatura basale è mediamente bassa e si avverte una sensazione d’asciutto... il corpo si sta rinnovando.
Durante questa fase il muco cervicale, che pure è sempre presente, è in quantità minore e generalmente ha la caratteristica di non essere né filamentoso né cremoso, assume un aspetto abbastanza leggero. In seguito si inizia ad avvertire una sensazione di bagnato e il muco, con l'aumento dell' FSH, assume un aspetto molto particolare, simile all'albume.
Questa non è l'unica caratteristica comune con la chiara d'uovo, questo tipo di muco, infatti, che durerà 2-3 giorni, è ricchissimo di proteine e oltre a nutrire gli spermatozoi, avendo una composizione più alcalina, va a modificare anche l'ambiente acido della vagina e dell'utero, favorendone la sopravvivenza.
La comparsa di questo tipo di muco in genere si accompagna ad una chiara sensazione di bagnato e di scivoloso, la donna inizia ad avvertire tensione al seno e anche la cervice uterina cambia diventando morbida e leggermente dilatata.continua

mercoledì 20 gennaio 2010

ciclo mestruale:calcolare il periodo fertile


<---Ingrandisci lo schema a lato cliccandoci sopra
Il ciclo mestruale è l'insieme dei meccanismi che portano la donna all'ovulazione, cioè alla maturazione della cellula uovo o ovocita. L'intero ciclo è sotto il controllo dell'ipofisi(una ghiandola situata alla base del cervello, che fabbrica gli ormoni necessari all'ovulazione), e dell'ipotalamo (anch'esso situato nel cervello, che regola la produzione degli ormoni da parte dell'ipofisi). Il ciclo mestruale dura in media 28 giorni e si divide in due fasi.
Nella prima fase, che va dal primo al 14° giorno del ciclo, l'ipofisi produce due ormoni, l'FSH (follicolo-stimolante) e l'LH (luteinizzante). Il primo serve a far giungere a maturazione il follicolo, una specie di sacchetto contenente la cellula uovo, e a stimolare lo stesso follicolo a produrre gli estrogeni (gli ormoni che rigenerano la mucosa uterina sfaldatasi dopo l'ultima mestruazione, e che stimolano l'ipofisi a produrre l'LH). E' proprio l'elevata concentrazione dell'ormone luteinizzante a provocare l'ovulazione: il follicolo scoppia facendo fuoriuscire la cellula uovo che entra nelle tube di Falloppio (piccoli condotti che collegano l'ovaio all'utero) ed è pronta ad essere fecondata da uno spermatozoo.
Nella seconda fase del ciclo mestruale, nel caso sia avvenuta la fecondazione, la parte del follicolo che è rimasta nell'ovaio (il corpo luteo) inizia a produrre, oltre agli estrogeni, anche un altro ormone, il progesterone: quest'ultimo prepara la mucosa dell'utero a ricevere l'uovo fecondato, favorendo l'immagazzinamento di sostanze nutritive e un maggior afflusso di sangue. Nel caso invece l'uovo non sia stato fecondato, il corpo luteo degenera e cessa la produzione di ormoni. Parte della mucosa uterina si stacca e viene espulsa assieme all'ovulo non fecondato, dando origine ad una perdita di sangue che dura alcuni giorni e che non è altro che la mestruazione.continua

venerdì 9 ottobre 2009

mestruazioni:ecco cosa succede giorno per giorno

Il ciclo mestruale giorno per giorno
di Adele Sarno
Il periodo più fertile della donna coincide con l’ovulazione che si manifesta tra il 13° e il 16° giorno del ciclo, intesi quelli successivi al primo giorno dell’ultima mestruazione. Conoscere il proprio corpo aiuta a evitare gravidanze indesiderate
1° al 10° giorno
Non è un periodo in cui la donna è fertile. Finiti i quattro giorni di mestruazione, si ricostituisce la mucosa del ciclo e le ovaie iniziano a produrre estrogeni e l’organismo si prepara all’ovulazione. Poiché gli estrogeni salgono, lo stato d’animo è positivo, c’è benessere, estroversione e sicurezza. Anche l’attività cerebrale ne risente positivamente. Inoltre, c’è anche più desiderio sessuale, dolcezza e disponibilità verso il partner
Dal 10° al 16° giorno
C’è la possibilità di restare incinte, perché si avvicina l’ovulazione. Oltre agli estrogeni, il corpo femminile inizia a produrre progesterone, che calmiera l’effetto dell’altro ormone, riducendo così lo stato di benessere. Il periodo più fertile della donna coincide con l’ovulazione che si manifesta tra il 13° e il 16° giorno del ciclo, intesi quelli successivi al primo giorno dell’ultima mestruazione. L’organismo è pronto al concepimento e l’ovulo è pronto per scoppiare. Si hanno perdite di muco bianco, come la chiara d’uovo. Questo è il segnale fisico che è il momento di massima fertilità, generalmente si accompagnano con il dolore pelvico. Va detto che per evitare la gravidanza si devono considerare: la vitalità dell’ovocita (che dura al massimo 36 ore) e quella degli spermatozoi (che dura fino a 3 giorni – secondo recenti studi scientifici anche 5). Si devono evitare i rapporti non protetti perché il muco vaginale diventa più denso per accogliere meglio gli spermatozoi e portarli verso l’ovocita
Dal 16° al 20° giorno
Le perdite si ricompattano e si conclude la fase fertile. Diminuisce la pulsione sessuale. Aumenta l’appetito e il desiderio di grassi e carboidrati. Aumentano gli estrogeni, ma calmierati dal progesterone che ne media l’effetto eccitante. La mucosa dell’utero ha due destini, se è avvenuta la gravidanza si adatta ricevere l’embrione: l’ovulo fecondato risale lungo le tube di Falloppio e si impianta dell’embrione sull’endometrio e il corpo produce l’ormone Beta-Hcg. Se non è avvenuta, l’endometrio inizia a perdere i liquidi accumulati e a sfaldarsi
Dal 21° al 23° giorno
Aumentano emotività e creatività. Umore stabile. Calma che rasenta l’indifferenza. Basso livello di libido. Stanchezza e maggiore bisogno di riposo
Dal 23° al 28° giorno
Cominciano i sintomi della sindrome premestruale. Tutti gli ormoni cominciano a calare e lo squilibrio genera nervosismo, ansia, tristezza, cefalea da mestruazione. L’umore ritorna stabile con il ciclo
(22 Settembre 2009)
http://canali.kataweb.it/salute-donna/2009/09/22/il-ciclo-mestruale-giorno-per-giorno/

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